Melbourne, trionfo di pubblico
E' sempre più probabile che l'Australian Open 2012 batta il record di pubblico fatto registrare lo scorso anno, quando 651.127 spettatori hanno varcato i cancelli di Melbourne Park. Pressati dalle candidature più o meno velate di altre città (alcune anche extra-australiane, non è caso il torneo è definito lo Slam dell'area "Asia-Pacific"), a Melbourne stanno facendo le cose in grande e hanno presentato un progetto che nell'arco di qualche anno dovrebbe rendere ancora più grande ed accogliente l'ex Flinders Park. Nel frattempo, nella sola giornata di venerdì, tra sessione diurna e serale, hanno seguito il torneo 74.144 spettatori, circa 7.000 in più rispetto al record fatto registrare nella stessa giornata dello scorso anno (67.356). A tal proposito, Tennis Australia ha già fatto sapere che per la sessione diurna di sabato non c'è più un solo biglietto disponibile, nemmeno per i campi secondari. Fanno sapere, da Melbourne, che l'accesso all'impianto sarà possibile solo nel tardo pomeriggio quando qualche spettatore abbandonerà in anticipo il suo posto. Insomma, proprio come accade a Wimbledon. E alla faccia della crisi.. Pressati dalle candidature più o meno velate di altre città (alcune anche extra-australiane, non è caso il torneo è definito lo Slam dell'area "Asia-Pacific"), a Melbourne stanno facendo le cose in grande e hanno presentato un progetto che nell'arco di qualche anno dovrebbe rendere ancora più grande ed accogliente l'ex Flinders Park. Nel frattempo, nella sola giornata di venerdì, tra sessione diurna e serale, hanno seguito il torneo 74.144 spettatori, circa 7.000 in più rispetto al record fatto registrare nella stessa giornata dello scorso anno (67.356). A tal proposito, Tennis Australia ha già fatto sapere che per la sessione diurna di sabato non c'è più un solo biglietto disponibile, nemmeno per i campi secondari. Fanno sapere, da Melbourne, che l'accesso all'impianto sarà possibile solo nel tardo pomeriggio quando qualche spettatore abbandonerà in anticipo il suo posto. Insomma, proprio come accade a Wimbledon. E alla faccia della crisi.