Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Nella nona giornata a Wimbledon si disputano i quarti di finale maschili. Ancora in gara tre vincitori di Slam: Djokovic (6, tra cui Wimbledon 2011), Murray (1) e Del Potro (1).
Sul Court 1 è in programma il quarto più atteso tra Novak Djokovic, n.1, e Thomas Berdych, n.7. Il serbo conduce 13-2 i precedenti ma è ancora fresco il ricordo dell'ultima sfida vinta in rimonta dal ceco poco più di un mese fa a Roma. Non solo, anche l'unico head to head sull'erba è andato al ceco, la semifinale di Wimbledon 2010 quando poi perse in finale con Nadal. Berdych, nella giornata giusta, è in grado di battere chiunque. Djokovic è in forma smagliante e non ha ancora perso un set per strada. Il primo set è giocato in modo quasi perfetto da entrambi. La palla viaggia a gran velocità e gli scambi sono molto intensi. Djokovic serve molto bene e non concede nulla sui propri turni di battuta. Berdych fatica un po' di più a mantenere il servizio e concede quattro palle break. E' decisivo il tie-break che il serbo si aggiudica 7-5. Djokovic si rilassa ad inizio set e va sotto addirittura di due break, 0-3. Il serbo reagisce da campione, pareggia il conto dei break e sul 5-4, servizio Berdych, si procura due set point. Sul secondo, il ceco tira un brutto diritto in rete e regala il secondo set. La partita è ormai in discesa per Djokovic. Sul 2-1 del terzo, effettua il break decisivo. Amministra il vantaggio e chiude il match dopo 2 ore e 15 minuti. Un Djokovic ai livelli del 2011, il suo anno magico.
Djokovic b.Berdych 7-6 6-4 6-3
David Ferrer, n.4, e Juan Martin Del Potro, n.8, si affrontano sul Centre Court. Lo spagnolo ha vinto 6 degli 8 confronti diretti, tra i quali spicca l'ottavo di finale a Wimbledon lo scorso anno. Del Potro ha conquistato su questi prati la medaglia di bronzo alle ultime Olimpiadi, Ferrer non ha mai raggiunto la semifinale. L'argentino comanda gli scambi grazie al potente servizio. Non concederà neppure una palla break allo spagnolo in tutto l'incontro. Il muro alzato da Ferrer crolla inesorabilmente sotto i colpi di Del Potro che pare aver superato il problema al ginocchio. Del Potro vince in tre set in 2 ore e 16 minuti.
Del Potro b. Ferrer 6-2 6-4 7-6
Sul Court 1 il quarto più inatteso, il derby polacco tra Jerzy Janowicz, n.24, e Lukasz Jubot, n.130. Per la prima volta un giocatore polacco raggiungerà la semifinale in una prova dello Slam. Janowicz, da lunedì, sarà almeno n.18 ATP, secondo polacco nei top 20 dai tempi di Wojtek Fibak, n.10 nel 1977. Curiosamente, i due non si sono mai affrontati prima. E' la battaglia dei servizi con punte oltre i 225 km/h ed una media ampiamente oltre i 200 km/h. La partita si decide su pochi punti. Kubot non riesce a concretizzare nessuna delle sei palle break avute, Janowicz ne realizza una per set. Tanto basta.
Janowicz b. Kubot 7-5 6-4 6-4
Entrano sul Centre Court Andy Murray, n.2, e Fernando Verdasco, n.54. 8-1 gli scontri diretti a favore dello scozzese. E' il loro primo incontro sull'erba. Murray tenta di conquistare la quinta semifinale consecutiva a Wimbledon, ma soprattutto vuole alzare quel trofeo, stregato per gli inglesi, dopo 77 anni. Dopo l'oro alle scorse Olimpiadi, comunque non paragonabile con un successo ai Championships, potrebbero essere maturi i tempi. Il match odierno appare agevole, anche se la pressione sul ragazzo di Dunblane è enorme. Verdasco gioca a braccio sciolto. Murray si piazza un metro oltre la linea di fondo. Lo spagnolo mette a frutto l'unica chanche di break avuta e porta a casa il primo set. Murray parte bene nel secondo set e si porta avanti 3-2 con un break a favore. Verdasco non si scoraggia, con il diritto mancino chiude lo scozzese nell'angolo del rovescio e si apre il campo. E' contro break, 3-3. Sul 4-3 Verdasco, con un fortunoso nastro, strappa ancora il servizio a Murray. Lo scozzese non respira dalla tensione e commette errori veramente banali. Lo spagnolo serve sul 5-3 e va sotto 0-40. Il Centre Court pare Wembley. Si esulta su qualunque punto dello scozzese, compresi doppi falli ed errori di Verdasco. Murray è in confusione. Lo spagnolo ribalta il punteggio del gioco e si aggiudica anche il secondo set. Il pubblico è ammutolito. Nel terzo set un Murray appena dignitoso approfitta di un'evidente pausa dello spagnolo e dimezza facilmente lo svantaggio di due set. Il quarto set è molto equilibrato. I due giocatori si tengono a galla con il servizio. Sul 3-2 a proprio favore, Verdasco ottiene due palle break. Murray si salva con il servizio. Nel successivo gioco è invece lo scozzese a strappare il servizio all'avversario per il decisivo allungo. Si va al quinto set. Si gioca in una bolgia. Sul 5-5, al termine di un tiratissimo scambio di ben 21 colpi, lo scozzese si procura una palla break. Verdasco mette il rovescio in rete, 6-5 e servizio Murray. Lo scozzese, in trance agonistica, con un ace si porta sul 40-0. Un diritto lungo dello spagnolo pone fine alla contesa. Il Centre Court e Murray esplodono in un urlo liberatorio. Verdasco, ancora una volta, si è dimostrato un magnifico perdente. Murray dovrà crescere, e non poco, se vorrà vincere i tanto agognati Championships.
Murray b. Verdasco 4-6 3-6 6-1 6-4 7-5