Soltanto tre mesi fa, Nikoloz Basilahsvili non aveva vinto neanche un titolo ATP. Al massimo, aveva raggiunto due finali. Oggi ha intascato 1.000 punti in virtù dei successi agli ATP 500 di Amburgo e – soprattutto – Pechino. Se al German Open aveva approfittato di un tabellone così così, in Cina ha conquistato il successo a suon di vittorie di prestigio. All'ultimo atto, ha battuto nientemeno che Juan Martin Del Potro con un doppio 6-4. Ceduto il primo set al primo turno contro Jack Sock è stato impeccabile, lasciando poco più che le briciole agli avversari. In finale è stato impressionante nello scambio da fondocampo, mostrandosi superiore a Del Potro laddove l'argentino, di solito, è inavvicinabile: potenza e profondità. Dopo il match è emerso che Del Potro ha giocato tutta la settimana con la febbre, ma il dato non toglie meriti a Basilashvili, anche perché l'argentino ha servito piuttosto bene (11 ace) e si è procurato sette palle break. Tutte annullate. “Mi sono presentato a Pechino in ottima forma – ha detto il georgiano – mi sono subito sentito bene sul campo. Oggi Juan Martin era febbricitante, si vedeva. Però mi ha messo in situazioni difficili, ho dovuto impegnarmi al massimo per vincere i punti. Mi è piaciuto giocare questo match: vincere a Pechino significa molto, è uno dei migliori tornei in circolazione”. Con questo successo, Basilashvili volerà fino al numero 23 ATP, classifica inimmaginabile fino a pochi mesi fa, frutto di un bilancio stagionale di 27 vittorie e 25 partite. Però ha vinto nei momenti giusti. “Vengo da una splendida stagione, soprattutto negli ultimi 3-4 mesi – ha detto Basilashvili – sto giocando bene, ultimamente avverto ottime sensazioni. Ho grande rispetto per il mio allenatore Jan De Witt, mi sta aiutando molto. Con lui, ho potuto notare la differenza”.
POCHI SORRISI, TANTE VITTORIE
Del Potro aveva avuto un giorno di riposo grazie al forfait di Fabio Fognini, ma non è bastato per ritrovare una forma accettabile. Per lui resta una settimana positiva, poiché gli è servita per intascare la matematica qualificazione per le ATP Finals. Delpo incassava il primo break già al terzo game, messo in crisi dalle risposte precise e profonde di Basilashvili. Nel primo set, il punteggio avrebbe potuto essere ancora più severo, ma Del Potro è sempre rimasto in scia. Sul 5-4, al momento di servire per il primo set, Basilashvili si è trovato in svantaggio 0-30 ma poi ha scatenato il suo dritto e si è assicurato il game e il parziale. Nel secondo c'è stato equilibrio fino al 3-3, quando Basilashvili aveva l'opportunità di scappare via, ma Del Potro annullava con coraggio la palla break con un'incursione a rete. Avanti 4-3, era l'argentino ad avere tre palle break che potevano cambiare il volto della partita. Nei momenti di pressione, il georgiano era impressionante nel mantenere la calma. Le cancellava tutte, brekkava Delpo nel nono game (a 15) e poi chiudeva al decimo game, non prima di aver annullato altre due palle break a Del Potro. “Credo di aver approcciato il match con la tattica giusta – ha detto Basilashvili, che si vedrà bonificare l'impressionante cifra di 733.320 dollari – Del Potro aveva la febbre, ma in certi momento ha giocato molto bene. Mi ha messo in crisi, conquistando diverse palle break. Però penso di essermi comportato bene nei momenti cruciali”. Dopo la semifinale, vi avevamo raccontato la scarsa propensione al sorriso di Basilashvili, come se la folta barba gli servisse a creare una distanza ancora maggiore tra sé e il resto del mondo: neanche la vittoria a Pechino lo ha scaldato più di tanto. La sua espressione seria, anche nelle foto con il maxi-trofeo in mano, ha impressionato. Ma in fondo non importa: per lui, l'importante è vincere sul campo da tennis. E ci sta riuscendo come non mai.
ATP 500 PECHINO – Finale
Nikoloz Basilashvili (GEO) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 6-4 6-4