IL BILANCIO – Alberto Bandini, presidente del comitato organizzatore delle finali di Serie A1, tira le somme col sorriso, sicuro di aver messo in piedi un evento di tutto rispetto. “Puntiamo a dare continuità al progetto, e renderlo sempre più importante”. Sogno ATP?– Alberto Bandini è raggiante. Negli ultimi giorni i “ma chi te lo fa fare?” si sono trasformati in complimenti, perché la sua scommessa è stata vinta. Ha puntato sulle finali di Serie A1 con l’obiettivo di dargli una dimensione più consona rispetto a quella degli anni scorsi, e ne ha avuto ragione. A Rovereto (sede delle finali dal 2010 al 2013) c’era troppo poca attenzione all’aspetto organizzativo, lo scorso anno a Genova forse un po’ troppo, con la MCA Events solita muoversi per eventi di portata molto maggiore. Ci hanno provato, ma non l’hanno reputata una manifestazione appetibile e hanno salutato dopo un solo anno. Per la Serie A1 attuale ci vogliono degli standard alla Montecatini, ottimi ma messi in piedi da un gruppo di appassionati, che non deve inseguire chissà quali guadagni (che al momento la manifestazione non può offrire) ma si può accontentare di ricevere i complimenti da squadre e giocatori, e di vedere circa tremila persone sugli spalti nella tre giorni di gare, un risultato ben oltre le aspettative. “Saremmo stati contenti di avere 1.500 spettatori – racconta il direttore del comitato organizzatore –, invece li abbiamo praticamente raddoppiati esaurendo tutti i biglietti stampati, per un incasso di circa 13.000 euro (che non coincide col numero di biglietti venduti, a €10 l'uno, perché molti sono stati ceduti in omaggio a squadre, scuole tennis e tesserati FIT under 18, ndr). L’obiettivo era di migliorare l’affluenza degli anni scorsi e direi che ci siamo riusciti. È la vittoria di tanta gente che ci ha messo anima e cuore, per passione, sentendo propria la manifestazione e tenendoci a fare bella figura”. Hanno avuto la grossa fortuna a trovarsi in finale (e vincenti) una squadra di Prato, a 30 minuti di macchina, e una di Forte dei Marmi, a 45, ma l’idea di affacciarsi alle finali è partita anche da quello. “È la prima cosa che abbiamo guardato, forti di una posizione strategica molto buona. La FIT ci ha considerato come una sede appetibile anche per questo motivo: probabilmente aspettavano da tempo una candidata al centro Italia. Montecatini può garantire un buon pubblico a qualsiasi squadra”.
 
CIRCA 60.000 EURO PER L’ORGANIZZAZIONE
L’ottima affluenza, resa più visibile dalla chiusura dei settori ‘alti’ del PalaTerme (mossa corretta per far sembrare l’impianto più piccolo: quei posti non si sarebbero mai riempiti), è frutto anche di una comunicazione capillare presso tutti i circoli toscani, con l’invito gratuito per le scuole tennis. “Credevo e speravo ne venissero di più, ed è uno degli aspetti sui quali migliorare”, racconta ancora Bandini, che ha istituito anche un trofeo in memoria del padre Adriano (nella foto sopra lo consegna ad Andrea Parenti, capitano del Tc Italia), e per l’organizzazione dell’evento ha messo insieme una squadra di quattro teste e un centinaio di braccia. “Un'idea potrebbe essere quella di sospendere per un week-end le gare a squadre in Toscana, per dare a tutti la possibilità di partecipare. In più, sarebbe interessante portare tanti ragazzini di 8-10 anni, per fargli vivere questo entusiasmo e avvicinarli ancor di più al tennis”. Il tutto è stato costruito, realmente, nel giro di un mese, dopo che un partner importante ha voltato le spalle agli organizzatori, rischiando di far saltare tutto. “La Federazione dovrebbe fare il bando con largo anticipo, per dare più tempo agli organizzatori di muoversi per costruire l'evento. Per realizzarlo ci vogliono circa 60.000 euro, da dividere fra ospitalità alle squadre, contratto con SuperTennis, noleggio del campo, allestimenti e quant’altro. E la parte coperta dalle istituzioni è stata del 10-15%, al resto abbiamo dovuto provvedere noi, attraverso una ricerca sul territorio. Poterla fare con qualche mese d’anticipo sarebbe un buon vantaggio”, anche perché – aggiungiamo noi – non hanno la possibilità di offrire i due banner pubblicitari più appetibili in chiave televisiva (quelli centrali, lato corto, fronte telecamera), che da contratto spettano alla Federtennis. Tuttavia, malgrado i tempi ristretti gli organizzatori sono riusciti comunque a coprire il costo della manifestazione, raggiungendo un insperato pareggio di bilancio. “Il budget sarebbe andato in pari con i costi con un numero di biglietti venduti, che è stato superato. Però negli ultimi giorni, in fase di allestimento, sono subentrate delle spese impreviste, che quel guadagno extra è andato a compensare. Avendo fatto tutto in così poco tempo, direi che è stato un successo. Siamo sicuri al 100% che il Comune e la Federazione siano soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto”.
 
“PUNTIAMO A UN EVENTO DI ALTO LIVELLO”
Bandini ammette che qualche neo c’è stato, come quello – aggiungiamo noi – del campo azzurro con cartelloni pubblicitari azzurri dalle scritte bianche (dalla resa televisiva non eccezionale), ma la soddisfazione è tanta, come la voglia di guardare già avanti. L’obiettivo, confessato prima dell’inizio delle finali, è quello di mantenere la manifestazione anche negli anni successivi, e l’esito della tre giorni l’ha solamente che ribadito. “Mi auguro che la conferma di Montecatini come sede per il 2016 non arrivi troppo in là, così da avere magari una decina di mesi per continuare il lavoro e organizzare ciò che abbiamo in mente. Ci sono tante idee e altrettanti spazi, e con più tempo si può puntare veramente a un evento che non si limiti solo alle partite, ma possa avere un contorno importante”. Ma perché la Serie A1, e non magari un torneo individuale che garantirebbe allo Sporting Club Montecatini (di cui Bandini è presidente) una vetrina ancor migliore? “Diciamo che per noi questa era una prima prova per riavvicinarci al tennis professionistico, che a Montecatini ha un’ottima tradizione. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a qualcosa di più importante, a un sogno di cui al momento è meglio non parlare (facile immaginare che Bandini intenda un torneo importante, ndr). Per il resto, quale evento, con 60.000 euro, offre questa visibilità? Tre giorni di televisione sono una garanzia. Quest’anno abbiamo incontrato qualche difficoltà nel far capire ai nostri partner la qualità della resa e quante persone può raggiungere, dall’anno prossimo, con dati alla mano e un'esperienza sul campo, credo possa diventare più semplice”. È l’augurio di tutti. Perché le finali di Serie A1 potrebbero aver finalmente trovato la loro casa ideale.