Scongiurato il pericolo di spostare dalla California lo storico torneo di Stanford. Grazie all'intervento del colosso mediorientale e la collaborazione della San Josè State University, si rimane nella Bay Area. Si giocherà dal 30 luglio al 5 agosto e sarà la prima tappa della Us Open Series.

La più contenta di tutti sarà CoCo Vandeweghe. L'americana si era infuriata quando era stata annunciata la cancellazione del torneo di Stanford, unico evento WTA a giocarsi in California (a parte Indian Wells). IMG, detentrice della licenza, aveva incassato la curiosa decisione della Stanford University: dal 2018, le strutture del campus universitario non avrebbero potuto più ospitare inserzionisti. Con queste premesse non poteva certo sopravvivere un evento con un fatturato a sei zeri. Si era temuto che il torneo potesse traslocare, invece se la sono cavata: l'arrivo di Mubadala Investment Company come title sponsor (stessa azienda che sponsorizza l'esibizione di fine anno ad Abu Dhabi) ha permesso di mantenere il torneo in California, nella Bay Area. Il torneo si sposta presso la San Josè State University, peraltro con un accordo pluriennale. Con questo investimento, Mubadala si avvicina ancora di più al tennis, poiché figura anche tra gli sponsor dell'ATP 500 di Rio de Janeiro. “Siamo orgogliosi di sostenere questo torneo, che ha un'enorme tradizione sia nella Bay Area che nel tennis femminile – ha detto Nadine Saleh Hassan, vicepresidente della comunicazione per conto di Mubadala – la Silicon Valley è da sempre associata all'innovazione e noi abbiamo voluto giocare un ruolo per mantenere un evento di portata mondiale in questa zona, sia per le giocatrici che per gli appassionati”. Grande soddisfazione per IMG: non era per nulla scontato mantenere il torneo in zona. Si era anche parlato di un possibile trasferimento in North Carolina o nella costa est.

CENTRALE PROVVISORIO DA 4.000 POSTI
Il torneo si chiamerà Mubadala Silicon Valley Classic e si giocherà dal 30 luglio al 5 agosto. Con il suo tabellone a 28 giocatrici, sarà la prima tappa della Us Open Series, ancora in vita nonostante abbia perso il title sponsor e – soprattutto – il montepremi aggiuntivo che fino al 2016 ha ulteriormente arricchito lo Us Open. La nuova sede sarà lo Spartan Tennis Complex, che in questo momento comprende un complesso di 15 acri dotato di sei campi all'aperto, tutti illuminati. C'è anche il progetto di creare sei campi al coperto. Come parte dell'accordo, la San Josè State University si è impegnata a costruire un impianto temporaneo accanto al complesso, in grado di ospitare 4.000 spettatori. Le strutture saranno arricchite da uno spogliatoio all'avanguardia, la sala giocatori e gli uffici amministrativi. Durante il torneo, le giocatrici avranno libero accesso a tutte le strutture dell'impianto, anche quelle non tennistiche. Il nuovo torneo sarà diretto da Vickie Gunnarsson: “Appena ci hanno detto che il torneo avrebbe dovuto spostarsi, la nostra priorità era trovare una location nella Bay Area. Appena abbiamo aperto le discussioni con la San Josè State University, abbiamo capito che sarebbe stato un ottimo partner disposto a investire e a far crescere il torneo”. L'Università di San Josè non è nuova a ospitare sportivi di alto livello. In passato, hanno usufruito dell'impianto i Carolina Panthers prima di giocare il Super Bowl e addirittura la nazionale argentina di calcio prima della Coppa America 2016. C'era anche Lionel Messi. È dunque salvo il più antico torneo WTA, nato nel 1971, ancora prima della fondazione del sindacato giocatrici. San Josè sarà la quarta sede dopo San Francisco (1971-1978), Oakland (1979-1996) e Stanford (1997-2017). L'albo d'oro ospita nomi di prestigio come Serena Williams, Lindsay Davenport, Billie Jean King, Chris Evert, Martina Navratilova, Andrea Jaeger, Monica Seles, Martina Hingis, Venus Williams e Kim Clijsters. La campionessa in carica è Madison Keys, che la scorsa estate batté in finale la Vandeweghe anticipando quello che sarebbe successo, più o meno, allo Us Open.