di Jacopo Lo Monaco – foto Getty Images
Era Megan Gale qualche anno fa che ci tormentava con il seguente slogan: “Meglio cambiare, no?” Noooooo.
Non si cambia la racchetta. Per lo meno non la si cambia SOLAMENTE per guadagnare di più.
“Non avevo mai pensato di essere particolarmente esigente nella scelta delle racchette sino a quando mi sono ritrovato a cercarne una uguale a quella che utilizzavo,’ raccontò un tempo James Blake. ‘La possono fare dello stesso peso, la stessa bilanciatura, la stessa forma; tutto sembra essere uguale. Ma se quando la prendo in mano la sensazione non è la stessa, probabilmente il materiale sarà diverso”.
Negli ultimi anni sono diversi gli esempi di giocatori che hanno cambiato e, successivamente, hanno impiegato diverso tempo prima di abituarsi al nuovo attrezzo: Novak Djokovic (non è che i problemi al servizio siano iniziati nel momento in cui ha abbandonato la K Blade?), Ivan Ljubicic (era n.5 con la Babolat a fine 2006, n.19 dodici mesi dopo), Ana Ivanovic (è vero che ha vinto Parigi ma non si può di certo dire che giocasse meglio nel 2009 rispetto al 2008).
Appena ho visto Caroline Wozniacki giocare l’esibizione di Minsk con una racchetta nera che aveva chiaramente la forma di una Yonex ho pensato ‘è impazzita’?!
Sei diventata n.1 giocando con Babolat perché cambiare adesso? Sono due racchette troppo diverse; non basta un mese per abituarsi. La danese basa il suo gioco sulla continuità, sul non sbagliare… MAI. Sulla precisione. Se inizia ad avere dei dubbi (e dopo questo inizio credo che li abbia già) sono dolori.
Un game raccolto in esibizione con Vera Zvonareva e soprattutto la sconfitta in due set con Dominika Cibulkova a Sydney nel suo match d’esordio. Tra l’altro aveva sconfitto la slovacca cinque volte di fila senza mai cedere un parziale.
Anche lo scorso anno la Wozniacki aveva iniziato male l’anno perdendo sia a Sydney che a Melbourne prematuramente: in entrambi i casi dalla Li; 1°t e ottavi. Ma la cinese ha un tennis che può far male a Caroline e quando “prende” il campo sono dolori per tutte. La Cibulkova, invece, ha un tennis simile alla Woz solo che la danese fa tutto un pochino meglio. Che sia finita 6-3 6-3 è preoccupante.
Per esperienza personale posso dire che in allenamento molte racchette sembrano efficaci poi ti ritrovi a giocare un match vero, sbagli due colpi che di solito ti riescono e sei pervaso dai dubbi. Vi ricordate Nole a Melbourne nel 2009? Dopo ogni errore lanciava occhiate minacciose alla sua nuova Head. Sbagliava esclusivamente per colpa della racchetta? Non lo so. Ma in una partita equilibrata non puoi pensare di vincere se hai dubbi sulla TUA racchetta.
Quindi, perché cambiare? L’unico motivo è il denaro. Nel 2009 la Woz dovrebbe aver incassato dalla Babolat una cifra che si aggira sui 400.000 euro (più della metà in bonus per aver prima raggiunto e poi chiuso l’anno da n.1). La Yonex dovrebbe averle offerto 1.000.000 per i prossimi 3/4 anni. Quindi supponiamo che le abbia garantito 500 mila euro all’anno sino al 2014. Nel 2010 la danese ha guadagnato 4.446.488 di ‘prize money’; un’annata negativa, da numero 6/7 al mondo, significherebbe la perdita di quei due milioni in più che si è assicurata dal cambio racchetta. In soli dodici mese potrebbe ‘bruciare’ tutto il guadagno Yonex.
A Melbourne avremo una risposta più attendibile. Ma non credo che andrà troppo lontano.
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