Di Francesco Camanzi – foto getty images
Quarti di finale di lusso al Shanghai Rolex Masters. Cinque dei primi sei giocatori del mondo si sono contesi un posto in semifinale e, come da copione, i “fab three” (in assenza di Nadal e dopo la promozione di Murray) hanno staccato il biglietto senza troppi tormenti. Unica eccezione: Andy Murray, costretto al terzo set dagli strascichi di un’influenza ma soprattutto da un Radek Stepanek sontuoso. Nessun problema, invece, per Federer e Djokovic, impegnati rispettivamente con Cilic e Haas. Sorprende la vittoria di Berdych. Non tanto per la classifica, quanto per la solidità e la sicurezza esibite dal ceco, sempre più lanciato verso l’olimpo dei grandi.
Il primo quarto di giornata ha visto scendere in campo proprio Tomas Berdych contro il francese Tsonga. Sfida delicata, per i punti in palio nella Race per Londra, per l’equilibrio degli Head-to-Head (2-1 per il ceco) e per le evidenti similitudini tra i due. L’incontro si accende solo in conclusione di primo set: Tomas trova il break con la complicità di un avversario troppo falloso. Le bordate di Tsonga si infrangono sulla rete, Berdych strappa il servizio a zero e vola a prendersi il primo set. La seconda partita è più equilibrata e si decide solo al tie-break. Nell’epilogo del match la differenza l’ha fatta, ancora una volta, la coriacea determinazione del ceco e la sua robotica concentrazione. 7-4 il risultato finale che regala al gigante della Repubblica Ceca la settima semifinale stagionale, la terza in un Master 1000. E ora agganciare l’acciaccato Ferru nella Race non è più un miraggio.
Il prossimo ostacolo, però, ha un nome di quelli pesanti. Si tratta di Novak Djokovic, in vantaggio 9-1 negli scontri diretti. Il serbo ha regolato in tranquillità Tommy Haas, protagonista di una seconda giovinezza in questa stagione che volge ormai al termine. Parte forte Nole che, come sempre, comanda gli scambi dalla baseline e quando decide di accelerare non lascia scampo a nessuno. Il break del sesto gioco è il risultato di una cocciuta ricerca del punto, delle linee e dell’errore dell’avversario. Il tedesco reagisce come può e, da vecchio leone del circuito qual è, usa tutte le sue armi a disposizione per scardinare il gioco del serbo. Ma non c’è nulla da fare, il primo set va in archivio col parziale di 6-3. Nel secondo set Djokovic si fa sorprendere in apertura: Haas piazza un bel break e scappa sul 2-0. Ma è un’illusione perché il seeding 2, da campione qual è, reagisce e rimonta con l’impeto di un ciclone: cinque giochi consecutivi e partita ipotecata. Nole approda così in semifinale senza aver concesso neanche un set agli avversari.
Nella parte alta del tabellone vincono Federer e Murray che andranno a sfidarsi nel quarto Head-to-Head dell’anno (2-1 per Federer). Due vittorie dal sapore e dalla storia completamente diversi. Il numero uno del mondo ha passeggiato in meno di un’ora e mezza contro un arrendevole Marin Cilic. Il timing di Roger, la rapidità del suo contropiede e la velocità dei suoi colpi sono il peggior ostacolo da affrontare per un tennista come il croato, potente da fondo ma lento e prevedibile negli spostamenti. Partenza bruciante dello svizzero che ruba il servizio nel primo gioco dell’incontro, Cilic reagisce e riporta il parziale sul 2-2 ma Roger va di fretta: trova l’immediato controbreak e accelera fino al 6-3 finale. La palla di Federer viaggia più veloce e, soprattutto, disegna traiettorie inarrivabili per il lungagnone croato. Nel secondo set la musica non cambia: Federer salva tre palle break nel primo e vola sul 4-1. A nulla serve il regalo in chiusura di partita, il break che porta Cilic sul 5-4 è un fuoco di paglia. Roger piazza l’immediato controbreak che vale partita, tredicesima semifinale dell’anno e record di settimane in testa al ranking ritoccato. Diversa storia per Murray che ha sofferto contro la miglior versione di Radek Stepanek da qualche anno a questa parte. Lo scozzese, entrato in campo distratto e svogliato, ha regalato il primo set al ceco, bravo a centrare il break decisivo nel quinto gioco. Veder giocare Stepanek è un vero piacere, la dolcezza dei suoi colpi e la sapienza tattica che li guida fanno intuire perchè questo 34enne di Karvina abbia fatto strage di cuori tra molte tenniste nel passato. Radek attacca con criterio, pulisce le linee e si spinge a rete con movenze feline ma sa anche difendere e contrattaccare. Come il gioco moderno impone. Alla fine perde, è vero, perchè contro un professionista delle rimonte come Murray nulla può un giocatore d'altri tempi come lui (anagrafici e anche tennistici) ma strappa sempre un applauso al pubblico. 4-6 6-2 6-3 il risultato finale. Andy si salva con un recupero dei suoi e va a sfidare Federer nella sua nona semifinale dell'anno, a Radek non restano che gli applausi sentiti del pubblico di Shanghai.
QUARTI DI FINALE
(1) R Federer d. M Cilic 63 64
(3) A Murray d. R Stepanek 46 62 63
(4) T Berdych d. (5) J Tsonga 63 76(4)
(2) N Djokovic d. T Haas 63 63
SEMIFINALI
(1) R Federer vs (3) A Murray
(4) T Berdych vs (2) N Djokovic