da Monte-Carlo, Cristian SonzogniNella
giornata più calda della settimana si è vista la partita
tecnicamente più
bella del torneo: protagonisti Roger Federer e David
Nalbandian,
per un confronto che era molto atteso alla vigilia e che non ha deluso
le aspettative
da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni
Nella
giornata più calda della settimana si è vista la partita
tecnicamente più
bella del torneo: protagonisti Roger Federer e David
Nalbandian,
per un confronto che era molto atteso alla vigilia e che non ha deluso
le aspettative. L’argentino, che in precedenza aveva strapazzato Robredo
lasciandogli la miseria di un solo game, ha confermato di attraversare
un buon momento, ha anche vinto il set d’apertura ma in seguito ha dovuto
lasciare strada al rivale calando un po’ il ritmo e commettendo
più errori
gratuiti. L’incontro è sempre rimasto interessante, anche quando
ha preso
una piega chiara a favore dello svizzero, ma il primo set è stato di
altro
spessore per l’equilibrio che ha regnato fino all’ultimo. Il
sudamericano
ha sfruttato la prima delle tre palle break avute fin lì per volare sul
6-5, prologo alla conclusione del parziale. Ma la risposta di Federer non
si è fatta attendere, con uno strappo in avvio di secondo set che gli ha
consentito di prendere fiducia facendola perdere al rivale, che nel frattempo
– come avrebbe poi ammesso in conferenza stampa – cominciava a non
essere
più così brillante atleticamente, accusando il primo caldo quasi
estivo
della settimana monegasca. Il terzo parziale è rimasto in bilico fino al
2-2, poi dopo il primo break Re Roger si è involato per ottenere una
semifinale
che sa di rivincita, dopo tutte le incertezze e le insinuazioni circolate
sul suo conto in seguito al pessimo esordio con Ramirez Hidalgo. “Contro
David – ha poi spiegato l’elvetico – ho disputato un buon
match, venendo
a capo di scambi duri. Lui come sappiamo è un ottimo colpitore e lo ha
dimostrato, mi ha battuto spesso e riuscire ad eliminarlo sulla terra mi
dimostra che sono sulla strada giusta. Certamente questa è stata la
miglior
partita del torneo per me, ma tante volte mi è capitato di trovare la
forma
durante la settimana dopo aver rischiato all’inizio, non è una
sorpresa”.
A
Roger ha risposto Rafa, con autorità, ma non senza rischi. Come di fronte
a uno specchio, Nadal si è trovato dall’altra
parte della rete
David Ferrer, che in questo momento gioca al suo stesso ritmo
(se
non più alto), ma semplicemente fa tutto con la destra invece che con la
mancina. Ne è uscito un incontro diseguale, con un primo set dominato dal
favorito e un secondo che Ferrer avrebbe dovuto vincere se solo avesse
avuto più coraggio e fosse stato meno sciagurato in certi momenti chiave.
Su tutti uno: 5-4, servizio e 40-0, tre setpoint per andare a giocarsi
tutto al terzo. Ebbene, Nadal ha fatto il suo, ma è stato
l’avversario
a dilapidare il proprio vantaggio facendosi riprendere. Non solo: Ferrer
era avanti 3-0 con due break di margine e, sul 6-5 Nadal, ha avuto altre
due chance per andare almeno al tie-break. Nulla di tutto questo, perché
Rafa alla prima occasione ha arpionato un passante di diritto come sa fare
lui per chiudere il conto e andare ad affrontare Davydenko. “Il punteggio
del primo set è bugiardo – ha detto il numero 2 al mondo –
perché David
ha avuto tante opportunità per ottenere altri game. Poi è
cresciuto ancora,
mi ha costretto in difesa e io tanto più di così non potevo fare.
Sul 5-4
e 40-0 per lui ho cercato di giocare ogni colpo senza pensare al punteggio,
ma è chiaro che ormai mi vedevo al terzo. La chiave del match? Non
esiste,
non ho chiavi per vincere. Posso perdere da tanti giocatori, figuriamoci
dal numero 5 del mondo”. Ha rischiato ancora di perdere Nikolay
Davydenko,
che nel derby con Igor Andreev è stato sotto, poi
avanti, poi ha
rischiato di nuovo di vanificare tutto ma ha finito per chiudere 7-5 al
terzo al termine di due ore e quarantaquattro minuti strani e non bellissimi.
“Abbiamo giocato a sprazzi entrambi – ha confermato il vincitore
–,
prima bene lui, poi io, poi di nuovo lui. Anche alla fine non era chiaro
chi avesse il pallino della situazione. Sono riuscito ad andare 5-3 ma
mi ha ripreso giocando bene, prima di tornare a sbagliare negli ultimi
due game. Non ci ho capito molto. Sono abbastanza stanco, potevo perdere
già con Kohlschreiber, mi sono sempre salvato ma ora con Nadal
sarà dura.
Dopo Monte-Carlo mi fermo per preparare al meglio Roma. Infine parliamo
di Novak Djokovic, che contro Sam Querrey partiva nettamente
favorito e non ha tradito le attese. L’americano, comunque la vera
sorpresa
nel Principato, ha retto fino al 4-4 e palla del 5-4, poi ha visto salire
di livello il serbo, che ha ottenuto il break e da lì in avanti è
andato
liscio incamerando otto game di fila. Nessuna sorpresa, caso mai la conferma
che Nole è in condizione invidiabile, e metterlo sotto sarà
difficile anche
per Federer.
FR
ANULOVIC,
ECCO CHI DIRIGE LE DANZE AL COUNTRY CLUB
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