IL CASO – A Valencia non hanno digerito la scelta di Rafael Nadal, che la prossima settimana giocherà a Basilea anzichè in Spagna. Ma si sapeva da aprile….
Anche per quest'anno, l'ATP 500 di Valencia farà a meno di Rafa Nadal
Di Riccardo Bisti – 18 ottobre 2013
Se l’Italia avesse un numero 1 ATP che preferisse giocare all’estero, come la prenderemmo? Male, molto male. Per questo, le reazioni degli spagnoli alle scelte di Rafael Nadal sono comprensibili. I fatti: la prossima settimana, il circuito ATP si snoderà tra Valencia e Basilea per due tornei di identico valore (sono entrambi della categoria 500 e il montepremi è sostanzialmente uguale, con una differenza di 50.000 dollari, peraltro a favore di Valencia). Eppure, Rafael Nadal giocherà a Basilea, in Svizzera, nella tana di Roger Federer. Apparentemente, una scelta incomprensibile. Perchè privilegiare un torneo straniero rispetto a quello sotto casa? “Non comprendiamo la scelta di Nadal, ma la rispettiamo” ha detto Juan Carlos Ferrero, neo-direttore del torneo di Valencia. Proprio a Valencia, 12 mesi fa, aveva detto addio al tennis giocato. Mosquito pensava che i rapporti costruiti in tanti anni di carriera fossero utili per portare nomi di prestigio a Valencia, anche in virtù delle difficoltà avute da Basilea con Roger Federer. Invece, paradossalmente, la St. Jakobshalle raddoppierà: non solo Nadal, ma anche Federer. A Valencia dovranno accontentarsi di David Ferrer, che è numero 3 ATP e da quelle parti vale moltissimo (è nato a Javea, nella provincia di Valencia), ma il campo di partecipazione sarà meno intrigante. Per questo, Ferrero ha provato a giocarsi l’ultima carta: nei giorni scorsi ha contattato l’entourage di Novak Djokovic. Hanno preso tempo e avrebbero dovuto rispondere mercoledì sera. I media serbi hanno parlato di un rifiuto, ma pare che ci sia ancora qualce speranza. Sembra, infatti, che Djokovic potrebbe accettare l’invito se Nadal dovesse rinunciare in extremis a Basilea. La notizia, tutta da confermare, trapela dal noto quotidiano spagnolo “As” in un articolo a firma di Jesus Minguez. A suo dire, il serbo potrebbe andare a Valencia per riprendersi temporaneamente il numero 1 ATP (in questo momento, Nadal lo sopravanza di 400 punti: incassandone 500, tornerebbe al numero 1. Ma poi avrà la pesantissima cambiale delle ATP World Tour Finals).
Sembra molto difficile che Rafa dia buca a un torneo che ha ufficializzato la sua partecipazione addirittura in aprile, con tanto di nota sul sito ATP. Era il periodo in cui Federer (o meglio, il suo entourage) litigava con Roger Brennwald, direttore del torneo svizzero, per il cachet. C'era una grande distanza tra domanda e offerta, che ha rischiato di sfociare in una clamorosa assenza di Federer dal torneo che lo ha visto crescere. Il torneo dove ha fatto da raccattapalle. Quando lo ha saputo, Federer ha preso in mano la situazione dicendo che giocherebbe anche senza alcuna garanzia. All’epoca poteva permetterselo: oggi, Basilea diventa una tappa-chiave per la qualificazione al Masters. Mentre temevano di perdere Federer, gli svizzeri hanno chiuso un accordo con Nadal, che dunque dovrebbe tornare a Basilea dopo ben nove anni (l’ultima apparizione risale al 2004). Con Rafa & Roger, dunque, Basilea si ritrova i due giocatori più importanti del decennio. Per Valencia è una grande umiliazione, cui Ferrero dovrà dare spiegazioni agli sponsor che investono sul torneo che si gioca nela palazzo della Città delle Arti e delle Scienze. Il “giochino” costa 8,5 milioni di dollari: di questi, 6 milioni vengono da fondi privati, due e mezzo dalla Comunità Autonoma Valenciana. Cifre importanti che saranno ripagate dalla presenza di dodici top-25, un centrale ammodernato e una biglietteria che ha viaggiato meglio degli anni scorsi.
Ma c’è l’amarezza per Nadal. Il numero 1 ATP, a quanto pare, ha fatto una scelta puramente economica (anche se Ferrero ha negato che il nocciolo della questione siano i soldi). La verità è che i top-players prendono cospicui ingaggi per giocare i tornei 250 e 500. Quando si parla di Nadal e Federer, le cifre diventano astronomiche. La sola partecipazione di Rafa a Vina del Mar, San Paolo e Acapulco gli ha garantito qualche milione di dollari, così come Federer prende cospicue garanzie quando gioca tornei come Rotterdam e Halle. O qualcuno pensa che anni fa giocò all’Estoril perchè lo riteneva una tappa di preparazione al Roland Garros? E’ la dura legge del business e va rispettata, anche se va oltre le logiche del cuore. L’ultima partecipazione di Nadal a Valencia risale al 2005, quando perse contro Igor Andreev, ultima sconfitta sulla terra prima di una striscia vincente di 81 partite. Poi, nel 2009, il torneo ha cambiato data e superficie: da allora, Rafa non l’ha mai preso in considerazione. Sarà così anche stavolta. Il business fa girare il mondo, è così anche per il tennis.
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...