Secondo Mouratoglou, Sinner avrebbe aggiunto alle straordinarie qualità di Djokovic un’ulteriore freccia al suo arco
foto Ray Giubilo
Da quando si è cominciato a parlare di Jannik Sinner, da quella lontana – ma nemmeno poi tanto – vittoria al Challenger di Bergamo nel 2019, i paragoni con Djokovic si sono sprecati.
Il tipo di gioco da fondocampo, la naturalezza del rovescio rispetto a un dritto più macchinoso, le difficoltà al servizio, su cui entrambi hanno lavorato nel corso degli anni, anche quando occupavano già i vertici del circuito, quella facilità nello scivolare sul campo, anche e soprattutto su superfici dure – una sorta di loro marchio di fabbrica. Non da ultimi lo sponsor tecnico, Head, e un coach, Riccardo Piatti, che ha lavorato molto con Jannik, meno con Nole, ma che certamente ha lasciato il segno su entrambi.
Dicevamo, quindi, che un paragone con il Djoker, sebbene agli inizi fosse bollato come eccessivamente generoso, era già stato fatto circolare da tanti ex campioni. Qual è dunque la novità? La novità è che Patrick Mouratoglou è andato oltre, affermando a Tennis Majors durante una puntata di Eye of the Coach che Jannik avrebbe un vantaggio rispetto su Nole.
“Penso che abbia senso chiamare Sinner un Djokovic 2.0 perché il suo movimento e il contropiede sono incredibili. Ha le stesse qualità di Novak e penso che abbia aggiunto il 2.0 perché gioca più velocemente, colpendo le palle prima. Si muove in continuazione. Credo che ciò che rende Sinner molto speciale sia la sua capacità di giocare ad un ritmo incredibilmente alto senza sbagliare”.
“Penso che sia uno dei ragazzi che gioca più velocemente per il modo in cui colpisce la palla, ma anche per il suo movimento. Si muove sempre in avanti. Questo rende estremamente difficile giocare contro di lui. In pratica, quando lo si attacca, lui contrattacca. Quando sei molto aggressivo, prendi le palle in anticipo, non dai tempo al tuo avversario e fai un numero estremamente limitato di errori non forzati, come fai a giocare contro un ragazzo come lui?”, ha aggiunto.
“Ultimamente ha migliorato il servizio, il che è molto importante. Se si guardano le partite, quando ci sono momenti chiave, fa ace e la sua risposta è incredibile. Devi fargli male, essere in grado di giocare ad un ritmo incredibilmente alto, perché è in grado di giocare con qualsiasi tipo di palla. Si può giocare con lo spin, con il top spin, con lo slice, con il gioco veloce, non è mai in difficoltà. Ogni volta sarà lui ad attaccarti”.
“Prima la maggior parte dei suoi colpi aggressivi proveniva dal dritto, mentre ora è in grado di essere altrettanto aggressivo con il rovescio e di cambiare direzione molto facilmente. Qualsiasi palla tu colpisca, sei in pericolo. Sempre”.