A pochi giorni dal Roland Garros, Francesca Schiavone ha improvvisamente ritrovato il suo miglior tennis. A Strasburgo sta maltrattando le avversarie. In semifinale trova la Stephens.
La Schiavone ha improssivamente ritrovato il suo miglior tennis
Di Riccardo Bisti – 24 maggio 2012
Cos’hanno in comune Romina Oprandi, Lesia Tsurenko, Ksenia Pervak, Olga Govortsova, Varvara Lepchenko ed Ekaterina Makarova? Hanno tutte sconfitto Francesca Schiavone nel 2012. Abulica, nervosa, ingestibile, la numero 1 azzurra ha raccolto un’umiliazione dopo l’altra. Il punto più basso è arrivato la scorsa settimana, quando si è arresa al primo turno degli Internazionali in una notte triste e umida. Ormai il Roland Garros è alle porte, e con lui i 1.400 punti della finale 2011. C’era un vivo pessimismo, invece – ancora una volta – la milanese ha trovato la forza di sorprenderci. Per mettere qualche partita nelle gambe si è iscritta al piccolo torneo di Strasburgo, ex “feudo” di Silvia Farina (vincitrice per tre anni consecutivi). Francesco Elia era già al fianco della Farina in quegli anni, e forse è riuscito a trasmettere alla Schiavone le sensazioni vincenti. Comunque sia, “Franci” è tornata quella che conosciamo. Intendiamoci: Alexandra Cadantu, Mirjana Lucic e Johanna Larsson (appena battuta nei quarti con un devastante 6-0 6-3) non sono fenomeni. Ma contro giocatrici di questo tipo, fino a pochi giorni fa, la Schiavone ci perdeva. Ciò che incoraggia, e alimenta grosse speranze per il Roland Garros, è il modo con cui le sta maciullando. La Schiavone ha perso nove game in tre partite ed è tornata a mostrare le sue qualità. Le gambe girano come una trottola, il topspin da fondocampo ha ripreso ad essere profondo e pesante, perfetto per i campi rossi. E le smorzate lasciano ferme le avversarie. Risultato? Non ci capiscono più niente. Non reggono lo scambio da fondocampo e allora prendono rischi indicibili, eccessivi. E la “Schiavo” incassa e vince. Una metamorfosi impressionante.
Il cambio di rotta è arrivato appena in tempo per il Roland Garros, dove la Schiavone torna improvvisamente tra le favorite. Forse non per il titolo, ma almeno per un piazzamento nella seconda settimana. E poi non bisogna mettere limiti alla provvidenza, soprattutto se si parla della Schiavone. A Strasburgo, in semifinale, se la vedrà con la baby americana Sloane Stephens, classe 1993. Un paio d’anni fa, di questi tempi, vinceva il Trofeo Bonfiglio e qualcuno l’aveva soprannominata “La nuova Serena Williams”. Avevano esagerato, ma intanto veleggia tra le top 100 ed ha già esordito in Fed Cup. A Roma ha perso nettamente da Flavia Pennetta (che le ha pronosticato un buon futuro), mentre in Alsazia ha superato in due set Ayumi Morita. Insieme all’ungherese Timea Babos (più giovane di un paio di mesi), la Stephens è l'unica teenager tra le top 100. Al secondo turno ha battuto proprio la Babos, con cui ha vinto tre Slam junior in doppio. Sarà un match da non perdere. Dopo il successo contro la Lucic, Francesca ha parlato del suo brutto momento. “Ho acceso il cellulare dopo la vittoria e ho trovato almeno 30 SMS. Quando sono andata a cena con i miei amici mi dicevano tutti che ero triste. Io rispondevo: ‘Ho perso al primo turno, come potrei essere felice?’. Adesso mi scrivono e mi incitano ad andare avanti così”. L’inerzia è finalmente cambiata. Prepariamoci a vederne delle belle.
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