L'Australia potrebbe acquistare una squadra della danarosa International Tennis League, maxi-esibizione asiatica al via nel 2014. Dietro l’operazione si nasconde tanto business.
L'Australian Open guarda con interesse al mercato asiatico
Di Riccardo Bisti – 20 dicembre 2013
Pare che Tennis Australia sia interessata ad acquistare una franchigia dell’International Premier Tennis League, la maxi-competizione a squadre che dovrebbe sbarcare nel tennis l’anno prossimo. L’evento è organizzato dall’ex doppista Mahesh Bhupathi ed è studiato sul modello della Premier League indiana di cricket, manifestazione ricca e di gran successo. L’idea è quella di creare 6-8 squadre, in rappresentanza di altrettante città asiatiche. Sarebbe una competizione mista, nel senso che ogni squadra sarebbe composta da uomini, donne e alcune vecchie glorie. L’appeal della manifestazione, ovviamente, arriva dal denaro. I tennisti sarebbero pagati centinaia di migliaia di dollari. Un ‘eventuale partecipazione di massa potrebbe creare problemi alle fasi finali del calendario ATP, soprattutto se dovessero esserci i migliori, come auspicato dallo stesso Bhupathi quando ha reso noto il progetto. Tennis Australia segue con attenzione la vicenda, anche se il presidente Craig Tiley si è sempre espresso positivamente sull’evento. A suo dire, la priorità deve essere lo sviluppo del tennis nella zona Asia-Pacifico. Una squadra in rappresentanza dell’Australia sarebbe il modo migliore per lanciare gli eventi di gennaio. Si vocifera che Tennis Australia potrebbe acquistare una franchigia e scegliere Hong Kong per le gare interne. L’altra soluzione sarebbe ancora più ‘indigena’. Grazie ad alcuni finanziamenti statali, si potrebbe creare una squadra a Sydney. “Dobbiamo guardare con interesse a tutto quello che può promuovere il tennis nella nostra regione” ha detto Tiley. L’Australia guarda sempre di più all’Asia, tanto da aver preso in considerazione l’idea di organizzarci un torneo.
Per giustificare la dicitura di “Slam dell’area Asia-Pacifico”, hanno già stabilito un torneo play-off in Cina, riservato agli asiatici, che mette in palio una wild card per il tabellone principale dell’Australian Open. Nei mesi scorsi, hanno fatto fare un “tour” al Norman Brookes Trophy in varie regioni dell’Asia, allo scopo di promuovere il tennis e stimolare un senso d’appartenenza al torneo. E non è un caso che abbiano aperto un ufficio commerciale in Cina. “Più interesse c’è per il tennis in Asia, meglio è per l’Australia” dice Tiley. L’International Premier Tennis League dovrebbe scattare a fine 2014 e occupare il periodo di novembre-dicembre. Si conoscono le città che dovrebbero far parte del progetto: Singapore, Tokyo, Mumbai, New Dehli, Hong Kong, Dubai e Doha. Saltano all'occho le grandi distanze. Anche per questo, difficilmente i top-players daranno un impegno continuativo. Lo ha detto Novak Djokovic, il quale potrebbe comunque prendere parte ad alcuni match, così come Rafael Nadal ed Andy Murray. In campo femminile, è previsto il coinvolgimento di Samantha Stosur. La prima edizione del torneo prevede 30 partite, con la formula dell’andata e ritorno tra le varie franchigie. Ogni team avrebbe una rosa tra i 6 e i 10 giocatori, e ogni singolo match sarebbe composto da cinque incontri tra singolari, doppi e doppi misti. La strategia degli australiani è chiara: anziché temere lo scippo del torneo da parte degli asiatici, cercano di sfruttarne il bacino. La ditta di elettrodomestici cinese Hisense, oltre a dare il nome al secondo campo di Melbourne Park, è diventato sponsor del torneo. E Tiley spera di firmare altri accordi oltre a quello con i coreani di Kia e i taiwanesi di Maxxis (azienda di pneumatici). E mettere piede nella Tennis League potrebbe essere un’ottima idea per marcare il territorio, cercare nuovi partner e magari far crescere i giovani australiani.
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