ATP WORLD TOUR FINALS – Altro che pressione: il numero uno del mondo spazza via Wawrinka in due set e lo elimina dalla corsa alle semifinali. Il suo successo chiude i giochi: a separarlo dalla finale ci sarà Raonic, mentre “Nole” se la vedrà con Nishikori. Chi ottiene il miglior risultato fra i due conquista la vetta della classifica a fine anno.

Se l’intenzione di Novak Djokovic, coltivata lasciando le briciole a David Goffin, era quella di mettere un po’ di pressione al suo rivale per il numero uno ATP Andy Murray, allo scozzese il messaggio non è arrivato affatto. Nemmeno per sentito dire. Proprio come i segni della stanchezza dopo il match lunghissimo contro Kei Nishikori. L’idolo di casa aveva lasciato intendere di essere molto molto provato, ma in 48 ore ha avuto modo di smaltire fatica e tensione, e le preoccupazioni le ha lasciate nello spogliatoio. Così, il match fondamentale contro Stan Wawrinka si è trasformato molto meno complicato del previsto, risolto 6-4 6-2 in un’ora e ventisei minuti. Vale la pena sottolineare la durata, piuttosto contenuta, visto che Murray avrà un giorno di riposo in meno rispetto al suo avversario in semifinale, quel Milos Raonic in cui si è trasformato – almeno nelle percentuali al servizio – nel match contro lo svizzero. Ha lasciato un paio di palle-break, ma soltanto quando l’incontro si era ormai indirizzato dalla sua parte, mentre con la prima di servizio ha vinto 26 punti su 30. Quella di Wawrinka, invece, è entrata più spesso ma gli ha fruttato molto meno, per non parlare di una seconda da due punti su cinque. E così Murray ha avuto relativamente vita facile, in un match equilibrato fino al 3-3. Poi ha messo il turbo, ha vinto sette dei successivi otto game e Wawrinka non ha potuto fare altro che sfogarsi su un paio di incolpevoli Yonex, fracassate sul cemento blu dell’O2 Arena, per la gioia di un pubblico che stava iniziando ad annoiarsi.



LO SCONTRO PER IL N.1 ENTRA NEL VIVO
Il k.o. in due set costa a Wawrinka l’eliminazione: con Cilic già tagliato fuori dalla corsa alle semifinali, lo scontro diretto perso con Nishikori chiude i conti: in semifinale ci va (meritatamente) il giapponese, mentre Stan torna a casa dopo il round robin, per la prima volta dal 2013. Questo a Murray importa fino a un certo punto, ma avrà sicuramente strappato un sospiro di sollievo a Djokovic, memore delle sconfitte Slam rimediate contro lo svizzero. Per il torneo la notizia è che Murray tiene il passo del serbo: hanno raccolto 600 punti a testa, il massimo che potevano conquistare nei rispettivi gironi, e si giocheranno il numero uno nelle ultime due giornate. Murray conserva i suoi 405 punti di distacco, ma è un vantaggio bugiardo: lunedì dal suo ranking usciranno i 275 della finale di Coppa Davis vinta nel 2015, quindi il gap reale è solamente di 130 lunghezze. Di conseguenza è obbligato a ottenere almeno lo stesso risultato di “Nole”, altrimenti dovrà subito dire addio alla vetta conquistata con tanta fatica e tanto sudore nella seconda metà del 2016 (e riconquistata oggi, in doppio, dal fratello Jamie). Tuttavia, lui a differenza di Djokovic può sperare in un aiuto. Se infatti una vittoria del servizio di Raonic sulla risposta di Murray sembra molto molto complicata, non è da escludere che il Nishikori visto nei primi due incontri possa fare lo scherzetto a un Djokovic che – non va dimenticato – è piaciuto solamente a sprazzi. Inutile dire, però, che l’ideale sarebbe un face to face in finale. Con in palio qualcosa di molto più prezioso della corona di maestro del 2016.

ATP WORLD TOUR FINALS – Gruppo John McEnroe
Andy Murray (GBR) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-4 6-2

GLI HIGHLIGHTS DELL’INCONTRO MURRAY-WAWRINKA