L'Italia dei tornei challenger perde i pezzi. Dopo Courmayeur e Cremona, nel 2012 perderemo anche il ricco torneo di Torino, uno dei più importanti insieme a Cordenons, Genova e Manerbio (da quest'anno anche Monza raggiungerà gli 85.000€ di montepremi). Collocato a luglio, durante la seconda settimana di Wimbledon, era uno degli eventi-clou della stagione italiana. Dopo aver organizzato un torneo under 16 fino al 2001, il Circolo Sporting Stampa di Corso Agnelli si è lanciato nel mondo challenger nel 2002. La prima edizione è stata vinta da Martin Verkerk, che l'anno dopo sarebbe giunto in finale al Roland Garros. Il torneo è poi via via cresciuto fino a raggiungere il top per la categoria. Il plurivincitore è l'argentino Carlos Berlocq (trionfatore nel 2005, 2007 e 2011), ma sono arrivati anche quattro successi italiani grazie a Cipolla, Fognini, Starace e Bolelli. La ragione dell'addio risiede nella crisi e nella difficoltà a reperire nuovi sponsor per un torneo che costa circa 230.000 euro. Amarezza per Gianni Romeo, presidente del sodalizio piemontese, secondo cui l'ATP non tutela a sufficienza i challenger più ricchi. "Oggi organizzare un 30.000 o un 100.000 garantisce quasi lo stesso campo di partecipazione. E non è giusto". Non è un momento facile per le realtà locali: anche il torneo di Barletta, in corso in questi giorni, ha visto ridurre il montepremi da 42.500 a 30.000€. E anche altri sono in difficoltà.

, uno dei più importanti insieme a Cordenons, Genova e Manerbio (da quest'anno anche Monza raggiungerà gli 85.000€ di montepremi). Collocato a luglio, durante la seconda settimana di Wimbledon, era uno degli eventi-clou della stagione italiana. Dopo aver organizzato un torneo under 16 fino al 2001, il Circolo Sporting Stampa di Corso Agnelli si è lanciato nel mondo challenger nel 2002. La prima edizione è stata vinta da Martin Verkerk, che l'anno dopo sarebbe giunto in finale al Roland Garros. Il torneo è poi via via cresciuto fino a raggiungere il top per la categoria. Il plurivincitore è l'argentino Carlos Berlocq (trionfatore nel 2005, 2007 e 2011), ma sono arrivati anche quattro successi italiani grazie a Cipolla, Fognini, Starace e Bolelli. La ragione dell'addio risiede nella crisi e nella difficoltà a reperire nuovi sponsor per un torneo che costa circa 230.000 euro. Amarezza per Gianni Romeo, presidente del sodalizio piemontese, secondo cui l'ATP non tutela a sufficienza i challenger più ricchi. "Oggi organizzare un 30.000 o un 100.000 garantisce quasi lo stesso campo di partecipazione. E non è giusto". Non è un momento facile per le realtà locali: anche il torneo di Barletta, in corso in questi giorni, ha visto ridurre il montepremi da 42.500 a 30.000€. E anche altri sono in difficoltà.