Brad GilbertSe prendiamo i primi 50 tennisti del mondo, tutti giocano pochi match nel corso dell’anno durante i quali sono In The Zone, cioè totalmente ispirati, quando nessun essere umano è in grado di batterti in quella determinata giornata. Quando non avverti alcuna pressione e sei sicuro di vincere, i colpi escono dalla racchetta con grande dolcezza e allo stesso tempo con una potenza che quasi ti viene da ridere (o da piangere, perché capita troppo di rado).
Quando succede però, speri sia in occasione della finale di un torneo dello Slam. Accadde per Sampras contro Agassi nella finale dello US Open 1990. Nessuno avrebbe battuto Pete quel giorno e se gli parli una sera davanti ad una tazza di caffè, anche lui ti ripeterà la stessa cosa. E ancora: Stich contro Becker nella finale di Wimbledon del 1991. Quel giorno, Boris avrebbe potuto stare tranquillamente a casa, tanto Stich era In The Zone.
Qualche volta quel momento magico dura più di un match. Come accadde a me durante l’estate del 1989. Iniziò in Germania dove vinsi entrambi i miei singolari di Davis. Avevo appena vinto il torneo di Memphis in primavera e fu così che iniziai ad essere In The Zone. Vinsi i tornei di Stratton Mountain, Livingston e Cincinnati. Lungo il percorso riuscii a battere Jim Pugh, David Wheaton, Jim Courier, Boris Becker, Michael Chang, Pete Sampras e Stefan Edberg. Ad un certo punto ero arrivato a vincere 17 match consecutivi. Ero diventato il primo giocatore a vincere tre tornei consecutivi da quando c’era riuscito Boris Becker nel 1986.
Poi arrivai allo US Open e persi al primo turno. Nervosismo? No. Avvelenamento da cibo. Del pesce avariato la sera prima di giocare contro Witsken. Sfortuna, ma rimasi hot anche dopo lo US Open. Due settimane più tardi raggiunsi la finale al torneo di Los Angeles e poi vinsi quello di San Francisco. Fu un’estate fenomenale e un anno indimenticabile, con cinque tornei vinti più le affermazioni in Coppa Davis. Questo si chiama essere In The Zone. Ma non capita molto spesso, e di solito non dura a lungo.Solitamente nel corso di una partita il livello del tuo gioco tende ad oscillare. Succede a tutti. Le dinamiche cambiano costantemente ed è molto raro che qualcuno riesca a giocare al suo meglio per tutta la partita. Il tuo gioco incontrerà alti e bassi sia per quanto riguarda l’efficacia sia per quanto concerne l’affidabilità. Qualche volta riuscirai a vedere e colpire la palla senza problemi. Poi, improvvisamente, una parte del tuo gioco inizierà a cadere a pezzi.
Io non voglio aiutarti a migliorare i tuoi colpi ma darti qualche consiglio su ciò che puoi fare durante una partita quando un particolare colpo smette di funzionare. Qualunque sia il problema, è bene avere un’idea o un’immagine mentale da usare per riportare in vita il colpo moribondo prima che ti costi la sconfitta. Questi suggerimenti provengono da anni di esperienza nel tour: mi hanno aiutato durante la mia carriera e sono risultati efficaci per i giocatori che ho allenato. Ma come tanti altri suggerimenti che puoi leggere, alcuni si adatteranno bene al tuo gioco, altri meno.
LA VOLEE EVANESCENTE
Più la volée è facile, più il giocatore diventa pigro. Guarda i giocatori del tuo circolo: quando arriva una palletta, uno di quei colpi senza peso che veleggia alto sopra la rete, diventano pigri o passivi. Aspettano che la palla arrivi e non si muovono in avanti. Danno per scontato che sarà un colpo facile e naturalmente sbagliano la conclusione. Solitamente eseguendo il colpo in maniera affrettata e spedendo la palla lunga, larga o in rete.
MUOVITI VERSO LA PALLA
Più vicino sei alla rete, maggiori saranno le chance di eseguire una volée vincente: la rete diventa un ostacolo più facile da superare, hai più angoli da scegliere e il campo del tuo avversario diventa improvvisamente più grande. Mai aspettare che la palla arrivi a te, non siamo all’Ufficio Postale. Nel tennis devi essere tu ad andare a raccogliere. E con la volée, il concetto è ancora più vero. Più veloce arrivi a raccoglierla, più il colpo sarà efficace. Uno o due passi verso la rete miglioreranno le tue percentuali di successo in maniera determinante. Quindi, quando stai per colpire una volée, avvicinati alla rete. Ogni passo che riesci a fare per arrivare più vicino aumenta le tue chance di vincere il punto. Ti ricordi di John McEnroe e Stefan Edberg? Entrambi chiudevano i punti arrivando così vicini alla rete che potevano quasi leccarla. E lo facevano con grande rapidità, come un falco che piomba sulla sua preda.
LO SMASH INSUFFICIENTE
Se hai seguito il mio consiglio, ti troverai con il naso sulla rete per giocare la volée. Ma il tuo avversario non te la farà giocare perché… proverà a lobbarti e questa volta è lo smash a non venire in tuo soccorso. Lo spedisci in rete. Lo tiri lungo. Oppure finisce così largo che sarebbe fuori anche se stessi giocando in doppio.
CERCA IL PIAZZAMENTO
Una cosa del genere di solito accade perché pensi troppo alla potenza e poco al piazzamento. La maggior parte dei colpi sopra la testa vengono giocati verso la fine del punto, quando l’obiettivo diventa quello di finire il quindici con un vincente. Ancora una volta, la trappola è quella di chiedere ad un colpo più di quanto non ti possa dare. Se il tuo smash diventa incerto durante il match, devi raccogliere le idee. Non cercare di strafare. Non pensare: “Devo per forza chiudere il punto”. Cerca piuttosto il piazzamento invece della potenza. I risultati saranno immediati perché ti sarai liberato della pressione di tirare un colpo molto forte. Sarà più ritmico, sciolto ed efficace.
GIOCARE COL VENTO
Il vento può inficiare i tuoi colpi perché influenza anche la tua mente. Se non ti senti a tuo agio con il vento, ecco alcune idee per aiutarti a neutralizzare i suoi effetti negativi.
Inizia a giocare contro vento
Il sole è il fattore più importante da considerare quando si sceglie la parte di campo nella quale iniziare a giocare il match. Se il sole è un problema, preferisco iniziare la partita lasciandomelo alle spalle, in modo tale che il mio avversario ce l’abbia di fronte. Tuttavia, se il sole non è un fattore (come per esempio nei match serali), il vento è l’elemento immediatamente successivo da considerare. Se soffia da nord a sud (ovvero da una linea di fondo all’altra), preferisco iniziare con il vento contro. Di solito il primo game lo si gioca già con un po’ di nervosismo senza che io mi debba preoccupare del vento che rischia di allungare i miei colpi fuori dal campo. Colpire contro vento mi permette di lasciare andare il braccio con la certezza che la palla sarà rallentata, almeno un po’.
ABBASSA IL LANCIO DI PALLA
Una palla da tennis non pesa molto e una giornata ventosa può farla sembrare una foglia che galleggia nell’aria, specialmente sul tuo lancio di palla. Se il vento comincia a disturbare il tuo servizio, abbassa il lancio di palla. Riduci la sua altezza di alcuni centimetri (o all’occorrenza anche di più) e ridurrai anche l’effetto del vento.
ACCORCIA I TUOI COLPI
La stessa regola vale per i tuoi colpi da fondo. Quando di gioca in condizioni ventose, cerca di rendere i tuoi colpi più compatti e concentrati sull’impatto con la palla. Ridurrai il numero di colpi mal centrati e aumenterai quelli che vanno dall’altra parte della rete.
L’ARMA MIGLIORE CONTRO IL VENTO
Infine, ricordati che se il vento rende la tua vita tennistica complicata, il metodo più efficace per sconfiggerlo è questo: costruisciti un campo indoor. E invitami a giocare: anche a me non piace il vento.
IL GIOCO DI GAMBE
I suggerimenti sono suggerimenti. Ti capiterà di trovarne uno che funziona per te e lo riferirai ad un tuo amico. E per loro sarà totalmente inutile. I giocatori sono talmente diversi gli uni dagli altri per abilità fisiche, tipologia e quantità di allenamento e motivazione, che è molto difficile che un suggerimento funzioni per tutti. Ma ce n’è uno che vi ripeterò ancora una volta e che invece è invariabilmente universale: un buon gioco di gambe migliora il tuo tennis.
Tutti i problemi che devi affrontare con i tuoi colpi hanno varie soluzioni, ma la prima cosa da controllare è sempre il gioco di gambe. Se non è buono, può danneggiare tutti i tuoi colpi. Oppure, può migliorare ogni singolo colpo che giochi. Quando inizi ad avere problemi con uno qualunque dei tuoi colpi, controlla sempre la posizione dei tuoi piedi. Sai come fare: gioca sulle punte dei piedi. Se rimani leggero sulle punte, aumenterai le tue chance per una buona esecuzione dei colpi.
L’ALLENAMENTO NON RENDE PERFETTI. PERO’ AIUTA
La vera chiave per migliorare i tuoi colpi è lavorarci lontano dai match. La maggior parte dei giocatori pensa di migliorare semplicemente giocando quante più partite possibili. Giocano ore e ore e non riescono a capire perché non migliorano. L’allenamento può non rendere perfetti, ma sicuramente aiuta.Se a golf non giochi mai un colpo dal bunker tranne quando ci finisci in partita, non migliorerai mai nei colpi da quella posizione. Anzi, probabilmente peggiorerai perché ogni volta che ne sbaglierai uno, diventerai più nervoso e giocherai i successivi con maggiore apprensione.
ALLENATI COME JACK NICKLAUS
Il più grande golfista nella storia del gioco è stato probabilmente anche il giocatore che si è più allenato. E lo faceva con uno scopo preciso: sapeva ciò su cui voleva lavorare e si isolava sul percorso d’allenamento. Era molto metodico nel risolvere i problemi e li affrontava in sessioni di allenamento dedicate.Puoi ottenere grandi miglioramenti nel tuo tennis facendo la stessa cosa. Lavorare su uno specifico problema anche solamente per 30 minuti una volta al mese può portare a risultati strabilianti. Se riesci a farlo due volte al mese, stenterai a credere ai tuoi occhi.
COME MIGLIORARE
Controlla la meccanica dei tuoi colpi prendendo una lezione. Un buon maestro è molto probabile che riuscirà a correggere il tuo movimento.Allena quello che hai imparato durante la lezione. Usa una macchina lanciapalle o un muro ed evita di colpire la palla senza uno scopo. Inizia tirando piano e cerca di essere molto regolare. Prova a colpire lo stesso colpo per due volte di fila. Poi per tre volte di fila. Prova a isolarti e a mantenere la concentrazione sull’allenamento. Da bambino ho passato ore e ore a giocare contro i muri di Piedmont, California: ero solito giocare interi match immaginari dello US Open contro un Ilie Nastase immaginario. Il muro era Nastase ed era un gran allenamento perché il muro non sbaglia mai.
Gioca contro qualcuno che sai di poter battere senza problemi. Durante il match cerca di trovare delle occasioni per provare i colpi su cui hai lavorato in allenamento. Potrebbe capitarti di perdere ma non preoccupartene. Se il tuo rovescio è debole, assicurati di non aggirare mai il colpo durante questa partita. Se la tua volée di rovescio è traballante, cerca di giocarla ad ogni occasione possibile. Ai giocatori di club solitamente non piace fare una cosa del genere perché hanno paura che i loro amici vengano a sapere il risultato. Non lasciare che il tuo ego ti impedisca di progredire. Vincerai punti contro quegli stessi amici con i colpi che hai migliorato.
Gioca quei colpi “nuovi” nei tuoi match. Ti renderai conto che avrai sempre maggior fiducia nei tuoi colpi più deboli. Il miglioramento coinvolgerà sia il colpo sia il tuo atteggiamento verso il colpo stesso.Gioca contro qualcuno più forte di te, che ti batterà. Giocare sempre contro i tuoi amici rischia di farti andare con il pilota automatico. Contro qualcuno migliore di te, dovrai invece dar fondo a tutte le tue capacità e a tutte le tue energie. Dovrai lavorare più duramente, pensare di più, correre di più, ma nonostante ciò perderai comunque. Benissimo: è per quello che hai giocato contro di loro. I risultati si vedranno quando tornerai a giocare contro i tuoi soliti avversari.Un po’ di attenzione in termini di allenamento produrrà risultati sorprendenti nel tuo gioco. Vincere è molto più divertente di perdere, ma migliorare le tue debolezze renderà più facile vincere.
Brad Gilbert
Se prendiamo i primi 50 tennisti del mondo, tutti giocano pochi match nel corso dell’anno durante i quali sono In The Zone, cioè totalmente ispirati, quando nessun essere umano è in grado di batterti in quella determinata giornata. Quando non avverti alcuna pressione e sei sicuro di vincere, i colpi escono dalla racchetta con grande dolcezza e allo stesso tempo con una potenza che quasi ti viene da ridere (o da piangere, perché capita troppo di rado).
Quando succede però, speri sia in occasione della finale di un torneo dello Slam. Accadde per Sampras contro Agassi nella finale dello US Open 1990. Nessuno avrebbe battuto Pete quel giorno e se gli parli una sera davanti ad una tazza di caffè, anche lui ti ripeterà la stessa cosa. E ancora: Stich contro Becker nella finale di Wimbledon del 1991. Quel giorno, Boris avrebbe potuto stare tranquillamente a casa, tanto Stich era In The Zone.
Qualche volta quel momento magico dura più di un match. Come accadde a me durante l’estate del 1989. Iniziò in Germania dove vinsi entrambi i miei singolari di Davis. Avevo appena vinto il torneo di Memphis in primavera e fu così che iniziai ad essere In The Zone. Vinsi i tornei di Stratton Mountain, Livingston e Cincinnati. Lungo il percorso riuscii a battere Jim Pugh, David Wheaton, Jim Courier, Boris Becker, Michael Chang, Pete Sampras e Stefan Edberg. Ad un certo punto ero arrivato a vincere 17 match consecutivi. Ero diventato il primo giocatore a vincere tre tornei consecutivi da quando c’era riuscito Boris Becker nel 1986.
Poi arrivai allo US Open e persi al primo turno. Nervosismo? No. Avvelenamento da cibo. Del pesce avariato la sera prima di giocare contro Witsken. Sfortuna, ma rimasi hot anche dopo lo US Open. Due settimane più tardi raggiunsi la finale al torneo di Los Angeles e poi vinsi quello di San Francisco. Fu un’estate fenomenale e un anno indimenticabile, con cinque tornei vinti più le affermazioni in Coppa Davis. Questo si chiama essere In The Zone. Ma non capita molto spesso, e di solito non dura a lungo.
Solitamente nel corso di una partita il livello del tuo gioco tende ad oscillare. Succede a tutti. Le dinamiche cambiano costantemente ed è molto raro che qualcuno riesca a giocare al suo meglio per tutta la partita. Il tuo gioco incontrerà alti e bassi sia per quanto riguarda l’efficacia sia per quanto concerne l’affidabilità. Qualche volta riuscirai a vedere e colpire la palla senza problemi. Poi, improvvisamente, una parte del tuo gioco inizierà a cadere a pezzi.
Io non voglio aiutarti a migliorare i tuoi colpi ma darti qualche consiglio su ciò che puoi fare durante una partita quando un particolare colpo smette di funzionare. Qualunque sia il problema, è bene avere un’idea o un’immagine mentale da usare per riportare in vita il colpo moribondo prima che ti costi la sconfitta. Questi suggerimenti provengono da anni di esperienza nel tour: mi hanno aiutato durante la mia carriera e sono risultati efficaci per i giocatori che ho allenato. Ma come tanti altri suggerimenti che puoi leggere, alcuni si adatteranno bene al tuo gioco, altri meno.
Più la volée è facile, più il giocatore diventa pigro. Guarda i giocatori del tuo circolo: quando arriva una palletta, uno di quei colpi senza peso che veleggia alto sopra la rete, diventano pigri o passivi. Aspettano che la palla arrivi e non si muovono in avanti. Danno per scontato che sarà un colpo facile e naturalmente sbagliano la conclusione. Solitamente eseguendo il colpo in maniera affrettata e spedendo la palla lunga, larga o in rete.
Più vicino sei alla rete, maggiori saranno le chance di eseguire una volée vincente: la rete diventa un ostacolo più facile da superare, hai più angoli da scegliere e il campo del tuo avversario diventa improvvisamente più grande. Mai aspettare che la palla arrivi a te, non siamo all’Ufficio Postale. Nel tennis devi essere tu ad andare a raccogliere. E con la volée, il concetto è ancora più vero. Più veloce arrivi a raccoglierla, più il colpo sarà efficace. Uno o due passi verso la rete miglioreranno le tue percentuali di successo in maniera determinante. Quindi, quando stai per colpire una volée, avvicinati alla rete. Ogni passo che riesci a fare per arrivare più vicino aumenta le tue chance di vincere il punto. Ti ricordi di John McEnroe e Stefan Edberg? Entrambi chiudevano i punti arrivando così vicini alla rete che potevano quasi leccarla. E lo facevano con grande rapidità, come un falco che piomba sulla sua preda.
Se hai seguito il mio consiglio, ti troverai con il naso sulla rete per giocare la volée. Ma il tuo avversario non te la farà giocare perché… proverà a lobbarti e questa volta è lo smash a non venire in tuo soccorso. Lo spedisci in rete. Lo tiri lungo. Oppure finisce così largo che sarebbe fuori anche se stessi giocando in doppio.
Una cosa del genere di solito accade perché pensi troppo alla potenza e poco al piazzamento. La maggior parte dei colpi sopra la testa vengono giocati verso la fine del punto, quando l’obiettivo diventa quello di finire il quindici con un vincente. Ancora una volta, la trappola è quella di chiedere ad un colpo più di quanto non ti possa dare. Se il tuo smash diventa incerto durante il match, devi raccogliere le idee. Non cercare di strafare. Non pensare: “Devo per forza chiudere il punto”. Cerca piuttosto il piazzamento invece della potenza. I risultati saranno immediati perché ti sarai liberato della pressione di tirare un colpo molto forte. Sarà più ritmico, sciolto ed efficace.
Il vento può inficiare i tuoi colpi perché influenza anche la tua mente. Se non ti senti a tuo agio con il vento, ecco alcune idee per aiutarti a neutralizzare i suoi effetti negativi.
Inizia a giocare contro vento
Il sole è il fattore più importante da considerare quando si sceglie la parte di campo nella quale iniziare a giocare il match. Se il sole è un problema, preferisco iniziare la partita lasciandomelo alle spalle, in modo tale che il mio avversario ce l’abbia di fronte. Tuttavia, se il sole non è un fattore (come per esempio nei match serali), il vento è l’elemento immediatamente successivo da considerare. Se soffia da nord a sud (ovvero da una linea di fondo all’altra), preferisco iniziare con il vento contro. Di solito il primo game lo si gioca già con un po’ di nervosismo senza che io mi debba preoccupare del vento che rischia di allungare i miei colpi fuori dal campo. Colpire contro vento mi permette di lasciare andare il braccio con la certezza che la palla sarà rallentata, almeno un po’.
Una palla da tennis non pesa molto e una giornata ventosa può farla sembrare una foglia che galleggia nell’aria, specialmente sul tuo lancio di palla. Se il vento comincia a disturbare il tuo servizio, abbassa il lancio di palla. Riduci la sua altezza di alcuni centimetri (o all’occorrenza anche di più) e ridurrai anche l’effetto del vento.
La stessa regola vale per i tuoi colpi da fondo. Quando di gioca in condizioni ventose, cerca di rendere i tuoi colpi più compatti e concentrati sull’impatto con la palla. Ridurrai il numero di colpi mal centrati e aumenterai quelli che vanno dall’altra parte della rete.
Infine, ricordati che se il vento rende la tua vita tennistica complicata, il metodo più efficace per sconfiggerlo è questo: costruisciti un campo indoor. E invitami a giocare: anche a me non piace il vento.
I suggerimenti sono suggerimenti. Ti capiterà di trovarne uno che funziona per te e lo riferirai ad un tuo amico. E per loro sarà totalmente inutile. I giocatori sono talmente diversi gli uni dagli altri per abilità fisiche, tipologia e quantità di allenamento e motivazione, che è molto difficile che un suggerimento funzioni per tutti. Ma ce n’è uno che vi ripeterò ancora una volta e che invece è invariabilmente universale: un buon gioco di gambe migliora il tuo tennis.
Tutti i problemi che devi affrontare con i tuoi colpi hanno varie soluzioni, ma la prima cosa da controllare è sempre il gioco di gambe. Se non è buono, può danneggiare tutti i tuoi colpi. Oppure, può migliorare ogni singolo colpo che giochi. Quando inizi ad avere problemi con uno qualunque dei tuoi colpi, controlla sempre la posizione dei tuoi piedi. Sai come fare: gioca sulle punte dei piedi. Se rimani leggero sulle punte, aumenterai le tue chance per una buona esecuzione dei colpi.
La vera chiave per migliorare i tuoi colpi è lavorarci lontano dai match. La maggior parte dei giocatori pensa di migliorare semplicemente giocando quante più partite possibili. Giocano ore e ore e non riescono a capire perché non migliorano. L’allenamento può non rendere perfetti, ma sicuramente aiuta.
Se a golf non giochi mai un colpo dal bunker tranne quando ci finisci in partita, non migliorerai mai nei colpi da quella posizione. Anzi, probabilmente peggiorerai perché ogni volta che ne sbaglierai uno, diventerai più nervoso e giocherai i successivi con maggiore apprensione.
Il più grande golfista nella storia del gioco è stato probabilmente anche il giocatore che si è più allenato. E lo faceva con uno scopo preciso: sapeva ciò su cui voleva lavorare e si isolava sul percorso d’allenamento. Era molto metodico nel risolvere i problemi e li affrontava in sessioni di allenamento dedicate.
Puoi ottenere grandi miglioramenti nel tuo tennis facendo la stessa cosa. Lavorare su uno specifico problema anche solamente per 30 minuti una volta al mese può portare a risultati strabilianti. Se riesci a farlo due volte al mese, stenterai a credere ai tuoi occhi.
Controlla la meccanica dei tuoi colpi prendendo una lezione. Un buon maestro è molto probabile che riuscirà a correggere il tuo movimento.
Allena quello che hai imparato durante la lezione. Usa una macchina lanciapalle o un muro ed evita di colpire la palla senza uno scopo. Inizia tirando piano e cerca di essere molto regolare. Prova a colpire lo stesso colpo per due volte di fila. Poi per tre volte di fila. Prova a isolarti e a mantenere la concentrazione sull’allenamento. Da bambino ho passato ore e ore a giocare contro i muri di Piedmont, California: ero solito giocare interi match immaginari dello US Open contro un Ilie Nastase immaginario. Il muro era Nastase ed era un gran allenamento perché il muro non sbaglia mai.
Gioca contro qualcuno che sai di poter battere senza problemi. Durante il match cerca di trovare delle occasioni per provare i colpi su cui hai lavorato in allenamento. Potrebbe capitarti di perdere ma non preoccupartene. Se il tuo rovescio è debole, assicurati di non aggirare mai il colpo durante questa partita. Se la tua volée di rovescio è traballante, cerca di giocarla ad ogni occasione possibile. Ai giocatori di club solitamente non piace fare una cosa del genere perché hanno paura che i loro amici vengano a sapere il risultato. Non lasciare che il tuo ego ti impedisca di progredire. Vincerai punti contro quegli stessi amici con i colpi che hai migliorato.
Gioca quei colpi “nuovi” nei tuoi match. Ti renderai conto che avrai sempre maggior fiducia nei tuoi colpi più deboli. Il miglioramento coinvolgerà sia il colpo sia il tuo atteggiamento verso il colpo stesso.
Gioca contro qualcuno più forte di te, che ti batterà. Giocare sempre contro i tuoi amici rischia di farti andare con il pilota automatico. Contro qualcuno migliore di te, dovrai invece dar fondo a tutte le tue capacità e a tutte le tue energie. Dovrai lavorare più duramente, pensare di più, correre di più, ma nonostante ciò perderai comunque. Benissimo: è per quello che hai giocato contro di loro. I risultati si vedranno quando tornerai a giocare contro i tuoi soliti avversari.
Un po’ di attenzione in termini di allenamento produrrà risultati sorprendenti nel tuo gioco. Vincere è molto più divertente di perdere, ma migliorare le tue debolezze renderà più facile vincere.