Oltre alla “prima” dello scozzese davanti a tutti, anche Federer fuori dai primi 10 dopo 14 anni e undici nazioni diverse rappresentate nei primi undici posti. Non succedeva da tantissimo tempo. Storica la composizione delle ATP Finals:  fra gli otto giocatori in gara non ci sarà alcun connazionale. Non capitava addirittura dal 1974!

Ci sono vari motivi che hanno reso molto particolare il ranking ATP pubblicato lunedì mattina, 7 novembre 2016. Non solo il cambio al vertice, con Andy Murray promosso per la prima volta in carriera davanti a tutti i colleghi, ma anche l’uscita dai top-10 di Roger Federer dopo oltre 14 anni. Era il 14 ottobre del 2002 quando lo svizzero, allora diciannovenne, mise per la prima volta piede fra i primi dieci, grazie al successo nell’ATP di Vienna. Da allora ci era rimasto ininterrottamente per 736 settimane, ma i punti in scadenza della finale di dodici mesi fa alle ATP Finals gli sono costati l’addio ai primi dieci. Anche se forse sarebbe più corretto dire l’arrivederci, visti i grandi propositi del campione svizzero per il 2017. Come se non bastasse, l’uscita di Federer ha regalato al ranking ATP una statistica che mancava da tantissimo tempo: nei top ten sono rappresentate dieci nazioni diverse, Gran Bretagna, Serbia, Svizzera, Canada, Giappone, Francia, Croazia, Spagna, Austria e Repubblica Ceca. E l’undicesimo è David Goffin, del Belgio. Un dato rarissimo, che trova conferma nei numeri dell’edizione delle ATP World Tour Finals che scatterà domenica: nella storia del torneo di fine anno è successo solamente una volta che fra gli otto contendenti non ci fosse alcun connazionale. Accadde nel 1974, 42 anni fa, nella quinta edizione del Masters e l’unica disputata disputata sull’erba, in quel caso a Melbourne (Australia). Vinse l’argentino Guillermo Vilas, in un tabellone che vedeva in gara anche Bjorn Borg (Svezia), Manuel Orantes (Spagna), Harold Solomon (Stati Uniti), John Newcombe (Australia), Ilie Nastase (Romania), Onny Parun (Nuova Zelanda) e Raul Ramirez (Messico). Curiosamente, nessuna delle nazioni rappresentate in quel torneo lo sarà anche in quello di quest’anno.