La paternità porta fortuna a Simon che pone fine a un digiuno di quasi un anno. Battuto in finale Mischa Zverev per 6-3 6-2…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Dolce, tenera, scontata è la dedica per il primo successo di Gilles Simon dopo un digiuno di quasi un anno. 51 settimane tra Bangkok 2009 e Metz 2010 in cui sono successe tante cose nella carriera e nella vita di “Sbirulino”. La più bella è stata indubbiamente la nascita del piccolo Timothée lo scorso 2 settembre durante gli US Open. Doveva affrontare Nadal in un incontro di terzo turno, ma la mente era già tutta rivolta al viaggio di ritorno per abbracciare l’erede e la sua compagna Carine Lauret, da cui è corso anche al termine del successo nel capoluogo della Lorena. “Dedico questo successo a lei. Era preoccupata di venire a Metz perché temeva che Timothée potesse disturbare il mio riposo” ha detto Gilles che poi ha aggiunto “La vittoria odierna è stata la migliore risposta possibile”.

 

Ex numero 6 del mondo, il tennista francese non era più riuscito a ripetere negli ultimi tempi gli exploit grazie ai quali si era imposto all’attenzione del grande pubblico a fine 2008, quando raggiunse una clamorosa semifinale al Master. Alle prese con una serie di problemi alle ginocchia che già lo avevano frenato lo scorso anno, il transalpino ha saltato l’intera stagione primaverile sul rosso, ripresentandosi in tempo per partecipare a Wimbledon. Sia sull’erba che sul cemento americano, i risultati non sono stati all’altezza del giocatore che due anni fa sconfiggeva per ben due volte Roger Federer e il numero 1 del mondo, Rafa Nadal, nella sua Madrid. Qualche segnale di vita lo aveva palesato a New York dove era riuscito a eliminare in rimonta Philipp Kohlschreiber al termine di cinque combattuti set, prima di essere eliminato da Rafa.

 

A Metz Simon faceva parte del numerosissimo plotone di giocatori francesi che, come accade sempre più spesso, monopolizza il tabellone dei tornei di casa. Tra questi spiccavano i due eroi della semifinale di Davis vinta la settimana precedente ai danni dell’Argentina, Gael Monfils e Michael Llodra che, purtroppo per gli organizzatori, hanno dato forfait poco prima di scendere in campo. Richard Gasquet, che pure aveva fatto parte della squadra di Davis come quinto uomo, ha dovuto alzare bandiera bianca il giorno della semifinale a causa di un attacco febbrile che ha consentito al tedesco Mischa Zverev di accedere alla sua prima finale nel circuito maggiore. Precipitato al numero 155, il mancino russo-tedesco ha ritrovato a Metz quell’ispirazione che gli mancava dal febbraio scorso, precisamente dal torneo di Marsiglia, in cui si era issato sino alle semifinali. Da allora un tunnel di sconfitte al primo e secondo turno lo aveva costretto a ripartire dai tornei challenger, lui che solo un anno prima raggiungeva i quarti di finale nel Masters1000 di Roma, battendo tra gli altri proprio Gilles Simon.

 

Dopo aver superato le qualificazioni, Mischa è giunto in finale senza perdere un set (agevolato anche da un tabellone molto favorevole), ma qui ha dovuto fare i conti con la maggiore caratura tecnica del nizzardo che, oltre alla consueta solidità da fondo campo, ha palesato notevoli progressi al servizio. Un break al sesto gioco ha deciso le sorti del primo set con Simon che ha annullato una palla del controbreak sul 4-2. Sotto 1-2 nel secondo parziale, il francese ha innestato le marce alte, aggiudicandosi consecutivamente i successivi 5 game: 9 ace, 84% di realizzazione sulla prima, solo 4 punti ceduti al servizio nel secondo set. E’ grazie a questi numeri che è maturato il 6-3 6-2 finale, in appena 67 minuti, che consente a Gilles Simon di festeggiare il settimo alloro in carriera, il più dolce in assoluto giunto in un torneo cui non si era neanche iscritto. La nascita del figlio era annunciata, infatti, proprio per la fine di settembre. Ci ha pensato Timothée a venire alla luce prima del previsto. Forse anche lui era stanco di attendere e non vedeva l’ora di poter assistere al ritorno al successo di papà.

 


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