In una chiacchierata con alcuni giornalisti a Melbourne, lo scozzese parla del suo nuovo ruolo di coach di Djokovic e svela alcuni simpatici retroscena
Rivali per quasi un ventennio, e ora dalla stessa parte della rete. La collaborazione tra Novak Djokovic e Andy Murray – nella veste di coach – è sicuramente uno degli argomenti più discussi di questa prima parte di stagione, con gli Australian Open che sarà il primo torneo in cui i due saranno l’uno a fianco l’altro. Lo scozzese ha raggiunto Nole a Melbourne in questi giorni, non era presente a Brisbane per una vacanza con la famiglia, e a un piccolo gruppo di giornalisti presenti sul posto ha parlato di questa inaspettata collaborazione. “Quando Novak mi ha scritto stavo giocando a Golf, ci stavamo scambiando dei messaggi e voleva fare due chiacchiere. Mi trovavo alla buca numero 17 e il ragazzo che gioca con me mi chiede ‘Cosa hai intenzione di fare dopo, ti vedresti come coach?’ E io ho risposto ‘Non riesco a pensare a niente di peggio da fare in questo momento’. Dopo circa mezz’ora ero in macchina a parlare con Nole e mi ha chiesto se ero interessato a dare una mano”.
Una decisione non semplice da prendere per lui che ha smesso soltanto la scorsa estate, e che avrebbe voluto dedicare più tempo alla sua famiglia. “Ho parlato con loro e dopo un paio di giorni sono arrivato alla conclusione sono giunto alla conclusione che era un’opportunità davvero unica. Mia moglie mi ha sostenuto, chiaramente non se l’aspettava ma mi è stata davvero di grande aiuto”.
Un punto di domanda riguarda il futuro di questa collaborazione: tanto dipenderà ovviamente dai risultati, ma non è escluso che possa essere un rapporto destinato a durare nel tempo. “Passare del tempo insieme in Australia è sicuramente una buona idea, trascorrere un po’ di tempo l’uno con l’altro e vedere come va. Ha senso provare e vedere che succede, ci siamo detti che avremo preso una decisione più definitiva dopo gli Australian Open“.