Il russo racconta gli attimi finali del match contro Arthur Fils: “Se avessi perso anche questo match, ci sarei rimasto male”

Foto di Ray Giubilo

Daniil Medvedev prova a mettersi alle spalle un inizio di stagione da dimenticare: alcuni segnali positivi stanno arrivando in questo senso a Indian Wells, laddove ha disputati buonissimi match e ha messo in evidenza più continuità di gioco e una maggiore aggressività in risposta. La vittoria al tiebreak del terzo per 9-7 su Arthur Fils può dare ulteriore fiducia dopo match persi al fotofinish e il russo ha sottolineato l’importanza di vincere in questa maniera in conferenza stampa, soffermandosi anche sull’esultanza liberatoria: “Se avessi perso anche questo match, ci sarei rimasto male. Ne ho persi un paio quest’anno, in una situazione simile, contro Tien e contro Griekspoor. Non volevo rivivere quei momenti. Nel 2018, riuscii a infilare una serie di qualcosa come 20 tie-break vinti di fila, sentivo totale fiducia. Ma poi ci sono anche periodi dove questa fiducia non la senti. Per questo, quando sono riuscito a chiudere il match, ho esultato in quel modo: non sono riuscito a controllare la gioia”.

Un’analisi generale sul profilo del gioco: “Dal mio punto di vista è stato un gran match, giocato ad alto livello da parte di entrambi, che ci ha portato a vivere quel finale molto incerto. E per questo c’era tanta adrenalina. Ma non ho mai capito quei giocatori che sono avanti 5-1 e 40-0 e impazziscono se fanno il punto e vincono. Lì hai già molte chance che la partita vada dalla tua parte: quando capita a me rimango tranquillo, manca quell’adrenalina che deriva dall’incertezza”.