A margine della presentazione di un evento benefico (esibizione con Monfils il prossimo 21 settembre), lo scozzese dice di aver chiarito con Becker “Ma continuerò a parlare di certi argomenti, specie dopo quanto accaduto”. Effettuerà un periodo di allenamento in Spagna e non si esprime sull’uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea.Ormai è una questione di principio: Andy Murray continuerà a parlare di doping, senza peli sulla lingua, nonostante abbia ricevuto qualche critica per le sue ultime dichiarazioni. In particolare, Andy è stato punzecchiato da Boris Becker e in modo più “morbido” dal suo amico Novak Djokovic. Parlando con Associated Press durante la presentazione di un evento benefico, lo scozzese ha detto di essersi già chiarito con il coach tedesco. Tuttavia continuerà a esprimere il suo pensiero, specie se questo significherà proteggere l’integrità del tennis. “Credo che, dopo quando accaduto nel corso degli anni, lo sport sia attraversato da una coltre di diffidenza. Da atleti, il nostro compito è quello di assicurarsi che sia il più pulito possibile. E’ improbabile che sia tutto perfetto, ma vogliamo provare a renderlo così. Io continuerò a combattere in questo senso”. Andy si è espresso a margine della presentazione di “Andy Murray Live”, evento in programma il prossimo 21 settembre a Glasgow, in cui raccoglierà fondi sia per i bambini del luogo che per l’UNICEF, di cui è diventato ambasciatore globale. L’evento consisterà in un match di esibizione contro Gael Monfils, accompagnato da un doppio tra i fratelli Murray e l’inedita coppia Monfils-Henman. Ci sarà spazio per 10.000 spettatori, ma buona parte dei biglietti costeranno 25 sterline in modo da garantire un buon afflusso di pubblico. Murray ha poi lanciato una frecciata al tennis britannico, dicendo che il costo dei biglietti è stato tenuto basso anche perché in passato c’erano state alcune critiche per la politica dei prezzi. “Wimbledon e il Queen’s possono essere molto dispendiosi. Per questo, spero che stavolta possano venire tante famiglie e bambini”.
NIENTE OPINIONI POLITICHE
Il 2016 è un anno particolare per Andy, che sta vivendo per la prima volta la condizione di padre dopo che Kim Sears ha messo al mondo la piccola Sophia. Per questo, sta cercando di aggiustare la sua programmazione in modo da trascorrere più tempo possibile a casa. “Ma mi sento bene, a Monte Carlo ho fatto buone cose. Negli ultimi 12-18 mesi ho espresso il mio miglior tennis di sempre sulla terra. Posso ancora crescere, ma Monte Carlo è stato un buon inizio. Ho ancora un paio di tornei prima di Parigi e credo di essere in buona posizione”. Per prepararsi al meglio, lo scozzese si allenerà a Maiorca, a due passi da casa Nadal. Per lui la Spagna non è una novità, poiché da giovane si è allenato a Barcellona, presso l’Accademia di Emilio Sanchez e Sergio Casal. Gli hanno chiesto anche un parere su Brexit, il referendum in cui i cittadini britannici saranno chiamati a esprimersi sull’eventuale uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea. Due anni fa, Andy disse la sua sul referendum sull’indipendenza della Scozia. Era favorevole al “sì” pur non avendo diritto di voto (da tempo ha spostato la residenza in Inghilterra). Gli andò male. Stavolta ha preferito non pronunciarsi: “Vengo da un periodo pieno di impegni. Qualche settimana fa sono diventato padre, ho pensato più a questo che a vicende politiche”. Il referendum si terrà il prossimo 23 giugno.
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