Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni – foto Getty Images
In pochi si sarebbero aspettati una finale così a senso unico. Rafa Nadal ha dominato Novak Djokovic per 6-3 6-1 conquistando il titolo del Masters 1000 di Monte-Carlo per l’ottava volta consecutiva. Per la quarta volta senza perdere un set. Un risultato di portata davvero impressionante per un atleta che non smette di stupire e di battere record su record quando si gioca sulla terra battuta. In più, in questo caso, lo spagnolo ha interrotto quella serie di sette sconfitte consecutive nelle finali col serbo, che lo stava condizionando mentalmente e che da oggi, finalmente, non è più un peso.
La partita è scattata sui binari dell’equilibrio ma dopo poco si è capito che il maiorchino aveva una marcia in più: pochissimi errori, un diritto carico come nelle migliori occasioni, ottime percentuali al servizio. E, per contro, un Djokovic parso quasi svuotato dopo una settimana per lui estremamente difficile, per via della perdita del nonno che lo ha condizionato e gli aveva persino fatto pensare di dare forfait, prima del match contro Dolgopolov negli ottavi. Rafa ha messo il sigillo sull’incontro quando ha strappato il servizio al serbo in apertura di secondo parziale, approfittando di una serie davvero inusuale di errori gratuiti per il numero 1 del mondo. Nole ha avuto un piccolo sussulto sul 4-0 quando ha ottenuto un break, senza che questo mettesse minimamente in discussione la vittoria dello spagnolo, capace di chiudere dopo un’ora e 18 minuti. Alla fine ci sono 22 punti di differenza tra i due, con Nadal che ha perso soltanto quattro punti sulla prima e sei sulla seconda. Su 47 partite giocate a Monte-Carlo, Rafa ha perso una sola volta contro l’argentino Coria nel 2003. Quando aveva 16 anni. Inevitabile che il favorito dei prossimi tornei sulla terra torni a essere lui, anche se Monte-Carlo resta l'evento dove la superficie è più lenta, mentre a Madrid, Roma e Parigi gli avversari avranno campi e condizioni un po' più veloci a cui potersi aggrappare per interrompere la sua corsa.
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