Era la suggestione della settimana: Andy Murray, al primo torneo dopo il ritorno sulla sua panchina dell’uomo dei miracoli Ivan Lendl, nella parte alta del tabellone; Milos Raonic, alla prima uscita con John McEnroe in veste di assistant coach (anche se l’americano era già presente a Parigi, ma ufficialmente il suo incarico è iniziato sull’erba), in quella inferiore. C’era la possibilità che una delle più grandi rivalità nella storia del tennis – e al tempo si odiavano sul serio – si ripetesse in tribuna a distanza di 24 anni da quell’ultimo confronto di Montreal 1992, e così sarà. Perché le semifinali dell’ATP 500 del Queen’s Club di Londra hanno detto Murray e Raonic: lo scozzese a caccia della quinta corona nel torneo inglese, il canadese alla prima finale in carriera sull’erba. Segno che la partership con John McEnroe, sulla quale lo stesso Milos ha speso parole “d’amore”, ha già dato i primi risultati preziosi. Va ricordato che non è che prima Raonic sull’erba fosse l’ultimo arrivato, tanto che una delle sue due semifinali Slam se l’è presa a Wimbledon nel 2014, ma evidentemente la sconfitta dello scorso anno al terzo turno non gli è andata giù. Sa di meritare di meglio e vuole fare il possibile per riuscirci. Comunque andrà la finale, domani sera lascerà il Queen’s con un buon viatico, rappresentato da quattro vittorie di spessore. Prima Kyrgios e Vesely, poi Bautista-Agut e Bernard Tomic, regolato 6-4 6-4 in una semifinale lampo di appena di 62 minuti. L’ha gestita come doveva: un break per set, pochi regali al servizio (solo una palla-break, sul 4-3 del secondo, cancellata da una solida prima al centro), tanta concretezza e… la mano di McEnroe. Già da inizio anno il Raonic formato 2016 cerca di più la rete rispetto al passato, ma raramente lo si era visto seguire il servizio (anche sulla seconda!), per procurarsi punti facili con il minimo sforzo. Se la velocità nel presentarsi a rete rimarrà quella di oggi, la tattica potrebbe pagare eccome.
LENDL-MCENROE: AL QUEEN’S NEL ’90 VINSE IL CECO
Sarà curioso vedere se Raonic si presenterà a rete frequentemente anche contro Murray e una delle risposte migliori del Tour, che oggi gli ha permesso di disinnescare QB (quanto basta, come nelle ricette) il servizio di Marin Cilic per regalarsi l’ennesima finale al Queen’s. Il loro confronto è finito 6-3 4-6 6-3, con un solo break per set e un secondo non brillantissimo di Murray (ma ottimo per Cilic), in mezzo ad altri due parziali veramente vicini alla perfezione da parte dello scozzese. Specialmente il terzo, con un terrificante 17 su 17 con la prima di servizio (e soli 2 punti su 5 persi con la seconda), un break nel quarto game per scappare subito 4-1 e la chiusura con l’ace numero 14, a consegnargli finale e caccia al record. Lo scozzese ha vinto già quattro volte sui campi londinesi, come altri sette giocatori del passato – quattro nell’Era Open: Roddick, Hewitt, Becker e McEnroe – ma mai nessuno è riuscito nel pokerissimo. “Sono onorato di essermi garantito questa possibilità – ha detto il numero due del mondo – e spero di vincere di nuovo domani. Ogni torneo è difficile da vincere più volte, ma questo più di altri: ha sempre avuto un campo di partecipazione molto molto importante”. In carriera Murray e Raonic si sono affrontati otto volte: dopo l’iniziale 3-1 per il canadese, Andy ha vinto tutti gli ultimi quattro precedenti, compresi i cinque set in semifinale a Melbourne e il (non) match di Montecarlo, col nordamericano a pezzi e steso 6-2 6-0. In campo sarà battaglia di servizio contro risposta, in tribuna di nervi, tra un Lendl che ha tramutato la sua regolarità in un atteggiamento silenzioso e composto, e un McEnroe che invece ha già promesso spettacolo anche da allenatore. Al Queen’s, nel 1990, vinse il ceco in due set. Chissà quanto pagherebbero per giocarsela in campo invece che in tribuna…
ATP 500 QUEEN’S – Semifinali
Andy Murray (GBR) b. Marin Cilic (CRO) 6-3 4-6 6-3
Milos Raonic (CAN) b. Bernard Tomic (AUS) 6-4 6-4
Murray-Raonic in campo, Lendl-McEnroe in tribuna
Alla prima occasione utile, i due grandi ex rivali saranno subito uno contro l’altro, ma stavolta in panchina. Il ceco grazie ad Andy Murray, a caccia del quinto titolo sui prati del Queen’s, “Mac” grazie a Milos Raonic, che sembra aver già appreso qualche trucco del serve&volley.