Lo scozzese scrive per il sito della BBC e tuona: “Un giocatore non deve pensare al sorteggio. Nadal nei quarti? Firmerei subito!”. La pallata a Lendl e la voglia di tornare sul Centre Court.
Dopo un anno e mezzo di tentativi, Andy Murray è finalmente riuscito a "centrare" coach Ivan Lendl con un dritto
TennisBest – 18 giugno 2013
E’ credibile che Andy Murray, l’uomo che odia le conferenze stampa, abbia scritto un articolo di circa 60 righe per il sito della BBC, piacevole e ben curato? Secondo noi no. Un ghost writer avrà scritto per lui, garantendo un surplus di visite al sito della TV pubblica britannica. Non c’è dubbio che la BBC abbia un canale privilegiato con Murray. Lunedì prossimo, su BBC One, andrà in onda uno speciale di 50 minuti interamente dedicato a lui. Murray come non l’abbiamo mai visto: non solo le testimonianze di mamma, coach, fratello e fidanzata, ma anche di Nadal, Djokovic, Federer, Agassi, McEnroe e i fan vip Alex Ferguson, Anna Wintour e James Corden. Vedremo Murray durante un bagno di folla a Dunblane, fare pilates nella sua casa a Miami, immergersi in una vasca del ghiaccio a Monte Carlo e nella villa di Surrey insieme ai suoi amati cani. Si scoprirà il Murray privato, quello che in pochi (ma davvero in pochi) conoscono.
Ma torniamo all’articolo sul sito della BBC. Non l’avrà scritto lui, ma i pensieri sono certamente i suoi. Traspare un certo ottimismo, che al momento di parlare di Rafa Nadal sembra quasi arroganza. Ecco tutto l’articolo.
Se sto giocando abbastanza bene per colpire Ivan Lendl con un dritto, per la prima volta in assoluto, mi sa che sono in buona forma per Wimbledon. Vincere il torneo del Queen’s è stato fantastico, poi abbiamo aiutato a raccogliere un bel po’ di soldi per una buona causa durante l’evento benefico. Colpire il mio allenatore a rete, dopo averci provato per un anno e mezzo, ha reso perfetta la mia giornata. L’ho colpito in modo pulito – è stato il miglior colpo della settimana – e so già che Ivan proverà a restituirmi il favore quando torneremo ad allenarci insieme questa settimana. Credetemi, non si farà problemi nel farmi male la settimana prima di Wimbledon. Come dice sempre lui: “E’ solo una pallina da tennis, non un disco da hockey”.
Qualsiasi cosa venga fuori, sarà valsa la pena dare una mano a Ross Hutchins, uno dei miei migliori amici, ed è stato bello vedere così tanta gente restare anche dopo la finale. E poi vincere il terzo titolo al Queen’s significa molto: alcuni dei più grandi giocatori di sempre hanno alzato il trofeo, ed è stato bello terminare la settimana in forma e in salute, anche se un po’ stanco. Per me è stato molto importante mettere qualche partita nelle gambe, poi ho colpito bene la palla per tutta la settimana. Ho fatto alcune scelte sbagliate in certi momenti, ma penso che qualche giorno di allenamento mi renderà più a mio agio sul campo. Mi prenderò un giorno di riposo, poi mi concentrerò sul giocare il maggior numero possibile di palle, lavorare su alcune cose e giocare un’esibizione nel fine settimana.
Questo è l’unico mese dell’anno in cui mi permetto di non fare nessuna attività domestica: giocare a Wimbledon è una buona scusa! Passerò molto tempo con il fisioterapista facendo riabilitazione, poi lavorerò sul campo, cercando di rilassarsi, recuperare e rimanere fresco. Verso la fine della settimana inizierò ad essere esaltato per Wimbledon, ma sarò parecchio occupato nei 5-6 giorni prima del torneo: è importante non pomparsi troppo, troppo presto. Ci sono molte cose da fare, così non bisogna sprecare neanche un grammo di energia, ma verso la fine della settimana, quando è stato effettuato il sorteggio, inizi ad avere la testa solo sul torneo. So che quest’anno c’è grande interesse intorno al tabellone perché Nadal sarà soltanto la quinta testa di serie, ma un giocatore non deve essere ossessionato dal sorteggio. Firmerei per affrontare Nadal nei quarti, se domani qualcuno me lo offrisse. Si potrebbe pensare che, se dovessi batterlo, la semifinale non sarebbe così impegnativa, ma se vuoi vincere i grandi tornei devi battere tutti i più forti al mondo. E non importa dove si trovano nel tabellone.
E’ strano pensare che questo sarà il mio ottavo Wimbledon. Quando penso alle partite del mio primo anno, il 2005, specialmente l’esordio sul Centrale contro David Nalbandian, mi sembra che sia passato moltissimo. Mi sembra che il tempo scorra più veloce. Negli ultimi anni sono successe molte cose. Di sicuro ho una migliore comprensione di quello che deve essere fatto in questi giorni e come affrontare certe situazioni. Avevo solo 18 anni ed ero appena un ragazzino quando ho giocato a Wimbledon per la prima volta. Per me era tutto nuovo, mi trovavo intorno alla 300esima posizione mondiale. In precedenza non avevo mai giocato su un campo importante, ma mi è piaciuto molto e penso che fosse un buon segnale. Da allora, ovviamente, ho giocato molte volte sul Centre Court, ma è qualcosa che non diventa mai routine. E’ sempre speciale. E adesso che ci sto pensando, non vedo l’ora di tornarci di nuovo.
Insomma: Murray vuole Nadal nei quarti. E’ una dichiarazione di guerra, un atto pubblico firmato e controfirmato. Ci vuole coraggio. I precedenti con lo spagnolo dicono 13-5 per Nadal, che diventa 3-0 sull’erba. Si sono sempre affrontati a Wimbledon, nei quarti del 2008 e in semifinale nel 2010 e nel 2011. Il bilancio dice nove set a uno per lo spagnolo, che ha nell’erba la sua seconda miglior superficie, ancor più del cemento. Se Murray vuole affrontarlo nei quarti, è perché si sente sicuro di vincere. Si sente il più forte di tutti, anche di Federer e di Djokovic. Tutti gli chiedono Wimbledon e lui vuole accontentarli, 77 anni dopo Fred Perry. La vittoria alle Olimpiadi e quella allo Us Open sono fondamentali. Lo ha detto lui stesso nell’intervista rilasciata a GQ, in cui ha confessato di aver avuto gli incubi dopo la finale dell’ultimo Wimbledon, persa contro Roger Federer. Si svegliava di notte, sudava freddo. Solo Kim Sears è riuscita a calmarlo, nei giorni immediatamente successivi. Così sono arrivate le vittorie che gli hanno tolto un bel po’ di tensione. Se riesce a dare il giusto valore alle pressioni mediatiche, il tifo della gente sarà solo un aiuto. E quest’anno sarà caldo, più che mai. Andy Murray è pronto, gli avversari sono avvisati. A partire da Rafa Nadal.
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