Aryna Sabalenka conquista la seconda finale consecutiva dopo quella di Indian Wells e nella giornata di sabato proverà a conquistare il secondo titolo del 2025

Foto di Ray Giubilo

Ci ha provato mostrando il suo tennis migliore, tentando di scardinare il gioco della numero uno al mondo prima di cedere progressivamente alla distanza. Jasmine Paolini vede interrompersi in semifinale la corsa nel WTA 1000 di Miami, sconfitta nettamente con il punteggio di 6-2, 6-2 da Aryna Sabalenka che conquista così la sua quarta finale nel 2025. Nonostante una differenza piuttosto importante dal punto di vista fisico e di intensità di gioco, Paolini ha provato per quanto possibile a impensierire Sabalenka, ma non è riuscita a convertire quelle pochissime occasioni capitate nel corso del match. Il torneo resta senza dubbio positivo per l’attuale numero sei della classifica mondiale, che in Florida ha ritrovato quelle sensazioni positive che sembravano perdute fino a questo momento e portandosi un boost di fiducia che sarà importante per affrontare nel migliore dei modi la stagione sulla terra.

Ci prova Paolini nei primi giochi a non dare troppo ritmo alla sua avversaria, cercando di tessere una tela che possa contenere lo strapotere fisico di Sabalenka e cercare di impostare il match sul piano più strettamente atletico. Le prove generali sembrano sortire anche l’effetto sperato, con la palla break fronteggiata dalla bielorussa nel game d’apertura e prontamente annullata, che faceva sperare in una partita lottata. Le premesse però non sono state purtroppo mantenute, e con il passare dei minuti Sabalenka è riuscita a prendere il comando delle operazioni senza lasciarlo più. Il risultato è un doppio break realizzato ai danni della Paolini nel quarto e nell’ottavo gioco, ma è nei numeri al servizio che si capisce la vera differenza di rendimento: la bielorussa chiude il parziale d’apertura con l’84% di prime palle con il 76% di punti vinti, nettamente superiore rispetto al 63% di punti vinti con la prima dall’azzurra che mette poco più di una prima su due in campo.

Lo spartito dell’incontro sembra non variare più di tanto, con anche un pizzico di sfortuna che non aiuta la Paolini in una giornata già di per sé complessa. Il break per Sabalenka infatti arriva nel corso del quarto gioco, in un game dove l’azzurra per due volte ha perso il punto su una palla fuori di un non nulla prima che la bielorussa tirasse due risposte vincenti a uscire sulle quali era impossibile fare qualcosa. Dopo un set e mezzo al limite della perfezione, la numero uno al mondo concede altre due palle break nel corso del settimo gioco sul 15-40, prima di uscire dalle sabbie mobili con quattro prime vincenti – di cui l’ace numero 6 del match – per salire 5-2. Totalmente libera da ogni pressione, l’ultimo game della partita è un vincente dopo l’altro per Sabalenka che strappa per la quarta volta nel match il servizio a Paolini e si regala così la seconda finale consecutiva dopo quella di Indian Wells.