di Alessandro Terziani – foto Getty Images
Andy Murray, come ampiamente prevedibile, chiude il girone al secondo posto dietro a Novak Djokovic ed attende gli ultimi due match dell'altro girone per conoscere l'avversario che affronterà in semifinale domenica prossima.
Solo i numeri davano ancora credito a Tsonga che avrebbe dovuto vincere in due set per qualificarsi a spese dello scozzese. I precedenti parlavano chiaro, 6-2 a favore di Murray, 5-0 negli ultimi confronti, con l'ultima vittoria di Tsonga risalente addirittura agli Australian Open 2008.
L'avvio del francese è drammatico. Perde i primi due turni di servizio è va sotto 4-0. Tsonga è l'ombra di sé stesso. Un Murray non trascendentale si limita a tenere lo scambio in attesa dei numerosi errori gratuiti del transalpino (saranno ben 17, contro 4 vincenti, al termine del primo set). Il primo set, da sbadigli, termina 6-2 in poco più di mezz'ora.
Tsonga subisce il break anche in apertura della seconda frazione di gioco. Si arriva stancamente al 4-2 per Murray. Lo scozzese, in deciso calo di tensione, concede lo 0-30 sul proprio servizio. Il punto successivo è un fulmine a ciel sereno, uno scambio incredibile (da ricercare su youtube) che porta il francese sullo 0-40 ed al successivo contro break. Tsonga si sveglia improvvisamente ed entra in quella fase di trance agonistica che ne caratterizza i momenti migliori. La partita ha finalmente un quarto d'ora di gloria e diventa godibile. Tsonga si issa sul 6-5 ed ottiene addirittura un set point, sul servizio di Murray, malamente sprecato con uno sventaglio di diritto nettamente fuori misura. Murray, scampato ad una indesiderata ora di gioco supplementare in vista di una impegnativa semifinale, alza il livello del gioco e chiude il match 7-3 al tie-break.
Murray b. Tsonga 6-2 7-6 (3)