Varato un progetto da 700 milioni di dollari per migliorare la Rod Laver Arena, il Centrale dell’impianto che dall’88 ospita il primo Slam. Entro il 2019 verrà realizzato un nuovo accesso, oltre a un ponte pedonale che la collegherà direttamente alla città. E non solo…L’abbiamo scritto tante volte: l’Australian Open è il torneo del Grande Slam che ha fatto più passi avanti negli ultimi anni. Da gamba ‘zoppa’ dei quattro Major, è diventato l’evento trainante sotto vari aspetti, dal montepremi in costante crescita alle infrastrutture (con tre campi dotati di tetto retrattile), dall’attenzione verso i giocatori e tutto ciò che li circonda, fino a media, ufficiali di gara e pubblico, che nell’ultima edizione ha stabilito il nuovo record di accessi: oltre 700.000 in due settimane. Rispedito al mittente l’attacco dell’Asia, che spinge per avere il suo torneo del Grande Slam ma ormai è chiaro che difficilmente lo strapperà all’Australia. Già, perché a Melbourne non hanno alcuna intenzione di fermarsi. È notizia di pochi giorni fa il progetto di ammodernamento della Rod Laver Arena, inaugurata nel 1988 con il rivoluzionario tetto retrattile, quando il torneo è migrato da Kooyong all’allora Flinders Park, poi ribattezzato Melbourne Park. Con i suoi 14.820 posti a sedere, il Centrale – che in base ai biglietti venduti è anche il principale stadio per concerti dell’intera Australia – è uno dei più grandi nel mondo del tennis, ma ci si può ancora lavorare. Non tanto sulla capienza, quanto per agevolare l’accesso e la presenza degli spettatori, per il tennis ma non solo. L’obiettivo, come raccontato da Brian Morris (CEO di Melbourne Park), è quello di rendere l’Arena uno dei principali impianti sportivi e d’intrattenimento al mondo, permettendole di ospitare eventi sempre più importanti e rendere migliore l’esperienza del pubblico.
 
UN BEL REGALO AL TORNEO
Il progetto, finanziato dal governo della Victoria e affidato alla società Lendlease, ha un costo stimato di 700 milioni di dollari, più o meno equamente divisi nelle due fasi dei lavori. Secondo il Ministro delle Infrastrutture Jacinta Allan, il progetto darà lavoro a circa 1300 persone, scatterà dopo il prossimo Australian Open e dovrebbe concludersi nel 2019. La parte principale riguarda la creazione di un nuovo ingresso all’Arena, dove verranno costruiti ex novo un media centre e il centro amministrativo, oltreché allargata la zona giocatori (e gli spogliatoi) e potenziata quella adibita alla ristorazione del pubblico. Inoltre, verrà costruito un nuovo ponte pedonale che attraverserà lo Yarra per collegare direttamente l’Arena con la città attraverso il Birrarung Marr, il parco dall’altra sponda del fiume. All’interno invece, per ridurre il tempo necessario per cambiare l’assetto dello stadio (da tennis a concerti, e via dicendo), verranno installati dei seggiolini automaticamente retrattili, così da facilitare l’ingresso e l’uscita dallo stadio dei vari show, e ospitarne quindi in maggior numero. Come emerge, dunque, le novità sono pensate in ottica generale e non strettamente legata al torneo, che però ne beneficerà direttamente. Ed è qui che sta la principale differenza con gli altri appuntamenti del Grande Slam, che si svolgono in impianti di proprietà delle rispettive Federazioni, e quindi per crescere devono attingere esclusivamente dal proprio portafogli. Un discorso dello ‘stadio di proprietà’ che funziona bene nel mondo del calcio, ma nel tennis può rappresentare una pericolosa arma a doppio taglio.


I lavori per la realizzazione della Rod Laver Arena, inaugurata nel 1988