da Wimbledon, Daniele Rossi – foto Getty Images
Sarà una di quelle giornata che verrano ricordate a lungo qui all'All England Club. Sul Centre Court oggi tennis-spettacolo e una gragnuola di emozioni sopitesi solo quando l'oscurità inizava a fare capolino su Londra.
Andy Murray approda alla semifinale, la settima qui a Wimbledon, dopo una strenua battaglia contro un indomabile Tsonga, giocatore ondivago ma sempre capace di esaltarsi nelle grandi occasioni.
Il primo parziale era già straordinario, un break per parte e si andava al gioco decisivo: un turbinìo di mini-break e colpi spettacolari, vedeva Tsonga procurarsi tre set point, vanificati da altrettante prodezze di Murray, che effettuava lo strappo sul 10-10, infilando il francese a rete.
Jo accusava inevitabilmente il colpo e Murray ne approfittava per scappare subito nel secondo set, chiudendolo per 6 giochi a 1 in appena 26 minuti.
Nel terzo ci si aspetta la resa di Tsonga che invece toglieva il servizio al padrone di casa grazie ad una risposta missile di diritto. Il francese prendeva fiducia e cominciava a cannoneggiare il vascello scozzese che rischiava di affondare già sul 5-2. Murray salvava un set point, ma la conclusione era solo rimandata: 6-3.
Nel quarto partiva meglio il britannico, portandosi sul 4-2, ma una volta trovatosi sul baratro, Tsonga tornava a giocare a braccio sciolto, precipitandosi a rete ad ogni occasione possibile e mettendo in mostra un diritto (soprattutto a sventaglio) davvero impressionante. Jo andava all'assalto come un pirata e il suo coraggio veniva premiato: dal 2-4, infilava 4 giochi consecutivi vincendo clamorosamente il parziale per 6-4.
Il Centrale apprezzava lo spettacolo, pur temendo l'eliminazione del proprio beniamino, e alternava silenzi sacrali a boati assordanti. L'unico che rimaneva fermo, come sempre, al pari di una statua di sale, era Ivan Lendl.
Un'altra clamorosa rimonta dunque? No, perchè Tsonga abbassava la tensione e Murray gli toglieva subito il servizio ad inizio del quinto set. E' lo strappo decisivo: Jo non aveva più forze nè fisiche nè mentali per opporsi e per Andy era facile fare un altro break e chiudere il match sul 6-1 col 14° ace di giornata, mentre l'orologio sfiorava le quattro ore di gioco.
Una partita straordinaria per intensità ed emozioni ma anche per qualità di gioco, con la continua solidità di Murray contrapposta alla spettacolare esplositivà di Tsonga.
Sarà dunque ancora semifinale per Andy, che giocherà da favorito contro Tomas Berdych.
Il ceco sul campo 1 aveva sbrigato ore prime la pratica Pouille, facendo valere la sua maggiore solidità ed esperienza sul francese dal gioco offensivo e brillante, all'esordio assoluto nei quarti di uno Slam.
Il primo set vinto al tie-break da Tomas dettava la via, per una facile vittoria del numero 10 del mondo che torna in semifinale a Wimbledon dopo la finale persa con Nadal nel 2010.
Stanco, ma ovviamente soddisfatto lo scozzese a fine match: 'Ora mi sento alla grande, ovviamente perchè ho vinto, avessi perso sarebbe stato diverso. Per fortuna c'è domani di riposo e venerdì spero di stare bene. All'inizio del quinto set era come se fossimo 0 a 0, mi sono preso il primo game e poi un altro break, un vantaggio del genere al quinto set è una gran cosa. Lendl? Ho fiducia in lui, sul campo non mi aiuta tantissimo ma basta la sua pesenza. La cosa che fa davvero la differenza è la preparazione al match – ha dichiarato Murray. 'Con Berdych sarà difficile, è grosso e tira forte, devo evitare che possa dettare lo scambio altrimenti mi toccherà correre molto'. Lo scozzese è avanti 8-6 nei precedenti, con quattro vittorie e un solo set perso nelle ultime quattro.
QUARTI DI FINALE UOMINI
Murray v. Tsonga 7-6(10) 6-1 3-6 4-6 6-1
Berdych b. Pouille 7-6(4) 6-3 6-2
SEMIFINALI
Federer vs Raonic
Murray vs Berdych
