Se c'era un torneo dove Andy Murray sembrava imbattibile, beh, era l'Aegon Championships del Queen's Club. Lo ha vinto cinque volte e, dopo gli incoraggianti segnali di ripresa mostrati al Roland Garros, si pensava che il ritorno sull'erba lo avrebbe tirato a lucido. Invece il numero 1 ATP (ancora per poco…) ha ceduto al primo turno contro il lucky loser Jordan Thompson, entrato in tabellone grazie al ritiro di Aljaz Bedene (problemi al polso, giocherà a Wimbledon con antidolorifici). L'australiano, numero 90 ATP, si è imposto 7-6 6-2. Murray non ha mai strappato il servizio all'avversario: non gli accadeva da ben 137 partite. Inoltre è stato pessimo con il dritto: Kevin Mitchell, che ha raccontato la partita per il Guardian, l'ha definito così: “Finiva in mezzo alla rete più facilmente di un salmone del Mare del Nord”. Thompson ha detto che la percentuale di prime palle è stata fondamentale “Perché con lui non puoi palleggiare troppo da fondo. E pensare che l'erba non è la mia migliore superficie, io preferisco il cemento australiano”. In una giornata nera per i favoriti, con le eliminazioni di Stan Wawrinka e Milos Raonic, Murray ha fatto autocritica: “Nel primo set ho commesso alcuni errori nel bel mezzo del tie-break, e tanto è bastato. Poi nel secondo ho sciupato un vantaggio di 0-40…non ho risposto bene, mentre lui è stato bravo al servizio”. Lo scozzese ha ammesso che perdere un match del genere a due settimane dai Championships, è “un duro colpo”. “Di solito, il Queen's è una grande preparazione per Wimbledon. Quando ho fatto bene qui, di solito ho giocato bene anche lì. Ma se continuerò così, di sicuro non vincerò Wimbledon. Posso fare molto meglio di così”.
12.000 STERLINE PER GRENFELL TOWER
E' la peggiore prestazione di Andy sull'erba da parecchi anni. Per trovare un match così negativo dobbiamo ricordare la sconfitta del 2014 contro Dimitrov a Church Road, oppure quella contro Mardy Fish al Queen's 2010. Con un solo match sulle gambe, Andy potrebbe cambiare la sua preparazione: non giocherà a Eastbourne, e ovviamente nemmeno ad Antalya, ma potrebbe accettare l'invito a qualche esibizione erbivora, come il Boodles o Hurlingham. “Ho avuto tempo a sufficienza per adattarmi alle condizioni, mi allenavo da 7-8 giorni di fila” ha detto, senza cercare scuse. Nemmeno il cambiamento dell'avversario lo ha sorpreso, anche perché conosce piuttosto bene Thompson. A parte la vicenda agonistica, la sconfitta lascia un retrogusto amaro: nei giorni scorsi, infatti, aveva stabilito di devolvere il prize money ai parenti delle vittime del recente rogo di Grenfell Tower. Perdendo al primo turno, potrà donare soltanto 12.000 sterline. “Avrei volevo fare di più, per tanti motivi…” ha sospirato. Andy non pensa che le paure per la sicurezza abbiano influito sulla sua prestazione. “Non è corretto tirare fuori questo argomento. Ovviamente è stato un mese difficile, ma quando sono sul campo provo a concentrarmi solo sul mio tennis. Quando sono fuori, trascorro più tempo possibile con la mia famiglia e le persone importanti. Non vorrei attribuire nessuna responsabilità”. Questo Wimbledon sembra davvero un enigma: la sconfitta di Wawrinka, intanto, ha dato a Djokovic la certezza di essere testa di serie numero 2. Per questo, un eventuale Djokovic-Murray non potrebbe esserci prima della finale. In questo momento, tuttavia, qualcuno scommetterebbe sul serbo e lo scozzese?