La due volte vincitrice Slam si è raccontata al magazine Mujerhoy a cinque mesi dal ritiro, tra sensazioni passate e progetti futuri

Foto Ray Giubilo

La sua carriera tennistica è simile a una cometa“, così Joel Drucker aveva raccontato a Tennis.com l’impatto di Garbine Muguruza nel mondo del tennis, tanto fragoroso quanto limitato nel tempo. L’ex tennista spagnola ha annunciato il ritiro lo scorso aprile all’età di 30 anni, dopo aver vinto due titoli Slam tra il 2016 e il 2017 ed essere arrivata in vetta al ranking mondiale. E la stessa Muguruza si racconta nella sua vita oltre il campo da gioco, in un’intervista alla rivista Mujerhoy che la vede anche presente in copertina per il numero di ottobre. “Non avrei mai detto che mi sarei ritirata a 30 anni, anche se sapevo che la mia carriera non sarebbe stata lunga come quella di Serena Williams o Rafa Nadal, proprio a causa del mio approccio allo sport che è molto intenso“, così l’ex numero uno al mondo sul suo ritiro.

Muguruza ha spiegato poi meglio quali siano le difficoltà che si incontrano nella carriera di uno sportivo, dove è richiesto il massimo focus sull’obiettivo e grande spirito di sacrificio. “Quando dall’età di tre anni pensi solo al tennis, tennis, tennis, non riesci a vedere oltre. Pensavo che avrei perso la mia identità se avessi smesso di giocare. Lo sport è dedizione, disciplina, sacrificio, competizione. Tutti cercano di prendere il tuo posto e questo è logorante. Non è facile confermarsi, ha una data di scadenza”.

Garbine è però ora concentrata sulle sfide che la attendono, tanto nella vita privata quanto nel mondo del tennis. Il prossimo 5 ottobre convolerà a nozze con il fidanzato Arthur Borges, prima di gettarsi a capofitto nell’esperienza come direttrice delle WTA Finals 2024 che si terranno a Riyadh. Sarà un’esperienza totalmente nuova per lei, che ha vinto il torneo nell’edizione 2021 che si è svolta a Guadalajara. “Mi sento molto onorata ed entusiasta per questa opportunità, che mi consentirà di conoscere tutto ciò che riguarda una competizione. Si tratta di una vetrina per il tennis femminile, non soltanto per far crescere il gioco ma anche per incoraggiare i fan e soprattutto le ragazze e le donne a perseguire i propri sogni”.