Secondo titolo in carriera per la slovacca che beneficia del ritiro di Rebecca Marino, ritiratasi per un problema addominale…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

La prima cartuccia a disposizione del Canada in Tennessee svanisce a causa di uno stiramento muscolare all’addome che ha impedito a Rebecca Marino di proseguire la sua prima finale in carriera, dopo aver perso il primo set con il punteggio di 6-2.

 

A beneficiarne è la slovacca Magdalena Rybarikova, numero 105 del ranking, che a Memphis si è aggiudicata il suo secondo titolo Wta in altrettante finali. La 22enne di Pieš?any bissa il successo ottenuto sull’erba di Birmingham nell’edizione 2009 dell’Aegon Classic, quando sconfisse in finale Na Li con il punteggio di 6-0 7-6.

 

Finale a parte, non si è trattata di una settimana agevole per la Rybarikova, uscita illesa per miracolo nel match di esordio contro Vania King, sconfitta 6-1 3-6 7-6 (9), dopo aver annullato ben quattro matchpoint. Non meno faticose sono state le vittorie successive su Anne Keothavong (ottavi) e Lucie Hradecka (semifinali), battute sempre sulla lunga distanza.

 

La giovanissima Rebecca Marino, che a Melbourne aveva fatto patire le pene dell’inferno alla Schiavone nei trentaduesimi arrendendosi solo 9-7 al terzo, è stata la seconda tennista canadese (dopo Aleksandra Wozniak, vincitrice a Stanford nel 2008) in grado, negli ultimi 13 anni, di raggiungere una finale del circuito Wta. La 20enne nativa di Toronto, ma di chiare origini italiane, continua a scalare la classifica a suon di bordate da fondocampo e di servizi vincenti. La prossima settimana, infatti, entrerà tra le prime 60 al mondo. I 14 ace comminati alla statunitense Coco Vandeweghe, nei quarti, rappresentano la miglior performance stagionale in fatto di “assi” nel circuito femminile. Nella stessa giornata il suo connazionale Milos Raonic, sempre a Memphis, ne metteva a segno ben 38 per liberarsi di Radek Stepanek.

 

Adoro il suo servizio. Mi piacerebbe colpire forte quanto lui” ha detto Rebecca del fondamentale in battuta del coetaneo originario del Montenegro. Proprio Raonic rappresenta la seconda freccia nell’arco di un movimento canadese che, proprio la settimana scorsa, aveva potuto festeggiare il primo successo dopo un digiuno durato ben 16 anni (in campo maschile), e che questa sera spera nel bis del suo lungagnone, impegnato nell’ultimo atto contro Andy Roddick.

 


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