di Roberta Lamagni – foto Getty Images
A sole tre settimane dalla fine dei giochi, la corsa di Andy Murray per il n.1 si accende. Novak Djokovic non è mai stato così vulnerabile. Dalla vittoria al Roland Garros a oggi, il suo ruolino di marcia conta un solo titolo, il Masters 1000 di Toronto, con l'onta dei sedicesimi raccolti a Wimbledon e del deludente primo turno di Rio, ai Giochi Olimpici.
La pausa tra la finale persa allo Us Open da Wawrinka e il tour asiatico si pensava potesse rigenerare un corpo ormai logoro – si vocifera anche a causa di una dieta severamente vegana – e alleggerirgli la mente e il cuore, dopo la crisi più o meno superata con la moglie Jelena. Così evidentemente non è stato, a giudicare dalla brutta sconfitta in semifinale nel Masters 1000 di Shanghai da Roberto Bautista Agut.
E la partita per la prima posizione mondiale ora si riapre. Se a inizio anno il distacco tra Djokovic e Murray segnava un impietoso -7640 punti, a sole tre competizioni dalla chiusura dell'anno il margine si è ridotto a 2415. Facendo i conti sul ranking.
La Race, invece, forse più veritiera in questa fase dell'anno, segnala soli 915 di vantaggio del serbo. Senza scomodare tecnicismi o calcoli astrusi, le possibilità di Murray sono necessariamente legate al torneo in più che Andy disputerà prima del Masters 1000 di Parigi Bercy. Vienna mette a disposizione un tesoretto di 500 punti che, se conquistato, porterebbe il britannico a portata di "DRS", proprio prima di Parigi.
A questo punto in Francia a Murray servirà una vittoria, con la sconfitta in semi di Nole, o una finale, a patto che il serbo esca prima della semifinale.
Agli scettici sulle possibilità di sorpasso ricordiamo che, diversamente da quanto avviene durante l'anno, i punti delle Atp Finals eccezionalmente scadono prima dell'evento, nello specifico la stessa settimana del torneo di Parigi. Da qui l'inevitabile coincidenza del ranking con la Race in questa data.
Il dominio di Djokovic dura attualmente da 120 settimane consecutive. Murray è consapevole di avere l'impresa nel braccio, impresa che lo porterebbe a diventare il 26mo re nella storia dell'Atp, anche se scaramanticamente sceglie un basso profilo: "So che vincendo tutti i match da qui alla fine dell'anno sarò sicuro di diventare numero 1. Ma Djokovic cercherà di fare lo stesso, quindi il mio obiettivo è di chiudere bene il 2016 per ripartire con più possibilità il prossimo anno".
D'accordo Andy. Ti crediamo.