In un’intervista, Novak Djokovic ha parlato del suo rapporto speciale, ormai decennale, con un albero del giardino botanico di Melbourne
I rapporti personali non sono il forte di Novak Djokovic. Anche chi gli sta molto vicino – vedi Goran Ivanisevic e il suo cerchio magico – non è immune dal subire i suoi umori e, talvolta, i maltrattamenti verbali. Basta un momento di nervosismo in campo e il box, o il pubblico, diventano la valvola di sfogo ideale. In compenso, Nole ha confessato di avere un ottimo rapporto con un albero che si trova nel giardino botanico di Melbourne. «Sì, negli ultimi 15 anni abbiamo avuto un rapporto speciale. Sono entrato in contatto con lui, mi piacevano le sue radici, i suoi rami e tutto il resto. Così anni fa ho iniziato ad arrampicarmici sopra, tutto qua. Per Melbourne avere un parco del genere in mezzo alla città è un tesoro incredibile».
Geloso della sua, anzi della loro privacy, non ha però voluto rivelare l’identità dell’amico verde: «Non posso dire quale è, cercherò di mantenerlo segreto così potrò avere un po’ di tempo libero».
In psicologia esiste anche una forma di feticismo denominato dendrofilia, ovvero una sorta di attrazione sessuale per gli alberi: ne ha parlato recentemente la 45enne Sonya Semoyonova, che dopo essersi trasferita a Vancouver ha confessato di avere una attrazione per un albero e di sentirsi «ecosessuale». Siamo però ragionevolmente sicuri che che fra il Djoker e il suo «MrTree» il rapporto, per quanto appagante, sia del tutto platonico.
Già dai tempi dei Celti del resto il ‘tree hugging’ (abbracciare gli alberi) o il ‘forest bathing’ (fare un bagno di foresta), come vengono chiamati oggi, erano pratiche che aiutavano a sentirsi in consonanza con la natura. Ci sono poi scienziati contemporanei che sostengono addirittura che gli alberi rilasciano gas contenenti cellule anti-cancerogene, e comunque benefiche per il nostro organismo. Il poeta, fotografo e musicista italiano Tiziano Fratus inoltre si considera un ‘cercatore d’alberi’, e si definisce Homo Radix, Uomo Radice. La sua è una dendrosofia, cioè una filosofia che ha al centro gli alberi, specie quelli «unici e straordinari», che a suo parere ci aiutano a entrare in contatto con la nostra interiorità. Come si vede, la questione è complessa e non è riconducibile ad una bizzarria di Djokovic, il tennista che ama gli alberi. E che a sostegno delle sue tesi ha un dato incontrovertibile: negli ultimi 16 anni a Melbourne ha vinto per dieci volte gli Australian Open. Sarà un caso che anche Sinner ami tanto passeggiare nei boschi delle sue montagne?