ATP FINALS – Djokovic passa con un doppio 6-3 su Nadal: malgrado la crescita dello spagnolo, il gap è ancora troppo. E le (inutili) due ore e mezza di ieri non l’hanno di certo aiutato. ‘Nole’ sfonda il muro dei sedicimila punti in un anno, e va a caccia del titolo n.11.La stagione 2015 di Novak Djokovic ha esaurito ogni tipo di commento positivo. Tre titoli e una finale nei tornei del Grande Slam, sei Masters 1000, un ATP 500 e ora anche la finale alle ATP World Tour Finals, dopo il 6-3 6-3 con cui ha superato Rafael Nadal senza particolari difficoltà. Significa che domenica il numero uno del mondo andrà a caccia del titolo numero 11 in una sola stagione, con la possibilità di ritoccare il suo record personale di 10, stabilito nel 2011. Nel frattempo, malgrado sia addirittura passato sottotraccia, con le due vittorie nel round robin ha superato lo storico record di punti in una sola stagione, stabilito nel 2006 da Roger Federer. Nove anni fa, lo svizzero chiuse a quota 8.370 punti, che con l’attuale sistema di calcolo dei punteggi sarebbero 15.675. ‘Nole’ si è presentato all’O2 Arena con un bottino di 15.285, sorpassando Federer di 10 punti grazie ai 400 conquistati nel round robin con le vittorie su Nishikori e Berdych. E con l’approdo all’ultimo atto se n’è presi altri 400. Significa che, comunque andrà la sua quarta finale di fila al torneo dei maestri, sarà comunque il primo nella storia a sfondare quota sedicimila. Battendo Nadal è salito a 16.085, dovesse prendersi il quinto titolo alle Finals arriverebbe addirittura a 17.085, doppiando il secondo classificato. Sono i numeri di un dominio senza precedenti, che pare addirittura senza limiti, come certificato dalla sua ultima vittoria. Non ci si aspettava chissà quale sorpresa, ma si affrontavano il miglior Nadal della stagione e un Djokovic che nel Gruppo Smith non aveva emozionato. Invece, anche stavolta, non c’è praticamente stata partita.
 
LA PARTENZA DI ‘NOLE’ DECIDE IL MATCH
Nadal aveva chiuso il Gruppo Nastase a punteggio pieno, mettendo subito in chiaro le proprie intenzioni in tutti i tre incontri giocati, con un break in apertura prima contro Wawrinka, poi contro Murray e quindi contro Ferrer. Ma con Djokovic dall’altra parte della rete ha subìto lo stesso trattamento. Il serbo ha giocato il classico match perfetto: sapeva che una buona partenza sarebbe stata fondamentale, e l’ha siglata sparando 11 colpi vincenti nei primi tre giochi, per prendersi il vantaggio di 3-0. Poi, non è mai calato. Sempre al comando degli scambi, sempre con i piedi sulla linea di fondo, ha ceduto appena dieci punti in nove turni di servizio, appena tre nel secondo set. Non ha concesso l’ombra di una palla-break, concretizzandone invece tre delle cinque a sua disposizione. E quando sul 2-2 del secondo set ha strappato la battuta a Nadal dopo un punto da 25 colpi, il pubblico ha capito che di lì a poco sarebbe giunta la stretta di mano. Come se non bastassero i numeri a certificare la sua superiorità, in certi frangenti il serbo ha dato addirittura l’impressione di controllare, come un ciclista che sta a ruota, pronto a staccare il rivale nel momento più opportuno. E se il rivale si chiama Nadal poco importa, questo Djokovic ha un ritmo insostenibile per chiunque. Lo sta dimostrando da gennaio ed è pronto a farlo per l’ultima volta, prima di fare la valigia più attesa dell’anno, quella per le vacanze. Si trova esattamente nella stessa posizione dello scorso anno: qualificato per la finale e pronto a vedersela con uno fra Federer e Wawrinka, opposti in serata. Dodici mesi fa i due svizzeri battagliarono allo strenuo, tanto che il giorno dopo Roger fu costretto al forfait, come in carriera gli era capitato molto raramente. L’augurio è che stavolta la stagione possa avere un finale all’altezza. Se lo meritano tutti, Djokovic in primis.
 
ATP WORLD TOUR FINALS – SEMIFINALI
Novak Djokovic (SRB) b. Rafael Nadal (ESP) 6-3 6-3