Nishikori supera Roger al terzo, Djokovic interrompe la corsa di Murray. E stasera tocca a Nadal contro Raonic… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

 

Clamoroso a Miami. Se la vittoria di Novak Djokovic su Andy Murray non sorprende, né per proporzioni né per quello che si è visto in campo, quella di Roger Federer contro Kei Nishikori, invece, fa un bel po' di rumore. Non se lo aspettava il pubblico e non se lo aspettava Roger che, proprio alla vigilia del match si era dichiarato "avvantaggiato" nei confronti dell'avversario. Ma il verdetto del campo è stato un altro.

 

Roger Federer si è arreso al 'piccolo samurai' Key Nishikori per 36 75 64 dopo quasi 2 ore e 10 minuti. E dire che dall'inizio del Master della Florida il campione svizzero non aveva perso un set cedendo appena 16 game in quattro incontri. E l'inizio è tutto suo: Roger si porta in vantaggio di un set senza grossi problemi e anzi, fa ancora meglio, strappando il servizio all'avversario all'inizio della seconda frazione. Ma quando sembra tutto pronto o quasi per i titoli di coda, ecco il black out di Mister 17 Slam che, a fine gara, ammetterà: "Ho sprecato le mie chance, ho avuto dei problemi al servizio per tutto il match…".

 

I quarti a Miami, secondo Masters 1000 della stagione, sono il peggior risultato di Federer quest’anno mentre restituiscono fiducia a Nishikori, alla sua seconda semifinale in un Masters 1000 dopo quella di Shanghai nel 2011. Il giapponese cresciuto alla Bollettieri Academy  ora avrà un altro ostacolo di quelli che sembrano insormontabili, Novak Djokovic. Il serbo numero due del mondo si è impoasto su Andy Murray (fresco "orfano" di coach Ivan Lendl) per 7-5 6-3. Il serbo si è aggiudicato il 12esimo confronto in 20 incroci con lo scozzese che, comunque, ha giocato una delle migliori partite dal settembre 2013, data dell'operazione alla schiena che lo ha costretto ad una lunga convalescenza. 

 

Stasera tocca invece al numero uno del mondo Rafael Nadal che sfiderà il talento canadese Milos Raonic. A chiudere il quadro dei quarti il confronto tra l'ucraino Dolgopolov (ormai abituato alle sfide che contano) e Tomas Berdych. Nei tre precedenti si è sempre imposto il ceco, anche se il Dolgopolov versione 2014 sembra un altro giocatore…