di Cristian SonzogniNadal-Federer
doveva essere
di Cristian Sonzogni
Nadal-Federer
doveva essere. E Nadal-Federer sarà. Monte-Carlo 2007 ricalca per ora
fedelmente
l’edizione 2006 del torneo monegasco, con un ultimo atto tra il numero
1 del mondo e il numero 1 sulla terra. Per arrivarci, però, si sono viste
due semifinali a senso unico. Tanto Federer-Ferrero quanto Nadal-Berdych
non hanno mai dato l’impressione di poter cambiare padrone, una volta
che i favoriti hanno ingranato la marcia.
Federer è quello che ha rischiato
qualcosa in più, perchè è stato indietro per 3-1 nel primo
set, con il
rivale che ha mancato due chance per portarsi avanti di due break. E a
quel punto recuperare il parziale sarebbe stata impresa ardua anche per
Rogi. Invece lo svizzero ha ingranato la quinta, ha infilato una serie
di sette game consecutivi che in sostanza ha deciso il match. Perchè poi
Ferrero non ha più avuto la forza e le armi per stare al passo.
L’iberico
in conferenza stampa ha recriminato molto per quella occasione mancata
in avvio (complice anche un nastro), e in un certo senso non gli si può
dare torto. Peraltro va detto che questo Federer comincia a essere uno
stretto parente del miglior Federer, e probabilmente l’incontro, anche
con un esito diverso nel primo set, non avrebbe poi cambiato padrone.
Nadal
contro Berdych ha vinto più comodamente, partendo da un sei-zero in 23
minuti che ha rivelato ancora una volta le carenze fisiche e soprattutto
mentali di un ragazzo, il ceco, che tecnicamente avrebbe tutto per diventare
un grande. Il secondo set è stato più combattuto, si è
arrivati persino
al dodicesimo game, ma non si è mai avuta davvero l’impressione
che la
sfida potesse girare.
Per quanto si è visto fin qui nel torneo,
per i precedenti sul rosso e per via delle condizioni di gioco monegasche,
piuttosto lente, il favorito dell’ultimo atto resta Nadal. Ma come detto
Federer, che ha giocato in maniera molto concreta lungo tutta la settimana,
sta crescendo di rendimento e in più ha quella sana sete di rivincita che
potrebbe fare la differenza in un match tirato.
Monte-Carlo aveva anche applaudito amaramente,
nella giornata di venerdì, un campione a metà come
Richard Gasquet.
Campione perchè i suoi colpi sono probabilmente i più belli
dell’intero
circuito, un piacere per gli occhi. A metà perchè le sue
condizioni fisiche
sono sempre precarie. Troppo precarie per poter sperare, al momento, di
competere con i primi due. Peccato per la sconfitta maturata con Ferrero,
perchè vederlo con Federer, dopo quel precedente a lui favorevole proprio
nel principato, sarebbe stato interessante.
Un’ultima annotazione su ciò che non potete
vedere in tv: il doppio. Sarà anche vero che i campioni non lo giocano
quasi mai, o quando lo giocano non lo fanno con la dovuta attenzione. Ma
vederlo ad alti livelli resta sempre molto interessante e divertente. Basta
dare un’occhiata ai due Bryan per rendersene conto. I
loro match
nei quarti e in semi li hanno visti grandi protagonisti. Con quella
coordinazione
da nuoto sincronizzato pure quando aspettano la risposta. Con quegli schemi
chiamati con la mano dietro la schiena un secondo prima che parta il servizio
avversario. Davvero uno spettacolo. All’Atp vorrebbero vedere il doppio
più spesso sul centrale tra una partita e l’altra di singolare. E
forse
non hanno tutti i torti, ma convincere i tornei e soprattutto le Tv appare
un’impresa fuori portata.
Va detto, a margine, che al Country
Club non si sta vedendo del gran tennis. Purtroppo è una
caratteristica
di questo torneo, il primo importante sul rosso, quella di trovare i campioni
ancora non al top della condizione. Ma stavolta, Nadal a parte, nessuno
ha impressionato, e nemmeno si sono visti dei gran match. Uno dei più
intensi
e ricchi tecnicamente, forse il migliore in assoluto, è stato fin qui
Seppi-Federer.
Speriamo sia un buon viatico per l’azzurro.
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