di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Dodici mesi dopo la Francia si vendica di Ljubicic: un’intera nazione contro un singolo tennista, per un match impari che, però, un anno fa aveva visto trionfare il veterano croato.
A Lione, sede della tappa del tour affidata da quest’anno a Montpellier, Ivan si era tolto la soddisfazione di aggiudicarsi un torneo che aveva visto giungere nei quarti, ben 7 transalpini su 8 giocatori. L’unica eccezione era rappresentata proprio dal croato che, nello stadio in cui i francesi celebrarono nel 1991 la vittoria della Davis sugli Stati Uniti, aveva così rovinato la festa a un pubblico, in verità, molto corretto che, per il secondo anno consecutivo, vedeva trionfare un giocatore straniero (Soderling vinse nel 2008), in mezzo a una selva di agguerritissimi “enfant du pays”.
Con il trasloco nella capitale della Languedoc-Roussillon, i francesi possono tornare a festeggiare l’affermazione di un beniamino di casa, grazie a Gael Monfils. Il parigino diventa il quarto francese a trionfare in un torneo ATP nel 2010, dopo Llodra, Gasquet e Simon. Se si esclude il Roland Garros, i francesi hanno centrato un vero e proprio en-plein nei tornei casa. Il successo a Montpellier di Monfils si unisce, infatti, a quelli di Llodra a Marsiglia, Gasquet a Nizza e Simon a Metz.
Non che il territorio transalpino non porti bene a “Ljubo”. Quella odierna, infatti, era la sesta finale in un torneo francese per il tennista croato, vincitore a Lione nel 2001 (suo primo alloro in assoluto) e 2009 e a Metz nel 2005. Dalla parte dell’allievo di Riccardo Piatti anche la cabala che lo ha visto aggiudicarsi ben 4 tornei in carriera durante questa settimana dell’anno. Oltre ai due titoli lionesi, infatti, non vanno dimenticate le due affermazioni colte a Vienna, datate 2005 e 2006.
A privarlo del back to back è stato un tennista che alla distanza ha fatto valere la maggiore resistenza atletica. Ljubicic deve recriminare per le tante palle break non concretizzate. Nel primo set il croato non sfrutta 3 chance, una delle quali subito in apertura. L’idolo di casa è bravo a punire con il passante le numerose discese a rete di Ivan che paga una prestazione al servizio decisamente inferiore rispetto a quella dei giorni scorsi. Al contrario, è grazie alla battuta che Gael si trae d’impaccio ogni qual volta è sotto nel punteggio. Alla fine saranno 11 i suoi ace rispetto ai 6 di Ivan che alterna splendidi attacchi di rovescio a errori banali. Monfils è chirurgico nell’approfittare di qualsiasi defaillance e, appena ne ha l’occasione, punisce l’avversario, strappandogli il servizio per ben 2 volte nel primo set che si chiude col punteggio di 6-2. Monfils tenta la fuga anche in apertura di secondo parziale (3-1) ma il campione in carica di Indian Wells non ci sta. Recupera immediatamente il break di svantaggio e torna a farsi minaccioso nei turni di battuta dell’avversario. Fallita l’ennesima palla break sul 3-3, il croato continua a pigiare il piede sull’acceleratore, aggredendo l’avversario sin dalla risposta. L’agognato break giunge nell’11° gioco. Ljubicic tiene il successivo turno di battuta rimandando l’epilogo del match al terzo set. Peccato che Ivan non ne abbia più. Monfils gli strappa subito il servizio, involandosi verso un inesorabile 6-1 finale.
Quello collezionato all’Open Sud de France è solo il terzo titolo in carriera (dopo Sopot 2005 e Metz 2009) per il parigino, che migliora così un bilancio oltremodo negativo nelle finali Atp: 9 sconfitte su 12. La stagione per il transalpino è lungi dall’essersi conclusa. Dopo il Masters1000 di casa (Bercy), dove sarà chiamato a difendere la finale del 2009, Monfils guiderà la sua nazionale nella finale di Belgrado contro la Serbia. E la vittoria colta ieri in semifinale contro Tsonga, potrebbe aver definito una volta per tutte le gerarchie all’interno dello squadrone di Guy Forget.
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