da Monte-Carlo, Cristian SonzogniSei
delle prime otto teste di serie, che erano state esentate dal primo
turno, sono approdate ai quarti di finale del torneo di
Monte-Carlo,
edizione 2008
da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni
Sei
delle prime otto teste di serie, che erano state esentate dal primo
turno, sono approdate ai quarti di finale del torneo di
Monte-Carlo,
edizione 2008. All’appello mancano solo il russo Youzhny, rimpiazzato
dal connazionale Andreev, e il francese Richard Gasquet, battuto
dall’americano
Sam Querrey. E prima di parlare dei grandi, che arrivano senza problemi
al venerdì, è il caso proprio di partire dalla sconfitta del
beniamino
di casa Gasquet. Quando su questi campi si rivelò al pubblico – era il
2002 e a 15 anni batté Davydenko, Voinea e Squillari prima di perdere da
Safin – pareva che la Francia avesse trovato il suo nuovo trascinatore,
quello che avrebbe rimpiazzato Noah e Leconte nel cuore dei tifosi
d’Oltralpe.
Ora, quanto a talento nel braccio e nella mano il buon Richard non si discute,
ma l’atteggiamento che sta tenendo in questa fase della carriera preoccupa
in vista di una sua ulteriore crescita, quella che dovrebbe portarlo a
inserirsi nella lotta per i grandi eventi, Slam compresi. Contro Querrey
è stato un mezzo disastro, un po’ perché lo yankee gioca
bene e fa giocar
male, un po’ perché lui, Gasquet, era sempre molto più
vicino ai teloni
che non alla riga di fondocampo. Così, quando si sta tre metri fuori,
anche
il miglior rovescio del mondo diventa tenero, per non parlare del diritto.
La partita peraltro sembrava ben incanalata per il transalpino, capace
di portarsi 6-2 senza fare nulla di eccezionale e di procurarsi 6 palle
break sul 3-3 del secondo. Mancate quelle chance (ma almeno quattro non
le ha nemmeno giocate), Gasquet è andato in confusione, ha giocato il
peggior
game del match per consegnare il secondo parziale al suo avversario, e
nel terzo ha di nuovo subito il break sul 4-3, prologo al 2-6 6-4 6-3 di
poco dopo. Vista dalla parte dello yankee, invece, questa è una sfida da
incorniciare. Nato e cresciuto sul cemento, Querrey assomiglia sempre di
più, negli atteggiamenti, nell’andamento ciondolante e anche in
certi
aspetti del gioco, al grande “Pippo” Rosset. E adesso persino la
terra
non sembra più così indigesta per lui, che si affida tanto al
servizio,
ma dimostra anche una certa facilità nel variare il gioco, sfruttando
bene
il campo. Non si può nemmeno dire che abbia avuto un tabellone agevole,
e ci sarà pure un motivo per cui Moya, Seppi e Gasquet contro di lui
hanno
espresso un pessimo tennis. Ora lo attende Novak Djokovic, cliente di altra
stazza rispetto ai precedenti, che negli ottavi ha fatto fuori rapidamente
Andy Murray.
Il
beniamino dei britannici ha dimostrato di non avere ancora ben assorbito
le “lezioni di terra” che gli sta impartendo con fare quasi paterno
Alex
Corretja. Andy ha subito un terribile parziale di 7-0 in apertura, prima
di entrare in partita e andare avanti di un break, senza che però quello
fosse il momento della svolta. E’ stato questo l’ultimo di
una serie
di incontri davvero poco equilibrati. Aveva aperto le danze Ferrer,
che aveva lasciato quattro game a Tipsarevic. Poi in campo è andato Rafa
Nadal, in una sfida con Ferrero che portava con sé qualche motivo di
curiosità,
ma che in realtà si è risolta agevolmente a favore del padrone
attuale
del rosso, contro quello che lo anticipò di qualche anno ma che poi si
è spento troppo presto, almeno ad altissimi livelli. E infine, terzo
match
davanti ai novemila del Centrale, ecco Re Roger, stavolta più attento e
centrato di fronte a Gael Monfils. L’incubo Ramirez Hidalgo è
scacciato,
ma adesso c’è un altro pericolo ben più solido: si chiama
Nalbandian,
capace di mettere sotto uno spento Robredo, che ha racimolato un solo game.
Considerati i precedenti tra i due, considerato il momento non eccelso
di Federer e soprattutto per via del fatto che si gioca sulla terra,
l’incontro
è più aperto che mai. Dopo la bella prova con Bolelli, ha
rischiato ma
si è salvato Davydenko, messo in un angolo per un set da Kohlschreiber
ma bravo ad uscirne al terzo. Per lui adesso è derby russo con
l’altra
sorpresa, insieme a Querrey, della settimana. Si tratta di Igor Andreev,
che per un po’ è rimasto famoso soprattutto per essere stato
l’ultimo
a battere Nadal sulla terra prima della striscia record dell’iberico,
e che adesso pare aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori. Battuto
in una bella battaglia Nico Almagro. Nota a margine: la giornata di
giovedì
è stata una vera invasione di appassionati italiani, in nettissima
maggioranza
rispetto ai francesi. Non sbaglia chi sostiene che questo, più che un
torneo
monegasco, sia una sorta di ‘Internazionali del Nord Italia’. Oggi
in
campo sei dei primi sette del mondo, in una giornata che promette scintille
fin dal primo mattino. A mezzogiorno Federer-Nalbandian.
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