Intervistato dallo Scotland Herald, Andy Murray ha detto di essere favorevole a più controlli del sangue per combattere il doping. Sabato scorso, lo scozzese è stato sottoposto a un controllo di questo tipo appena sbarcato a Bercy. "Nel tennis non ci sono tanti test sul sangue – ha detto Murray – quest'anno ne avrò fatti 4-5, ma molti di più alle urine. Per questo credo che sia necessario aumentare. Quando senti di vicende come quella di Lance Armstrong percepisci la vergogna per il nostro sport, ma è incredibile come abbia fatto a tenere tutto nascosto per così tanto tempo". Nel 2011 sono stati effettuati soltanti 21 controlli del sangue fuori dalle competizioni. "Siamo controllati spesso durante l'anno, ma penso che i controlli fuori dal campo siano meglio – continua Murray – soprattutto a dicembre, quando i giocatori si allenano e gettano le basi per la nuova stagione".Non la pensano così Serena Williams e Maria Sharapova. Secondo le superstar del circuito WTA, i controlli attuali sono sufficientemente rigorosi. "Visto che al ritorno dallo Us Open, nel primo giorno a casa, sono stata svegliata alle 6 del mattino, penso che sia abbastanza – ha scherzato la Sharapova – mi hanno bussato alla porta e gli detto loro: 'Grazie, benvenuti a casa'". Secondo le statistiche ITF, non precise nei dettagli, nel 2011 la russa è stata testata 4-6 volte durante i tornei e 1-3 fuori gara. Ha avuto meno controlli la Williams (neanche uno fuori dai tornei), ma aveva perso i primi 5 mesi. "Affermare che i controlli siano stringenti è dire poco – dice Serena -. Vengono a casa mia per testarmi alle 5 del mattino. Non sai mai quando arrivano, sono stata controllata parecche volte. Non so cose pensino gli altri, ma per me si tratta di un sistema molto intenso". I top 50 sono obbligati a dare un'ora di reperibilità al giorno. In molti segnalano le primissime ore del mattino. "Perchè in quella fascia oraria so di essere nel mio letto" dice la Sharapova – quando arrivano possono aspettare fino a quando non devo andare in bagno. E' un po' imbarazzante accoglierli in vestaglia, con il cane che dice: 'Che succede? Chi sono questi estranei?'. Sono davvero situazioni bizzarre".
Intervistato dallo Scotland Herald, Andy Murray ha detto di essere favorevole a più controlli del sangue per combattere il doping. Sabato scorso, lo scozzese è stato sottoposto a un controllo di questo tipo appena sbarcato a Bercy. "Nel tennis non ci sono tanti test sul sangue – ha detto Murray – quest'anno ne avrò fatti 4-5, ma molti di più alle urine. Per questo credo che sia necessario aumentare. Quando senti di vicende come quella di Lance Armstrong percepisci la vergogna per il nostro sport, ma è incredibile come abbia fatto a tenere tutto nascosto per così tanto tempo". Nel 2011 sono stati effettuati soltanti 21 controlli del sangue fuori dalle competizioni. "Siamo controllati spesso durante l'anno, ma penso che i controlli fuori dal campo siano meglio – continua Murray – soprattutto a dicembre, quando i giocatori si allenano e gettano le basi per la nuova stagione".
. "Visto che al ritorno dallo Us Open, nel primo giorno a casa, sono stata svegliata alle 6 del mattino, penso che sia abbastanza – ha scherzato la Sharapova – mi hanno bussato alla porta e gli detto loro: 'Grazie, benvenuti a casa'". Secondo le statistiche ITF, non precise nei dettagli, nel 2011 la russa è stata testata 4-6 volte durante i tornei e 1-3 fuori gara. Ha avuto meno controlli la Williams (neanche uno fuori dai tornei), ma aveva perso i primi 5 mesi. "Affermare che i controlli siano stringenti è dire poco – dice Serena -. Vengono a casa mia per testarmi alle 5 del mattino. Non sai mai quando arrivano, sono stata controllata parecche volte. Non so cose pensino gli altri, ma per me si tratta di un sistema molto intenso". I top 50 sono obbligati a dare un'ora di reperibilità al giorno. In molti segnalano le primissime ore del mattino. "Perchè in quella fascia oraria so di essere nel mio letto" dice la Sharapova – quando arrivano possono aspettare fino a quando non devo andare in bagno. E' un po' imbarazzante accoglierli in vestaglia, con il cane che dice: 'Che succede? Chi sono questi estranei?'. Sono davvero situazioni bizzarre".