Lo scozzese lascia appena cinque game a David Ferrer, e continua l’avvicinamento a Novak Djokovic. Vincesse il titolo, gli recupererebbe 1.000 punti in un colpo solo. A contendergli il successo ci sarà Dimitrov, aiutato dal forfait di Raonic per una problema alla caviglia. Semifinali ricche di sorprese a Tokyo: Kyrgios fa fuori Monfils e si regala la prima finale in un 500, mentre Goffin supera Cilic.

Se veramente Andy Murray sogna di puntare al numero uno di Novak Djokovic, l’ATP 500 di Pechino è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Il forfait di Djokovic può permettere allo scozzese di recuperargli 1000 punti in un colpo solo, e per il momento il campione di Wimbledon ha fatto tutto alla perfezione. Nei quattro incontri disputati sul cemento del China Open non ha perso neanche un set, giocando solamente un tie-break col connazionale Kyle Edmund, e il 6-2 6-3 rifilato in semifinale a David Ferrer la dice lunga sulle sue ambizioni. “Ferru” non è più quello degli anni scorsi, e non lo scopriamo certo oggi, ma nel corso del torneo ha giocato un ottimo tennis, raccogliendo tre buone vittorie con Cuevas, Fognini e soprattutto Alexander Zverev, lanciatissimo dopo il primo titolo ATP. Ma contro Murray  lo spagnolo non ha avuto chance. Il break sull’1-1 del primo set è stato solo un’illusione: il rivale ha messo le cose a posto vincendo cinque game di fila e nel secondo è sempre stato in vantaggio, chiudendo dopo un’ora e mezza. “Sapevo che se fossi riuscito a vincere i primi due match – ha detto Murray – avrei trovato una chiave per iniziare a giocare meglio, e fortunatamente è stato così. Ho giocato un buon match, sono stato sotto 2-1 nel primo set, ma per il resto è andato tutto bene. Nel secondo set mi ha recuperato un break, in una fase in cui si è visto del gran bel tennis, ma sul 3-2 gli ho strappato di nuovo il servizio in un game importante, in cui ha avuto delle chance per il 3-3. Ho ripreso in mano l’iniziativa e ho chiuso molto bene”. Nella sua nona finale dell’anno, la 40esima a livello ATP, Murray sfiderà il redivivo Grigor Dimitrov, passato senza giocare grazie al forfait di Milos Raonic, bloccato da una distorsione alla caviglia rimediata nel match di venerdì con Carreno-Busta. “Mi è stato detto dai medici di provare – ha raccontato il canadese – ma nel classico warm-up pre-match mi sono accorto che non ce la potevo fare. Credo che quella di ritirarmi sia stata una buona scelta”. Dieci i precedenti fra Murray e Dimitrov, con il primo avanti 7-3. Ma attenzione: Dimitrov gli ha fatto lo scherzetto anche quest’anno a Miami. “Sta giocando molto meglio degli ultimi mesi – ha chiuso Andy – e ha grandi ambizioni. Sarà un match difficile”.



KYRGIOS CONTRO GOFFIN A TOKYO
Grande interesse anche per la finale dell’appuntamento “gemello” a quello di Pechino, il Rakuten Open di Tokyo, se non altro perché sarà teatro della prima finale a livello di ATP 500 di Nick Kyrgios. L’australiano, già vincitore quest’anno a Marsiglia e Atlanta, ha sfoderato una prestazione stupenda nella semifinale con Gael Monfils, aggiungendo un altro po’ di magie a una settimana che l’ha già visto sfoderare tutto il suo estro contro Gilles Muller. Il ventunenne di Canberra ha chiuso 6-4 6-4, ed è sempre stato lui a guidare le operazioni. Si è distratto solo in apertura di secondo set, quando ha restituito il break appena raccolto, ma poi è tornato a comandare e la difesa di Monfils ha dovuto cedere. “È stato un match incredibile – ha detto Nick – e il pubblico l’ha apprezzato. Abbiamo giocato veramente bene entrambi. Non ci sono tanti tennisti nel Tour che sanno inventare colpi come Gael, è un atleta magnifico”. Puntuale l’omaggio di Monfils: “Nick è stato più forte di me, a volte bisogna accettarlo”. Sorpresa nella seconda semifinale ma sorpresa anche nella prima: i giapponesi si aspettavano Marin Cilic, invece hanno trovato un ottimo David Goffin, passato 7-5 6-4 al termine di un match deciso veramente su pochissimi punti. Il croato sembrava in perfetto controllo quando è salito sul 5-3 nel primo set, invece si è spenta la luce e Goffin ha vinto quattro giochi di fila, tenendo grandi percentuali al servizio e iniziando a credere di potercela fare. Missione completata quando sul 2-2 del secondo, aiutato da un doppio fallo di Cilic, ha infilato un terzo break, condotto fino al successo che gli regala la prima finale della stagione, la seconda in un ATP 500 dopo quella raggiunta nel 2014 a Basilea. “Non ho giocato il mio miglior tennis all’inizio della settimana – le parole di Goffin – ma match dopo match sono riuscito a trovare il ritmo giusto. Ho giocato molto meglio rispetto ai primi giorni. È un discorso mentale: una volta che ti senti meglio e giochi a mente libera, la differenza in campo è enorme. Non è facile trovare particolari angoli contro un servizio come quello di Cilic, così ho cercato di giocare un tennis profondo e regolare”. Una strategia che potrebbe tornargli utilissima anche contro Kyrgios.

ATP 500 PECHINO – Semifinali
Andy Murray (GBR) b. David Ferrer (ESP) 6-2 6-3
Grigor Dimitrov (BUL) b. Milos Raonic (CAN) ritiro

ATP 500 TOKYO – Semifinali
David Goffin (BEL) b. Marin Cilic (CRO) 7-5 6-4
Nick Kyrgios (AUS) b. Gael Monfils (FRA) 6-4 6-4

GLI HIGHLIGHTS DEL DUELLO MURRAY-FERRER
GLI HIGHLIGHTS DELLE SEMIFINALI DI TOKYO