Finalmente, Milos Raonic batte un top-player. A Tokyo supera Murray e la sua carriera può cambiare. Si giocherà il titolo contro Nishikori. A Pechino c’è Djokovic-Tsonga.
Milos Raonic ha tirato 13 ace e vinto l’82% dei punti con la prima palla
 
Di Lorenzo Cazzaniga – 6 ottobre 2012
 
La carriera di Milos Raonic potrebbe essere cambiata. Qualche tempo fa, dopo l’ennesima sconfitta contro un top 10, disse che aveva raggiunto un livello importante ma che trovava sempre la porta chiusa nel momento-clou. L'ha finalmente aperta nella semifinale di Tokyo, in cui ha superato Andy Murray, il giocatore del momento. Una vittoria che vale ben più dei 360 punti destinati al finalista (diventeranno 500 in caso di vittoria). E’ un risultato che potrebbe finalmente proiettarlo tra i grandi. E non è detto che – all’ultimo tuffo – non possa inserirsi nella corsa al Masters. E pensare che anche stavolta ha rischiato di restare…chiuso fuori. Il canadese ha annullato due matchpoint prima di imporsi con il punteggio di 6-3 6-7 7-6. “Sin dal primo turno sono stato più aggressivo – ha detto Raonic parlando della sua esperienza a Tokyo – ho creato l’opportunità di giocare alle mie condizioni. Sul piano tecnico, il grande cambiamento è la mia posizione in risposta. Sto più vicino alla riga di fondo. E poi è importante l’aspetto mentale, che ti porta ad avere l’istinto di andare avanti quando ne hai l’occasione”. A proposito di forza mentale, è il secondo match consecutivo in cui annulla un matchpoint, poiché c’era già riuscito nei quarti contro Tipsarevic. Contro Murray aveva già vinto a Barcellona, ma ci aveva perso negli ottavi dello Us Open. Il break è giunto in avvio, poi ha iniziato a martellare con il servizio. Nei primi due set, il canadese ha fronteggiato una sola palla break. Ma quando Murray ha vinto il secondo al tie-break, è scappato via in avvio di terzo (break con uno splendido rovescio sulla riga). Avanti 4-1, tuttavia, si è fatto riprendere. Lo scozzese ha avuto due matchpoint sul 6-5 (ma al servizio c’era Raonic) prima di arrendersi al tie-break dopo 2 ore e 46 minuti. “Avrei preferito iniziare meglio, mi avrebbe aiutato – ha detto Murray – ma lui ha giocato molto bene nei turni di servizio, specialmente nei primi due set”.
 
In finale, Raonic se la vedrà con l’idolo di casa Kei Nishikori, sempre più amato dai connazionali. Non potrebbe essere altrimenti per il miglior giapponese dell’Era Open. Dopo l’exploit su Berdych, ha dominato Marcos Baghdatis con un doppio 6-2. “Giocare una finale nel mio paese è una sensazione incredibile. Non pensavo che ce l’avrei fatta. Non vinco un torneo da 4 anni, spero di riuscirci proprio qui”. Contro il cipriota, Nishikori ha dominato dalla prima all’ultima palla, senza concedere neanche una palla break. E’ la sua prima finale nel 2012, e cercherà di ripetere l’exploit di Delray Beach 2008, quando battè James Blake ad appena 18 anni. Molte meno emozioni nelle semifinali di Pechino, ma gli organizzatori saranno ben contenti di avere in finale Novak Djokovic e Jo Wilfried Tsonga. Nella prima semifinale, Tsonga è rimasto in campo appena 43 minuti prima che Feliciano Lopez si ritirasse per problemi al polso sul punteggio di 6-1 4-1. “Sto giocando molto bene, sono sicuro di poter esprimere un buon tennis in finale” ha detto il francese. Ne avrà bisogno, perché sfiderà un Djokovic tirato a lucido dopo le delusioni americane. Il serbo ha superato 6-1 6-4 Florian Mayer in una partita di routine. “Sono partito bene, poi ho tenuto il ritmo. Nel secondo set c’è stato più equilibrio, ma ho trovato il break decisivo al settimo game”. Sarà il 13esimo scontro diretto tra i due, con il bilancio favorevole (ma non troppo) a Djokovic. “Nole” conduce 7-5 ma ha vinto le tre partite giocate quest’anno (Roma, Roland Garros e Olimpiadi). “Tra me Jo non ci sono segreti, ci siamo affrontati molte volte. Se gli funziona tutto può battere chiunque su ogni superficie”. E' un match importante per entrambi: Djokovic cerca punti per riprendersi il numero 1 ATP e chiudere in vetta la stagione, Tsonga per assicurarsi un posto (non ancora sicuro) per le ATP World Tour Finals di Londra.


A Pechino, dopo aver ceduto un set a Berrer al primo turno, Novak Djokovic non ha più concesso niente agli avversari