da Monte Carlo, Cristian SonzogniAndreas Seppi di fronte al numero 1 al mondo parte subito un break sotto (0-2), ma si vede che è in palla e immediatamente si torna sul 2-2
da Monte Carlo, Cristian Sonzogni

Andreas Seppi di fronte al numero 1 al mondo parte subito un break sotto (0-2), ma si vede che è in palla e immediatamente si torna sul 2-2. Non è un Roger strepitoso, ma nemmeno regala molto lo svizzero, che stecca qualche palla col diritto ma resta quasi sempre concentrato. In realtà è l’azzurro che va a prendersi i punti vincenti con accelerazioni da fondo che mettono in crisi il Migliore, e alcune varianti pregevoli (palle corte, attacchi ben portati). Purtroppo il tie-break del primo set vola via per 7-4, ma senza troppe recriminazioni. Ti aspetti un calo a quel punto, da parte di Andreas, che invece riprende due volte il rivale da un break di svantaggio e si arrampica di nuovo al gioco decisivo. Rogi va di nuovo 6-4, ma Seppi ci crede, gioca alla grande e torna su: 6-6. Poi un rimbalzo strano provoca un errore del Nostro, che poco dopo cede ma si prende gli applausi dell’intero Country Club. E sarà pure un paradosso, ma queste sono sconfitte che danno fiducia. Sono quelle partite che ti fanno capire quanto sei forte. Il Seppi visto contro Federer non vale solo i top 30, vale di più. E’ chiaro che prima di arrivare lì si debba trovare continuità anche contro avversari alla portata, quando c’è tutto da perdere e quando la palla non arriva bella pulita. Avversari come Dudi Sela, magari. Durante il match al Country Club, qualcuno tra il pubblico ha urlato ad Andreas “Dovevi giocare così in Davis!”. E se il concetto non è sbagliato, l’allievo di coach Sartori avrebbe avuto tutto il diritto di voltarsi e dire che, si, in fondo, quello lo sapeva pure lui…

Capi tolo Volandri: non vogliamo essere drastici perché Filippo è ancora il nostro miglior giocatore secondo il ranking Atp, però il livornese ha fornito con Massu una prestazione a tratti (lunghi, tratti) imbarazzante. Eppure stava per portarla a casa comunque, Filo, a dimostrazione che pure il rivale ha la fiducia sotto i tacchi. Avanti un set, 5-4 e 30-0 sul proprio servizio, s’è spenta del tutto la luce senza un vero motivo. Break subito e parziale di 8 game a 1 per il cileno, che avrebbe chiuso 6-3 al terzo. Per Volandri ritmo lento, palleggio a metà campo, una valanga di errori e pochissime accelerazioni, quasi tutte peraltro fuori misura. Un disastro. Tanto che Massu, vinto il secondo set, si è proprio messo a ridere di gusto come davanti a un film di Totò. Quasi stesse pensando a come aveva fatto a impattare pur giocando in quella maniera. E la conferenza stampa di Filo è stata di una tristezza infinita. “Sto passando un periodo nero (eufemismo, in realtà ha detto di peggio ma è irriferibile, ndr) e non capisco come uscirne. L’unica è continuare a lottare e andare avanti. Potevo comunque vincere perché lui giocava davvero male, ma sul 30-0 ha indovinato una bella risposta e da lì non ci ho capito più nulla… Non so che dire… Un disastro… Ho sentito un po’ di emozione perché questo torneo per me ha un significato particolare… Manca la fiducia, e quando manca quella non riesci proprio a fare nulla…”. E ci risparmiamo il resto che tanto il senso è chiaro.

Intanto abbiamo già trovato una delle dieci cose più belle della settimana monegasca. Lo show personale di Novak Djokovic, il serbo che è salito alla ribalta di recente vincendo a Miami e scalando il ranking Atp fino al numero 7. Ebbene, Novak, che è un ragazzo simpatico e disponibile come pochi, nel tardo pomeriggio di lunedì ha messo in scena uno spettacolino tutto suo al termine dell’allenamento, al quale stavano assistendo una decina di persone. Tutto è partito con l’imitazione del servizio di Roddick da parte del serbo, che poi si è messo ‘a disposizione’ dei suoi tifosi imitando chiunque dei suoi colleghi a seconda delle richieste. Così si è visto NovakMcenroe, NovakIvanisevic, NovakBecker, NovakSafin (con racchetta platealmente scagliata a terra), NovakLendl (con strappo di ciglia pre-servizio), NovakNadal (con tic nervosi e un frenetica ricerca dell’elastico degli slip…), NovakFederer (con  pose plastiche al servizio dei fotografi), NovakMurray (testa bassa e richiesta verso la tribuna: “Brad, say something!”, ovvero ‘Brad – che sta per Gilbert – dimmi qualcosa!’) e infine anche NovakVolandri (con battuta a due all’ora e diritto fuori di quattro metri…). Un fenomeno, catturato grazie al nostro Andrea Radaelli, presente per tutta la scenetta. Ma anche in mattinata, durante il round table, Novak era riuscito a convincere un paio di giornalisti inglesi che fra qualche anno avremo tre Djokovic fra i top 10: lui e i suoi due fratelli minori. E se sono entrambi come Nole, forse, ci sarebbe da metterci subito una bella firma.

Il Main-Draw di Monte Carlo e il tabellone delle qualificazioni