Nella conferenza stampa di fine torneo, il CEO di Indian Wells Raymond Moore ci è andato giù pesante con il circuito WTA, reo – a suo dire – di vivere della luce riflessa dal Tour maschile. “In una vita futura – ha detto – vorrei essere qualcuno della WTA, perché vanno avanti sulle spalle degli uomini. Se fossi una giocatrice mi metterei in ginocchio ogni sera e ringrazierei Dio che sono nati Federer e Nadal, che hanno portato avanti questo sport, come ora stanno facendo Djokovic, Murray e altri”. La battaglia uomini-donne è stata più volte toccata, specialmente nell’ambito della parità di montepremi (che a Indian Wells esiste), ma mai il direttore di un torneo – e che torneo! – se n’era uscito con parole così pesanti nei confronti del circuito femminile. Accortosi della gaffe, Moore ha corretto il tiro in un comunicato (“ho fatto dei commenti di cattivo gusto e sono davvero dispiaciuto”), ma non è difficile capire che le sue reali opinioni siano le prime. La questione ha scatenato varie reazioni, fra il divertito (con il solito Stakhovsky che ha twittato “non sapevo che Moore puntasse alla presidenza ATP”) e il seccato. Victoria Azarenka l’ha definito un comportamento molto triste, mentre Serena Williams è entrata nel dettaglio della questione sessista, difendendo quanto di buono fatto negli ultimi anni dalla WTA e dalla donne del circuito. “Sono sorpresa di leggere certe cose nel 2016, dopo tutto quello che noi donne abbiamo fatto. Lo scorso anno la finale dello Us Open è andata sold out prima di quella maschile. Prima di fare certi commenti bisognerebbe informarsi correttamente”. Probabile che la questione non finisca qui. Nella conferenza stampa di fine torneo, il CEO di Indian Wells Raymond Moore ci è andato giù pesante con il circuito WTA, reo – a suo dire – di vivere della luce riflessa dal Tour maschile. “In una vita futura – ha detto – vorrei essere qualcuno della WTA, perché vanno avanti sulle spalle degli uomini. Se fossi una giocatrice mi metterei in ginocchio ogni sera e ringrazierei Dio che sono nati Federer e Nadal, che hanno portato avanti questo sport, come ora stanno facendo Djokovic, Murray e altri”. La battaglia uomini-donne è stata più volte toccata, specialmente nell’ambito della parità di montepremi (che a Indian Wells esiste), ma mai il direttore di un torneo – e che torneo! – se n’era uscito con parole così pesanti nei confronti del circuito femminile. Accortosi della gaffe, Moore ha corretto il tiro in un comunicato (“ho fatto dei commenti di cattivo gusto e sono davvero dispiaciuto”), ma non è difficile capire che le sue reali opinioni siano le prime. La questione ha scatenato varie reazioni, fra il divertito (con il solito Stakhovsky che ha twittato “non sapevo che Moore puntasse alla presidenza ATP”) e il seccato. Victoria Azarenka l’ha definito un comportamento molto triste, mentre Serena Williams è entrata nel dettaglio della questione sessista, difendendo quanto di buono fatto negli ultimi anni dalla WTA e dalla donne del circuito. “Sono sorpresa di leggere certe cose nel 2016, dopo tutto quello che noi donne abbiamo fatto. Lo scorso anno la finale dello Us Open è andata sold out prima di quella maschile. Prima di fare certi commenti bisognerebbe informarsi correttamente”. Probabile che la questione non finisca qui