Da Londra, Marco Caldara – Foto Getty Images
Rafael Nadal contro Novak Djokovic. Il numero uno del mondo contro il numero due, per quella che sarà la sfida numero 39 (22-16 per il maiorchino, 2-2 indoor) della rivalità con più scontri diretti di tutta l’era Open. Negli ultimi anni è già stata la finale degli Australian Open, del Roland Garros, di Wimbledon, degli Us Open e di sei degli attuali Masters 1000, e domani all'O2 Arena di Londra lo sarà per la prima volta anche delle Atp World Tour Finals. Alla vittoria pomeridiana di Nadal su Federer, infatti, ha risposto quella serale del campione uscente Djokovic, che si è qualificato nuovamente per l'ultimo atto superando in due set l’altro svizzero protagonista di questa edizione del torneo dei maestri: Stanislas Wawrinka. 6-3 6-3 il punteggio finale di un incontro che prometteva grandi cose (anche alla luce delle due sfide Slam stagionali fra i due, durate complessivamente oltre 9 ore), ma ha saputo emozionare solo nelle battute iniziali. Poi il sogno dello svizzero, partito con le idee chiare e il piede premuto sull'acceleratore, si è infranto contro il classico muro eretto dal serbo, sicuramente il migliore fra quelli visti nel corso della settimana londinese.
Eppure è stato proprio lui il primo a perdere il servizio, accusando l'avvio sprint di Wawrinka, bravo sull'1 a 1 a risolvere a suo favore la parità, con un passante di diritto che gli ha consegnato la seconda palla-break seguito da un punto giocato all'attacco e chiuso con una precisa volèe. Tuttavia, gli inconfondibili tifosi svizzeri non hanno avuto nemmeno il tempo di gioire, in quanto il loro connazionale ha vanificato tutto nel gioco seguente, sparando fuori tre diritti consecutivi e regalando a 'Nole' il 2-2. Di Djokovic anche il terzo break del set, nuovamente arrivato con la complicità di Wawrinka. Sul 3-4 30-40 lo svizzero ha comandato bene il gioco, ma al momento di chiudere il punto non ha voluto rischiare, colpendo centralmente con uno schiaffo a campo aperto che ha trovato prontissimo Djokovic, bravo a ricacciare il rivale a fondo campo e a costringerlo all'errore due scambi più in là. Un errore che il serbo gli ha fatto pagare a caro prezzo, malgrado, al servizio per il set sul 5-3, gli abbia offerto la possibilità di riagguantarlo in extremis. Ma 'Stan' l'ha mancata con una risposta lunga, e da quel momento non è più riuscito a rendersi insidioso sul servizio rivale.
Chiuso il primo set con un ace, Djokovic ha aperto il secondo con un break, e non si è più lasciato avvicinare. Anzi, ha avuto anche parecchie possibilità per bissare il break e aumentare il gap, ma fino al 5-3 l'orgoglio di Wawrinka gliel'ha impedito. Lo svizzero si è salvato sia sullo 0-2 che sull'1-3, ma al terzo assalto di Djokovic ha dovuto mollare la presa, salutando il torneo dopo 1 ora e 24 minuti di gioco. Visto quanto aveva mostrato nel round robin, era lecito attendersi da lui qualcosina in più, ma questa sera la testa non è andata d'accordo con il braccio, e Djokovic ha concesso troppo poco per pensare di poterci fare partita pari. Tuttavia, Wawrinka può sorridere comunque. Alla sua prima apprizione alle Atp Finals è giunto in semifinale, e ha avuto la conferma che, quando gioca come sa, la classifica di numero otto del mondo (conquistata per la prima volta nel 2013, a ventotto anni) gli sta pure stretta. Appuntamento al 2014 per ulteriori progressi.
Chi invece dovrà pazientare ancora una settimana prima di dover dire addio a questa stagione è invece Djokovic, che domani andrà a caccia del bis nell'appuntamento londinese, e poi sarà il trascinatore della nazionale serba nella finale di Coppa Davis contro la Repubblica Ceca. Ma prima di guardare all'Insalatiera, l'attenzione del numero due del mondo è proiettata interamente sulla sesta sfida del 2013 con Nadal, che lo vedrà puntare al suo terzo successo, dopo quelli di Montecarlo e Shanghai. In mezzo ai due confronti vinti da 'Nole', ci sono i tre vinti da 'Rafa' (a Roland Garros, Montreal e Flushing Meadows), a caccia del titolo nell'unico grande torneo che ancora manca nel suo palmarès. Contro il Djokovic visto stasera l'impegno del maiorchino sarà tutt'altro che semplice, ma Nadal ha la grande occasione di guadagnarsi per la prima volta l'appellativo di maestro, e, conoscendolo, sarà disposto a dare l'anima pur di non farsela sfuggire. Basterà?
Twitter:@MarcoCaldara