Ad appena tre settimane di distanza dal suo primo alloro, Janko bissa il successo di Kuala Lumpur, battendo in finale Troicki 6-4 6-2…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

A volte basta semplicemente smettere di leggere. O piantarla di pensare e di interrogarsi dopo aver divorato libri di filosofia. “Non dico che voglio essere stupido – ebbe a dire qualche tempo fa Janko Tipsarevic – ma secondo alcuni la stupidità è una benedizione. Meno ne sai e meno ne vuoi sapere”.

Non sapremo mai se alla base della definitiva consacrazione del serbo ci sia effettivamente questa sorta di “illuminazione oscurantista”. Fatto sta che il tennista filosofo ci ha preso gusto e dopo essersi finalmente sbloccato, una ventina di giorni fa a Kuala Lumpur, si è ripetuto a Mosca, nella sua quinta finale in carriera, contro il connazionale Viktor Troicki che proprio nella capitale russa aveva ottenuto il suo primo alloro lo scorso anno.

 

Curioso che a giocarsi la prima finale “All Serbian” della storia non ci fosse il dominatore incontrastato di questa stagione, Novak Djokovic, avvistato in questi giorni dalle parti di Sanremo, non sui campi di gioco, ma su quelli di poker…

 

Ad aggiudicarsi questa sorta di spareggio per designare il numero 2 serbo, è stato come detto Janko Tipsarevic con il punteggio di 6-4 6-2. Il break immediato di Janko non impressiona Viktor, vincitore dell’unico precedente giocatosi proprio a Mosca tre stagioni fa.

 

Troicki rimane a ruota sino al 4-4, sino a quando cioè il suo connazionale non decide di inserire le marce alte e di farsi molto più aggressivo con il dritto. Proprio con questo colpo tirato lungolinea, il sosia di Gattuso strappa nuovamente il servizio all’avversario per il 6-4 finale, su cui pesano enormemente i 22 errori gratuiti di Trocki. La resistenza di quest’ultimo è ancora minore nel secondo parziale, in cui concede palle break in tutti i turni di servizio, capitolando al quinto e al settimo gioco.

 

Un successo strameritato per il tennista serbo che impreziosisce così una stagione straordinaria in cui, oltre al successo malese e alle due finali perse a Delray Beach e Eastbourne, ha raggiunto la sua miglior classifica issandosi al n. 13 ad inizio settembre e cogliendo agli Open del Canada la prima semifinale in un Masters1000 e agli US Open il suo primo quarto di finale in uno slam.

 

Colui che fino a poco tempo era famoso soprattutto per due motivi, la sconfitta contro Federer agli Open di Australia del 2008 e i suoi tatuaggi (uno dei quali è “La bellezza salverà il mondo”, tratta da “L’idiota” di Dostoevskij), ha finalmente trovato quella continuità ad alti livelli che gli era sempre mancata nel corso della carriera e che potrebbe, non senza sorpresa, candidarlo a uno degli ultimi posti vacanti per il Master di Londra.

Con questo successo, infatti, Tipsarevic sale al 10° posto della Race, a 500 punti di distanza da Jo-Wilfried Tsonga, che attualmente occupa l’ottava posizione. Con una simile “bellezza” si può rovesciare il mondo.

 


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