La sconfitta di Thiem a Vienna spinge il francese al Masters. A 30 anni di età, sarà la sua prima volta: è il premio a una stagione regolare, piena di ottimi risultati nonostante il forfait al Roland Garros. La Francia non ha mai vinto l’happening di fine anno. Restano due posti: Thiem sembra tranquillo, bagarre a tre (Berdych, Goffin e Cilic) per l’ottava posizione, salvo miracoli degli inseguitori.

La notizia aleggiava da qualche settimana, oggi è arrivata l’ufficialità: Gael Monfils è il sesto qualificato per le ATP World Tour Finals, in programma dal 13 al 20 novembre presso la O2 Arena di Londra. Il francese si aggiunge a Djokovic, Murray, Wawrnka, Raonic e Nishikori: con ancora due posti a disposizione, il campo di partecipazione definitivo si definirà al Masters 1000 di Parigi Bercy. Assente nei tornei di questa settimana, Gael ha festeggiato la qualificazione grazie alla sconfitta di Dominic Thiem al secondo turno di Vienna. “E’ spettacolare qualificarmi al Masters per la prima volta in carriera – ha detto Monfils, classe 1986 – è un bel modo per chiudere la mia migliore stagione. Non vedo l’ora di competere contro i migliori. Ho sentito molte cose su questo torneo, ogni match è come una finale e io ho sempre amato giocare in situazioni importanti”. La migliore annata di Monfils era scattata un po’ in sordina, con la decisione di non rilasciare interviste se non gli obblighi imposti dall’ATP, ma ben presto la scelta ha pagato, con i quarti all’Australian Open e la finale all’ATP 500 di Rotterdam. Solitamente discontinuo, Monfils ha centrato i quarti a Indian Wells e Miami, salvo poi sfiorare il titolo a Monte Carlo (si è arreso in finale a Nadal). Un infortunio gli ha impedito di giocare il Roland Garros, ma si è rifatto alla grande in estate, cogliendo il più importante titolo in carriera all’ATP 500 di Washington (battuto in finale Ivo Karlovic). Come se non bastasse, è arrivato in semifinale sia a Toronto che allo Us Open, perdendo sempre da Novak Djokovic.

Insomma, tanti piazzamenti e mai un acuto davvero importante. Tuttavia, in assenza di Federer e Nadal e con un Djokovic che potrebbe essere un’incognita, si presenterà a Londra con legittime ambizioni. Il Masters non ha mai portato fortuna ai transalpini. Non l’hanno mai vinto, cogliendo solo due finali: Sebastien Grosjean nel 2001 (KO contro Hewitt) e Jo Wilfried Tsonga nel 2011 (battuto da Federer). Come detto, restano solo due posti: con Nadal sicuro assente, Thiem resta comunque in ottima posizione in virtù degli oltre 500 punti di vantaggio su David Goffin, ad oggi il primo degli esclusi. Per l’ultimo posto, invece, sarà battaglia all’ultimo sangue. Ad oggi l’ultimo qualificato sarebbe Tomas Berdych, ma il vantaggio sugli altri è davvero esiguo. Con Kyrgios squalificato e Federer ai box, ci sono ottime chance per Marin Cilic. Raggiungendo la finale a Basilea (dove è già nei quarti), il croato sarebbe certo del sorpasso ancora prima di Bercy. Le speranze per gli altri sono più teoriche che reali: per sperare ancora, Bautista Agut, Tsonga e Pouille dovrebbero vincere il Masters 1000 parigino e sperare in un’altra serie di combinazioni. La matematica non concede più chance agli altri inseguitori, tra cui Grigor Dimitrov e Richard Gasquet.