342 giorni dopo, Andy Murray torna nel circuito ATP e gioca una partita gagliarda contro Nick Kyrgios, persa al fotofinish. L'indolenza dell'australiano impedisce una valutazione completa: i colpi viaggiano, le gambe anche, ma manca la resistenza e c'è qualche problema al servizio. "Potrei saltare Wimbledon".

Una partita intensa, combattuta, che però potrebbe lasciare strascichi immediati. Si può riassumere così il rientro di Andy Murray nel circuito ATP, dopo 342 giorni di inattività, con tanto di operazione all'anca. Lo scozzese ha scelto il torneo amico del Queen's, ma il sorteggio non gli ha dato una mano. Ha pescato Nick Kyrgios, semifinalista a Stoccarda e avversario sempre pericoloso. Ma con una postilla: Nick rispetta Andy, tantissimo, al punto da non spingere al massimo nel 2-6 7-6 7-5 con cui ha artigliato gli ottavi. Dava l'impressione di giocare col freno a mano tirato, come se non volesse infierire. Risultato? Ha rischiato di perdere contro un Murray che ringhiava su ogni palla, affamato, caricato da un campo centrale gremito e – ovviamente – tutto per lui. Murray ha giocato piuttosto bene, anche se l'atteggiamento di Kyrgios toglie un po' di credibilità a un match in cui Andy ha avuto un calo atletico nel terzo set. Le sensazioni avvertite negli ultimi game lo hanno riempito di dubbi. Nonostante le discrete sensazioni, Andy non è sicuro di giocare a Wimbledon. “Dipende da come mi sveglierò mercoledì mattina – ha detto – se non mi sentissi bene, non sarebbe un buon segnale in vista dei match in cinque set. In questo momento è tutto possibile: per esempio, potrei giocare a Eastbourne e saltare Wimbledon. Ma potrei anche pensare di giocare qualche match di esibizione per essere pronto in vista di Wimbledon”. Chi ha assistito alla conferenza stampa post-match sostiene che Andy fosse più triste che sollevato. Eppure ha giocato un buon match e ha ripreso ad annusare il circuito ATP dopo un incubo lungo un anno. C'era anche l'ovvia delusione, frutto dell'atteggiamento di Kyrgios. Dolorante all'anca, l'australiano ha giocato una miriade di colpi in slice e tweener. E anche lui sembrava stanco.

SENSAZIONI CONTRASTANTI
Ma se Nick è imprevedibile, Murray è solitamente un esempio di resistenza e preparazione atletica. Invece, allo scoccare delle due ore di gioco, il suo corpo chiedeva pietà. “E pensare che avevo superato di appena 10-15 minuti il tempo di un allenamento. Devo vedere cosa succederà nei prossimi giorni e parlare con il mio team. Francamente, non so quale sia la cosa migliore per me, adesso”. Per un paio di set ha colpito la palla molto bene e si muoveva con agio. A tratti, non ha dato l'idea di essere fermo da un anno. Certo, gli spostamenti laterali erano una croce. E poi l'anca gli ha creato qualche problema: nel terzo set, la percentuale di prime palle è scesa drasticamente perché non trovava l'esatto punto d'impatto. Il match è stato comunque godibile, aiutato dalla splendida atmosfera del Queen's Club. Andy ha annullato un paio di matchpoint sul 4-5, ma è crollato nell'ultimo game, alzando bandiera bianca con l'ultimo doppio fallo. Kyrgios lo ha riempito di alibi: "Non era neanche vicino al suo miglior livello. Però il suo rovescio resta un gran colpo, così come la risposta al servizio. Mi sembrava a posto. Se domattina si sveglierà a posto, sarà un successo. Ma bisognerà capire come starà nei prossimi giorni”. Come è noto, l'anca è una parte del corpo molto delicata per i tennisti. C'è chi ci ha rimesso una carriera, come Guga Kuerten. Rientrare dopo un'operazione del genere non è semplice, per questo Murray deciderà il da farsi giorno dopo giorno. Certamente, i colpi e la condizione atletica sono incoraggianti, mentre è da rivedere il servizio. 16 ace sono un buon bottimo, ma otto doppi falli fanno pensare che gli automatismi non siano ancora a posto. Anche la resistenza non è ottimale, ma è una questione di tempo. Difficile esprimersi sul domani: se davvero non si sentisse pronto, rinunciare a Wimbledon – per quanto doloroso – potrebbe anche essere una scelta saggia.

ATP QUEEN'S – Primo Turno
Nick Kyrgios (AUS) b. Andy Murray (GBR) 2-6 7-6 7-5