Andy Murray dopo una finale molto lottata contro Nole Djokovic vince il suo primo Slam a New York. Un traguardo tanto atteso e ottenuto anche grazie all’aiuto di Ivan Lendl

Traduzione di Francesca Colombo – foto Getty Images

 

Prima di tutto congratulazioni. Lì fuori sembravi posseduto. Ci parli della battaglia e delle tue sensazioni adesso che finalmente hai questo trofeo in mano.

Sicuramente è stato un match molto duro. Gli ultimi 3-4 gironi sono stati particolarmente duri. Sono molto felice per questa vittoria soprattutto perché ho perso il terzo e il quarto set ma al quinto sono riuscito a vincere

 Diciamo che finalmente hai tirato un respiro di sollievo. Sei riuscito a vincere il tanto atteso Slam…

Sì sicuramente è stato molto emozionante. Mi sono commosso in campo, troppe emozioni e felicità. Troppe volte sono stato vicino a vincere uno Slam e non ci sono riuscito ma adesso finalmente il mio sogno è diventato realtà.

Quanto è stato duro l’inizio del quinto set visto che Nole aveva vinto gli ultimi 2 set. Cosa ti è passato per la testa in quei momenti?

Ho cercato di non pensare agli ultimi 2 set. Ho pensato  che mi mancava ancora un set e che non dovevo avere timori. Sicuramente il fatto che sono riuscito a brekkarlo il primo game del quinto mi è stato d’aiuto.

Spesso hai parlato dei tuoi dubbi sul fatto che non riuscivi a vincere uno Slam. Oggi cosa hai dimostrato a te stesso?

Adesso ho dimostrato che sono in grado di vincere uno Slam. Adesso ho dimostrato a me stesso che posso vincere una partita così lunga e dura contro uno dei migliori giocatori su questa superficie. Da adesso credo che non avrò più dubbi, questa vittoria avrà un grosso impatto sulla mia autostima.

 Pensi che dopo questo risultato cambierà qualcosa per quanto ti riguarda sia in campo che fuori?

No spero di restare la persona di sempre. Se dovessi cambiare sarebbe una cosa negativa e non positiva come invece penso che sia. Sicuramente non nutrirò più tutti i dubbi che avevo prima e questo avrà un impatto positivo sul mio futuro.

 Quanto pensi abbia influito Ivan Lendl sul raggiungimento di questo risultato?

Sicuramente Ivan mi ha molto aiutato. Mi piace lavorare con lui, lo ascolto molto e avere lui nel mio angolo mi dà molta fiducia. Credo che anche per lui la mia vittoria di oggi sia uno step ulteriore nella sua autostima di allenatore. Spero di continuare a lavorare con lui, è molto prezioso per me.