Quattro vittorie azzurre a Monte-Carlo: Volandri (che batte Giannessi), Fognini, Starace e Seppi. Fuori Bolelli. Avanti Murray e Tsonga…

Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni – foto Getty Images

 

Quello che era stato presentato come un ‘Italian day’ per il solo fatto di avere sei giocatori in campo, è diventato davvero un ‘Italian day’ perché i nostri per una volta sono riusciti a lasciare il segno in partite possibili ma tutt’altro che scontate. Ha iniziato Fabio Fognini, che contro il francese Michael Llodra aveva una partita difficile per due motivi: lui, il ligure, non è ancora al top della forma, mentre l’altro è uno che non dà ritmo e spesso fa giocare male. Invece Fabio è stato bravo a entrare in campo concentrato, bucando spesso e volentieri il rivale con precisi passanti e sviluppando un tennis da terra decisamente superiore. Nel primo set l’azzurro ha sfruttato una delle cinque palle break conquistate, mentre nel secondo avrebbe potuto chiudere più agevolmente se non avesse ceduto il servizio subito dopo aver conquistato il break del 2-1. Nel complesso una prestazione molto convincente per un Fognini centrato, che spazza via i dubbi sulle sue condizioni fisiche. ‘Sto lavorando bene – ha spiegato il ligure dopo il match – con il mio nuovo coach (Josè Perlas, ndr), che mi ha chiesto una maggior percentuale di prime palle in campo per poter cominciare a comandare lo scambio fin dal principio. Contro Llodra sono riuscito a mettere in pratica il suo consiglio”.

 

Mentre Fognini vinceva sul Centrale, sul campo 2 andava in scena il derby tra Filippo Volandri e Alessandro Giannessi. Alla fine l’ha spuntata il più esperto Volandri, che sulla terra sembra davvero tornato, se non ai livelli della sua vittoria su Federer a Roma, molto vicino al top della condizione. Peraltro, anche Giannessi ha fatto la sua parte, lottando bene soprattutto nel primo set, che ha visto una girandola di break fino ad arrivare al 7-5, prologo al più comodo 6-3 del secondo parziale. Per il mancino di La Spezia resta comunque un bel torneo, con le vittorie nelle qualificazioni su Stakhovsky e Gimeno Traver che lo hanno lanciato per la prima volta nel main draw di un Masters 1000. Probabilmente fuori dalla terra pagherà le incertezze sul rovescio, ma sul rosso è già un cliente scomodo per tanti. Per Volandri, adesso, grande chance al secondo turno contro il kazako Kukushkin, che ha eliminato il tedesco Florian Mayer (numero 14) per 6-3 al terzo. Dovesse vincere, per lui ci dovrebbe essere ‘in premio’ Nadal negli ottavi.

 

Tutto facile per Andreas Seppi, che contro il rumeno Hanescu ha dovuto lottare un po’ soltanto nel primo set, prima di prendere il largo nel secondo con un rapido 6-1. Hanescu proveniva dalle qualificazioni e sulla terra è sempre un cliente pericoloso, ma l’altoatesino è sembrato molto sicuro e non ha mai perso il controllo del confronto. “In effetti – ha spiegato Andreas – è stata più facile del previsto. Ho servito bene e ho spinto come volevo da fondo, evitando di metterla in lotta come invece era accaduto lo scorso anno”. Ora c’è Novak Djokovic, numero 1 del mondo: “Che dire… Potito (Starace, ndr) prima del match mi aveva detto che quella con Hanescu per me era una specie di finale, visto chi mi attendeva dopo… Scherzi a parte, con Novak mi sono anche allenato nei giorni scorsi, e di game ne ho fatti pochi. Vediamo come va, di sicuro è già molto in palla e sarà durissima. Proverò a fargli 5 o 6 smorzate nei primi punti sperando accada qualcosa… (risata, ndr)”.  

 

Se per Seppi è stata più semplice del previsto, è stata ancora più comoda la vittoria di Potito Starace, che sul punteggio di 4-2 in suo favore ha approfittato del ritiro del suo avversario, l’argentino Berlocq. Già ritiratosi a Houston la scorsa settimana, il sudamericano che soffre di un problema al polpaccio non è riuscito a restare in campo più di sei game, lanciando Potito verso un secondo turno contro lo spagnolo Nicolas Almagro. “Sarà un match difficile – spiega il campano – come quello che abbiamo giocato a Buenos Aires, finito 7-6 al terzo per lui. Ho avuto un problema all’anca, che in sostanza si era bloccata, ma ora sto bene e penso di poter dare ancora qualcosa, mi sento ancora in progresso. I 6 italiani in tabellone? Non è un caso, evidentemente la qualità media sta migliorando, se riusciamo a essere presenti così numerosi in un Masters 1000”.

 

Negli altri match, vittorie da pronostico per Murray, Verdasco e Tsonga, rispettivamente su Troicki, Dodig e Kohlschreiber. Dopo la pioggia, la sconfitta di Bolelli contro il croato Cilic: un 6-3 6-4 scandito da un break per set, in una partita che non è mai decollata, che è sembrata decisamente alla portata del bolognese, ma che ha visto il croato più attento e preciso nei momenti importanti. Purtroppo, non è una sorpresa.

 

 

 


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