Dopo il poker di ieri, Seppi, Starace, Volandri e Fognini abbandonano Monte-Carlo. Avanti Rafa, che batte in due set Nieminen…

Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni – foto Getty Images

 

Dopo il martedì del poker, il mercoledì della disfatta. Se non si può considerare un bluff, quello degli italiani a Monte-Carlo, certamente ci si aspettava qualcosa in più dai match di secondo turno dei quattro azzurri impegnati. Non tanto da Seppi e Starace, che affrontavano avversari troppo superiori, quanto da Volandri e Fognini, entrambi confinati sul campo 9 con poche decine di spettatori a seguirli.

 

Andreas Seppi ha fatto quello che ha potuto di fronte al numero 1 del mondo Novak Djokovic. L’altoatesino aveva messo le mani avanti – scherzando ma fino a un certo punto – quando aveva ammesso di aver subito parziali pesanti dal serbo anche in allenamento negli ultimi giorni. E purtroppo in partita non è andata diversamente. Andreas ha comunque lottato anche in un primo set che è finito con un secco 6-1, ma che è durato 42 minuti, un parziale di 6 minuti a game. L’azzurro ha provato a rimanere in scia nel secondo, ma non è mai riuscito a recuperare il break subìto in apertura, malgrado un paio di situazioni favorevoli. “Mi ha impressionato – ha detto Seppi in conferenza stampa – la sua profondità di palleggio, che non mi dava quasi mai la chance di prendere l’iniziativa. Forse è un punteggio troppo severo per la mia prestazione, ma tutto sommato sono abbastanza soddisfatto di questo inizio di stagione sulla terra”. Per Djokovic, dunque, un avvio convincente sul rosso: “Sono contento di come ho giocato – ha detto il numero 1 del mondo – considerato anche che questa era la prima partita dell’anno su questa superficie. Quando si torna sul lento dopo tanto tempo passato sul veloce, serve tempo per ritrovare i giusti movimenti, serve pazienza per ritrovare gli schemi”.

 

Ha giocato un set ad alto livello anche Potito Starace, che aveva un match durissimo contro Nicolas Almagro, ma per tutto il primo parziale è rimasto in partita giocando alla pari. Un passaggio a vuoto nel tie-break, dal 3-2 in suo favore al 3-7 per lo spagnolo, ha però di fatto sancito la fine anticipata del confronto, perché nel secondo parziale il campano non è riuscito a mantenere lo stesso ritmo, chiudendo sconfitto per 6-1. Considerato che Potito non era arrivato a Monte-Carlo in condizioni di forma eccezionali, non si poteva pretendere molto di più. Ma resta il dubbio di come sarebbe andata a finire se il primo set fosse finito nelle mani dell’azzurro, apparso poi più demoralizzato che non sovrastato da un rivale autore comunque di un’ottima prestazione.

 

Chi ha deluso, invece, è Filippo Volandri, che aveva una grande occasione per approdare agli ottavi dove avrebbe affrontato Rafa Nadal. Il livornese, autore al primo turno dell’eliminazione di Giannessi, ha sprecato un vantaggio di 4-0 nel primo set contro il kazako Kukushkin, che può giocare un discreto tennis su tutte le superfici ma sul rosso è alla portata di Volandri. Filippo ha perso un primo set molto lottato, chiuso per 10-8 al tie-break (nel quale non ha avuto setpoint), si è ripreso nel secondo vinto per 6-2, ma nel terzo ha pagato la rincorsa a cui era stato costretto cedendo ancora per 6-2.

 

Ultimo ko della giornata nera italiana, quello di Fabio Fognini. Opposto all’olandese Robin Haase, Fabio ha perso il servizio in cinque occasioni, ma soprattutto in entrambi i set sulla situazione di 5-4 per l’avversario. La dimostrazione più evidente di come sia stata una partita persa di testa prima che per una motivazione tecnica. Anche in questo caso, come già detto per Starace, le condizioni non ancora perfette del ligure fanno pendere la bilancia del suo torneo dalla parte della sufficienza, ma in vista di Roma e di Parigi (dove Fabio ha una cambiale pesantissima da onorare) bisognerà crescere molto.

 

Tra gli altri match, c’era attesa per la sfida tra due giocatori di grande talento come Alexander Dolgopolov e Bernard Tomic. Ha vinto il primo, che è anche il più a suo agio sulla terra, al termine di un match che a tratti è sembrato appartenere a un’altra epoca, con continui tagli e variazioni, a un ritmo non troppo elevato. Dolgopolov avrebbe potuto anche chiudere in due parziali se non si fosse distratto alla fine del secondo set, ma per contro Tomic ha mostrato di poter crescere anche su una superficie che, per caratteristiche tecniche, non sarà mai la sua preferita. Ora l’ucraino avrà Djokovic, e per tentare di restare in partita dovrà evitare qualsiasi distrazione.

 

Ha esordito vittoriosamente anche Rafa Nadal, che ha avuto un solo momento di lieve difficoltà contro l’esperto finlandese Nieminen: sul 5-4 in suo favore, lo spagnolo si è trovato sotto 0-30 ma ha recuperato immediatamente chiudendo il set con un bel passante di diritto. Alla fine Nieminen ha retto per un’ora e 26 minuti prima di arrendersi per 6-4 6-3. Al secondo turno senza troppa fatica Simon, Tipsarevic e Berdych, che non hanno perso un set di fronte a Gil, Montanes e Cilic. In chiusura di giornata la grande sorpresa: il brasiliano Bellucci domina uno spento Ferrer (finalista lo scorso anno) per 6-3 6-2, e fa un favore ai primi tre: c'è un pretendente in meno al trono di Monte-Carlo.