Prosegue la moria dei tornei challenger italiani. L'ultima defezione riguarda il torneo di Manerbio, che avrebbe dovuto giocarsi dal 20 al 26 agosto, ultima settimana prima dello Us Open. Il Trofeo "Dimmidisì" aveva una solida tradizione, lunga 38 anni, con tornei di vario peso e categoria. Negli ultimi anni c'era stato il grande salto, che lo aveva portato ad essere il torneo più ricco dopo gli Internazionali d'Italia insieme a Genova, Cordenons e Torino. Con la morte di Torino (che avrebbe dovuto giocarsi proprio in questi giorni), all'Italia restano soltanto due tornei da 85.000 euro di montepremi. I problemi, per il Tennis Club Manerbio, sono nati con l'azzeramento del vecchio consiglio guidato da Gianni Saldini. La nuova dirigenza, con a capo Mario Castelpietra, ha dato il via a un cambio di rotta che ha fatto emergere il desiderio di affrancarsi dal sostegno esterno per radicarsi maggiormente nel territorio. In altre parole, niente più eventi internazionali ma grande attenzione alla Scuola Tennis e ai tornei amatoriali. Qualunque siano le ragioni, continuano a diminuire i challenger italiani. Quest'anno abbiamo già perso Courmayeur, Roma Due Ponti, Cremona, Alessandria, Torino, Parma (quest'ultimo a causa del terremoto che ha colpito l'Emilia) e Manerbio. In un panorama preoccupante, è giusto segnalare la crescita, in totale controtendenza, di due eventi come Caltanissetta e Monza., che avrebbe dovuto giocarsi dal 20 al 26 agosto, ultima settimana prima dello Us Open. Il Trofeo "Dimmidisì" aveva una solida tradizione, lunga 38 anni, con tornei di vario peso e categoria. Negli ultimi anni c'era stato il grande salto, che lo aveva portato ad essere il torneo più ricco dopo gli Internazionali d'Italia insieme a Genova, Cordenons e Torino. Con la morte di Torino (che avrebbe dovuto giocarsi proprio in questi giorni), all'Italia restano soltanto due tornei da 85.000 euro di montepremi. I problemi, per il Tennis Club Manerbio, sono nati con l'azzeramento del vecchio consiglio guidato da Gianni Saldini. La nuova dirigenza, con a capo Mario Castelpietra, ha dato il via a un cambio di rotta che ha fatto emergere il desiderio di affrancarsi dal sostegno esterno per radicarsi maggiormente nel territorio. In altre parole, niente più eventi internazionali ma grande attenzione alla Scuola Tennis e ai tornei amatoriali. Qualunque siano le ragioni, continuano a diminuire i challenger italiani. Quest'anno abbiamo già perso Courmayeur, Roma Due Ponti, Cremona, Alessandria, Torino, Parma (quest'ultimo a causa del terremoto che ha colpito l'Emilia) e Manerbio. In un panorama preoccupante, è giusto segnalare la crescita, in totale controtendenza, di due eventi come Caltanissetta e Monza.